Anteprima

Le prime impressioni della critica su Red Dead Redemption 2

Sequel di uno dei capolavori assoluti della generazione Playstation 3 / Xbox 360, Red Dead Redemption 2 è in uscita questo 26 Ottobre e l’attesa è francamente dura.

Tanti appassionati delle opere Rockstar considerano il precedente capitolo uno dei picchi assoluti della celeberrima software house. All’epoca della sua uscita nel 2009, infatti, rappresentò una variante brillante rispetto all’eccellente saga di Grand Theft Auto (GTA): nonostante il radicale cambio di scenario, dalle odierne metropoli americane al vecchio West, i ragazzi di Rockstar North (di sede ad Edimburgo) riuscirono ad adattare le meccaniche già esistenti e, addirittura, raggiunsero una qualità narrativa superiore (ciò è stato poi replicato con successo in GTA V).

Data queste premessa, la fibrillazione per questo nuovo Red Dead Redemption non può che essere ampiamente giustificata. Fino ad oggi, nessun elemento di gameplay era stato reso pubblico: sono stati rilasciati solamente tre trailer di cui l’ultimo, arrivato ieri, ha anche mostrato il familiare volto di un giovane John Marston, protagonista del primo capitolo. A dispetto del numero 2, infatti, questo nuovo gioco funge da prequel.

Il 3 maggio 2018, tuttavia, è finalmente caduto l’embargo sulla pubblicazione delle prime impressioni da parte di chi ha avuto modo di vedere il gioco dal vivo: passiamo dunque in rassegna le informazioni più importanti provenienti dalle varie anteprime, italiane ed internazionali.

Iniziamo da Everyeye, detentore dell’esclusiva per l’Italia sul nuovo titolo Rockstar: il giudizio espresso sulla demo è, a dir poco, entusiasta. Francesco Fossetti loda la strabiliante grafica, che rende a pieno il fascino del vecchio West ed anche la varietà dei suoi panorami, e soprattutto gli enormi miglioramenti apportati all’intelligenza artificiale.

“La nuova produzione di Rockstar inventa anche un modo tutto nuovo di interagire con i personaggi che popolano i suoi sconfinati territori digitali, così da trasformarsi in un’inesauribile fucina di storie e situazioni, assottigliando il confine fra attività principali, secondarie e occasionali.”

Link all’articolo di Everyeye.

La varietà del gioco non si manifesta solamente nei paesaggi, ma anche nelle persone:

Attraversando i territori del West, anzitutto, sarà possibile imbattersi in NPC dal carattere decisamente eterogeneo: pistoleri sospettosi che impugnano il revolver ancora prima di avvicinarsi, intimandovi di non provare a fare i furbi; vecchi cercatori d’oro burberi e scontrosi che vi scacceranno dalla loro proprietà, e altri che vi inviteranno invece a versarvi una tazza di caffè […] Ogni incontro, insomma, potrà trasformarsi in una storia, e ogni storia avrà un esito potenzialmente unico e imprevedibile”.

Questa ricchezza di situazioni apre quindi le porte ad un ventaglio di possibili approcci al dialogo: “ […] non sarà possibile scegliere cosa dire al nostro interlocutore, bensì selezionare l’atteggiamento da tenere nei suoi confronti. Concentrando la nostra attenzione su un qualsiasi personaggio, nell’angolo dello schermo compariranno una serie di comportamenti tra cui scegliere. Potremo rimanere distaccati e indifferenti, oppure presentarci con fare minaccioso, o ancora risultare accondiscendenti e disponibili al dialogo. A seconda del contesto e delle disposizioni del nostro interlocutore, il gioco genererà un dialogo e determinerà le reazioni del personaggio […] L’IA sfocia in una sceneggiatura interattiva e imprevedibile, ed alla possibilità che ogni giocatore viva una storia dalle sfumature diverse, perché diversi sono stati i suoi atteggiamenti ”.

Ciò sembra segnare un deciso passo avanti rispetto anche a GTA V, nel quale, come ricorda Fossetti, tutte le NPC erano sostanzialmente disinteressate a noi oppure, tutt’al più, in fuga.

La libertà data al giocatore sarà dunque veramente tanta: “(Il gioco) presenta un inedito sistema di interazione con tutti i personaggi che è possibile incontrare nel mondo di gioco, per certi versi vicino a quello che ci si aspetterebbe da un GDR, eppure perfettamente calato nel contesto di un free-roaming”. Si ha la forte impressione che con questa nuova produzione Rockstar abbia decisamente puntato (con successo) a rimanere all’avanguardia delle meccaniche free-roaming, come del resto lo è stata fin dai tempi di GTA III.

Un altro elemento che emerge come leggero cambio di rotta rispetto al primo episodio è la ricerca di un maggior realismo in tutte le situazioni: “Se volete trascinare con voi una doppietta e un Remington per i colpi di precisione, uno dei due deve andare sulla sella, magari vicino all’arco da caccia”. Inoltre il cavallo dovrà essere lasciato nei paraggi dell’azione se ci si vuole ricorrere con urgenza.

Il gameplay, infine, viene descritto come esplosivo e soddisfacente nelle fasi di combattimento oltre che, come detto, immersivo.

Passiamo ad IGN: anche qui l’intelligenza artificiale viene profusamente lodata.

In Red Dead 2 le persone esistono. Vanno a lavoro e seguono una routine, indipendentemente dal fatto che noi siamo o non siamo nei paraggi a vederlo”.

Link all’articolo di IGN, in inglese.

Dal punto di vista della storia, il gioco è ambientato nel 1899, epoca di decadenza del vecchio West, e segue le vicende di Arthur Morgan, braccio destro di Dutch, capo di una banda di fuorilegge nella quale milita anche il giovane John Marston. La demo rivela solamente l’incipit: la banda è costretta ad scappare dalle autorità a seguito di un colpo in banca finito male. L’accampamento itinerante sarà la base per il nostro personaggio ed i suoi compagni: “L’accampamento-base della banda, completo di tende e carovane, è in costante evoluzione ed è reso vivente dalle persone che lo abitano. Qui Dutch, Arthur e gli altri desperados si rilassano, riflettono insieme sulle giornate e pianificano cosa fare dopo”.

In virtù del nostro ruolo di alto rango nella banda, saremo responsabili diretti del morale dell’accampamento: “Se il cibo e le risorse sono abbondanti, gli animi saranno festosi. Le persone balleranno e canteranno e noi saremo salutati calorosamente. Ma se il cibo dovesse scarseggiare, lo sapremmo presto: le persone borbotterebbero arrabbiate, chiedendosi da dove verrà il prossimo pasto”.

Anche IGN non può che ribadire quanto sia rilevante e curato il concetto di realismo in quest’ultima fatica targata Rockstar: “Gli animali morti vanno in putrefazione nel tempo: la carcassa di un cervo esposta al caldo sole di mezzogiorno si rovinerà”.

Ancora nessun dettaglio viene riportato sul proseguo della trama, come era logico attendersi vista l’importanza che questa assume nei giochi dello sviluppatore di Edimburgo, nè sulle modalità multiplayer.

Il Telegraph loda l’atmosfera bellissima, il mondo credibile e pulsante, la grafica magnifica sia nei paesaggi a lungo raggio che  nei dettagli disegnati a mano. Nota anche come le transizioni tra filmati e gameplay siano particolarmente curate e pertanto difficili da notare: “Si notano il meticoloso lavoro artistico nel creare i vasti panorami americani, l’impeccabile sound design, per cui la colonna sonora non abbandona mai il giocatore, e lo sforzo nell’assicurare che l’azione non venga mai interrotta”.

Link all’articolo del telegraph, in inglese.

Dal punto di vista strettamente del gameplay, si segnala il ritorno della meccanica del dead eye, ovvero della possibilità di rallentare il tempo per prendere la mira.

Inoltre, una novità rispetto al primo capitolo è quella di poter tirare fuori l’arma senza dover necessariamente mettere qualcuno sotto tiro: in questo modo si può assumere un atteggiamento più minaccioso. Ovviamente, come nella migliore tradizione Rockstar, andare in giro a pistole spianate rischia di attrarre l’attenzione delle forze dell’ordine, e non solo: “L’umore delle NPC nei pressi del giocatore cambia nel momento in cui egli estrae l’arma, anche se non la punta contro nessuno in particolare”.

Un’altra meccanica consiste nella possibilità di sparare sei colpi in rapida successione, svuotando il proprio revolver e causando danni ingenti ai nemici. Inoltre, il sistema delle coperture è stato ulteriormente raffinato: “Si deve scegliere la copertura con cura, infatti la roccia può fermare i proiettili, ma le strutture di legno non del tutto”.

In conclusione, da questa rassegna sulle prime impressioni sul giocato (non in prima persona!) di Red Dead Redemption 2 emerge un entusiasmo assoluto ed unanime per quello che si preannuncia come un gioco innovativo ed interessante al limite dell’incredibile.

La sola, logica considerazione che ci resta da fare è: maledizione, il 26 ottobre è dannatamente lontano.

gmg215

Videogiocatrice a vita, fin dal giorno in cui Psycho Mantis ha provato a controllarmi la mente.

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