Anteprima

Bravely Default II: l’anteprima ostica della demo

Nell’ultimo Nintendo Direct Mini a brillare è stata la remastered di Xenoblade Chronicles: Definitive Edition e proprio il nuovo atteso episodio della saga Bravely di Square Enix: Bravely Default II. Nel nugolo di porting proposti in questa versione ridotta dell’ormai classico stile di evento video dell’azienda giapponese, pochi altri sono stati i titoli realmente interessanti. La data di pubblicazione è ancora fissata ad un indefinito 2020, ma Square ha offerto la possibilità di toccare con mano il gioco grazie ad una demo proposta sull’eShop di Nintendo Switch. Questo piccolo lembo di avventura è completamente slegata dalla trama principale, ma è utile comunque per avere un piccolo estratto di cosa avremo tra le mani.

Gli abiti delle classi sono molto curati, non c’è che dire.

Ma quanto è difficile questa demo?

Il primo avvertimento è che la demo è bella tosta. Il livello di difficoltà è altissimo e il dungeon nel deserto che si può affrontare mette subito a dura prova le tattiche di combattimento apprese dal giocatore con i capitoli passati. Bravely Default II riporta tutta lo stile di combattimento peculiare della saga, tra momenti di attesa e difesa nei quali accumulare i PB (o turni) necessari per eseguire successivamente più combo/turni di attacco possibili. Il gameplay è quello classico da JRPG a turni che offre qualche giusta aggiunta nella gestione dell’equipaggiamento e alla integrazione delle classi. Sono piccole modifiche che lasciano invariata a quanto pare la struttura del brand. C’è da capire ancora bene quante saranno differenziate le classi (nella demo ce ne sono solo cinque abbastanza classiche) e se nella versione finale lo sbilanciamento sarà più tenue, tenuto conto anche di quanto la parabola di difficoltà fosse (verso il finale specialmente) uno dei punti forti/deboli degli altri episodi.

L’esperienza di Octopath Traveler

Team Asano ha preso molto dal suo lavoro fatto con Octopath Traveler

Già dalle primi passi in questa nuova regione, che pare non avere punti di contatto narrativi con il passato, si percepisce chiaramente come l’esperienza del Team Asano con Octopath Traveler sia stata determinante. L’esplorazione nelle città e nel mondo di gioco è basata su scenari pre-renderizzati e ricordano molto i primi due videogiochi della serie ma la cui elevata profondità ricorda i fondali di Octopath Traveler. Anche l’apparente commistione di due stili diversi tra i fondali, che paiono dipinti a pennello, e i personaggi ricorda lo stacco tra i pixel degli eroi di Octopath e gli edifici “a mò di plastico” che c’erano nel gioco. Anche il senso di profondità pare provenire da quell’esperienza di sviluppo con una sfocatura progressiva dei vari elementi e livelli molto ammaliante. Certo questo effetto blur non pare ancora perfetto e in alcuni frangenti sembra dare poca definizione agli ambienti. Una mera impressione che svanisce una volta notata quanta cura nei dettagli sia stata messa nelle città rendendole un piacere innegabile per gli occhi.

Il dungeon invece è leggermente meno affascinante poiché è modellato come un semplice e lineare labirinto di rovine con pochi elementi caratterizzanti e tanta esplorazione, unita alle innumerevoli battaglie dall’alto tasso di difficoltà che catalizzano l’attenzione. La gestione della mappa e della telecamera paiono ottime, con la prima che guida bene l’esplorazione e la seconda che nel mondo permette una visuale quasi libera da vincoli di angolazione.

Gli effetti di luce sui nemici di Bravely Default II sono davvero incredibili.

In portatile che sfocatura

Il punto più alto del gioco si ha comunque con la realizzazione dei modelli dei personaggi che appare davvero pregevole. Pur considerando l’esagerazione delle teste abnormi, il dettaglio sugli abiti delle diverse classi mette in mostra per ora un gran lavoro. Opera ottima che si palesa anche nella realizzazione dei nemici che in alcuni caso hanno degli effetti di luce sul corpo davvero impensabili considerato che la serie proviene da Nintendo 3DS. Forse solo la fluidità dei movimenti è un po’ da rivedere. L’alta definizione pare abbia fatto davvero bene alla serie anche se quando si tira fuori Nintendo Switch dalla dock Bravely Default II mostra qualche incertezza. La definizione in portatile cala visibilmente e risulta apparentemente molto meno gradevole di quando si gioca in versione dock, diventando slavata e non perfetta. Una piccola sbavatura che si spera venga risolta nel tempo che manca all’uscita.

Nonostante questo, la demo di Bravely Default II ha convinto. C’è tutta l’atmosfera e il carattere che hanno reso famosa la serie più il guizzo non di poco conto delle novità grafiche derivanti dall’alta definizione. Se questo è il primo contatto con la nuova creatura di Team Asano di certo i presupposti sono più che propizi.

Francesco Pagano

Dalla sua Mansion nel Sannio ha percorso l'universo in Tuta Phazon, visitando regni brulicanti di Koopa e Pietre Sheikah. Cinema, borad game e birra artigianale le altre passioni.

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