Anteprima

Forza Horizon 4: quello che sappiamo sul gioco

Microsoft a questo E3 doveva schiacciare il piede sull’acceleratore e l’ha fatto, quello di una McLaren Senna precisamente, aggrappata al fondo stradale che serpeggia tra i panorami mozzafiato delle isole britanniche, tra laghi, castelli e brughiera, baciata dalla rugiada mattutina. Il primo impatto con l’attesissimo Forza Horizon 4, in uscita il prossimo 2 ottobre (e compreso nell’abbonamento Xbox Game Pass), è all’inizio straniante, almeno per tutti quelli che hanno sognato e creduto ai rumor sull’ambientazione nipponica, immaginando già il contrasto grigio-rosa tra l’asfalto e i petali di ciliegio. Invece ci si ritrova in una libera interpretazione, a livello geografico, della Gran Bretagna, verosimilmente una versione compattata di Inghilterra, Galles e Scozia (un po’ come lo era la meraviglia tosco-emiliana franco-ligure del secondo, indimenticabile, capitolo) dove si respira il profumo della natura, dell’esplosione floreale primaverile, delle foglie rosse cadute dagli alberi, bagnate dalla pioggia autunnale prima di cedere il passo al gelo invernale che tutto purifica e trasforma in vetro organico. Perché al di la di tutto, ciò che più stupirà di questo capitolo, prima di saggiarne la tenuta su strada e disabilitare il controllo di trazione, saranno le stagioni dinamiche che giocheranno con la mappa, trasformandone i colori, i profumi e gli spazi, mutando il programma di un Horizon Festival che non si terrà più soltanto d’estate come i precedenti, cambiando la sua attitudine, almeno per un po’, da nomade a stanziale. Non saranno contenti pastori, agricoltori e soprattutto costruttori di muretti in pietra, finalmente distruttibili, nonché gli automobilisti, in costante balia di un manipolo di giovani piloti sprezzanti delle più comuni regole stradali e assetati di adrenalina.

Piloti che, al volante del meglio che l’industria automobilistica ha da offrire, condivideranno questo mondo in modalità online, sfidandosi ed esaltando al massimo lo spirito arcade dell’opera con amici e perfetti sconosciuti con cui condividere la passione per i V8 e per la guida creativa, in un turbine di divertimento no stop cui alternare senza soluzione di continuità l’ovvia e corposa modalità single player, di cui non si conoscono ancora i dettagli ma che immaginiamo all’altezza dei capitoli precedenti, se non auspicabilmente superiore. Limitandoci alle certezze mostrate nel trailer e conseguente dimostrazione pratica, si può ammirare una guida che pare ancora perfetta, ancora più in controsterzo, ancora più sporca quando si esce dalla retta via asfaltata, ancora più viscida in condizioni meteo avverse. Stiamo parlando di quello che è probabilmente il miglior simcade di sempre, che di capitolo in capitolo è migliorato sensibilmente anche su sterrato/bagnato/ghiacciato, e questo capitolo porta ad aspettarsi un ulteriore miglioramento della fisica e delle meccaniche. Quello che più impressiona e fa sognare sono però le già citate stagioni dinamiche, che non solo porteranno con se le meraviglie estetiche di cui si potrà godere a pieno su Xbox One X a 4K e 60fps (rimanendo godibilissime anche sui modelli standard, pur a trenta fotogrammi al secondo, dato che a livello poligonale non si nota un grande balzo in avanti rispetto al già splendido terzo capitolo) ma anche mutamenti nel world design.

Forza Horizon 4 ci porta nella Gran Bretagna “quattro stagioni”, declinando il fondo stradale in mille variabili atmosferiche e meteorologiche, facendo esplodere l’estetica naturale in mille colori, tonalità, emozioni.

Laddove i placidi laghetti incastonati nella campagna britannica, perfetti per rinfrescare i motori della 4×4 in estate, diventeranno arene da drifting d’inverno, una volta congelati, andando così a riprendere il filo del discorso iniziato con il glaciale DLC Blizzard Mountain in salsa australiana, così come la ghiaia si trasformerà in fango dopo il disgelo, sporco feticismo di ogni rallista, e tante altre variabili che scopriremo solo giocando. Il cerchio della natura in continuo mutamento sotto quattro cerchioni ricoperti di gomma, una piccola rivoluzione per il genere e una nuova vetta di raffinatezza per uno degli open world più esaltanti e ricchi della generazione. Resta da capire se l’alternarsi delle stagioni, che avverà a un ritmo prefissato (ancora misterioso) online, seguirà questo corso anche offline, andando a bloccare/sbloccare eventi di conseguenza. Intanto, a livello meramente estetico, gli scorci mostrati sono l’antipasto della bellezza da cartolina in cui ci tufferemo da ottobre, tra maestosi castelli, i passi montani mozzafiato delle Highland, scogliere vertiginose, spiagge a perdita d’occhio e campagna smeraldina, nonché immancabili scorribande cittadine con tutte le suggestioni che l’architettura britannica porta in seno, soprattutto una volta calate le tenebre, accesi i lampioni color tramonto e aperte le imposte dei pub, tutto declinato secondo gli umori del meteo. Stiamo parlando di un angolo di Terra che nasconde alcune tra le strisce d’asfalto più spettacolari su cui guidare in maniera, forte, veloce, vorace, lanciando al galoppo mandrie di cavalli, sulla scia dell’emulazione del trio Clarkson-Hammond-May di Top Gear/The Grand Tour.

Ciò che aspettiamo al varco è la colonna sonora, da sempre esaltante selezione musicale divisa in stazioni radio, con una grande enfasi posta sull’elettronica martellante e il panorama indie in generale. Sonorità cucite addosso all’atmosfera festaiola che si respira ad ogni chilometro, in questo trailer anticipata da una cover sintetico/sinfonica di “I Can See For Miles” dei The Who, cantata da una splendida voce femminile – credo che il gruppo siano i Surfing The Apocalypse, guardando in giro per internet 🙂 – , il che fa ben sperare per una bella selezione britpop e rock inglese degli ultimi cinquant’anni, ormai parte integrante dei suoni della natura sul territorio della Regina.

Non si può che essere ciecamente fiduciosi per il nuovo lavoro Playground, promossa proprio sul palco losangelino a studio first party Microsoft, un traguardo raggiunto grazie ai numeri e alla qualità superiore, sartoriale, della serie. Stiamo parlando della serie che da sola ammortizza gran parte della spesa investita per portarsi a casa una One nuova fiammante, punta di diamante e motore della preziosissima sezione esclusive di Xbox, sorpassando anche Motorsport nei cuori degli appassionati, oggi con un aplomb tutto nuovo, tanto elegante nel suo abito grafico, quanto folle e senza regole nel gameplay. E se la Brexit renderà un po’ più difficile viaggiare verso il Regno Unito, le sue strade virtuali saranno sempre pronte ad accoglierci.

Stefano Calzati

Petrolhead di The Games Machine, cummenda di Gameromancer e tuttofare per il Tanzen. Scrivere di videogiochi per me è un atto d'amore dove il fattore emotivo batte quello tecnico.

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