Amazon Game Studios, fondato nel 2012 come succursale dell’enorme colosso americano, è arrivato a farsi conoscere dai più solamente negli ultimi anni, attraverso la mancata pubblicazione di Breakaway e il breve ciclo vita di Crucible. Il primo, un MOBA in stile fantasy per sfide coop a 4 giocatori, il secondo uno sparatutto in terza persona intenzionato a seguire le orme di giochi come Overwatch e Team Fortress 2. La sorte, e le decisioni dell’azienda, non hanno giovato in nessuno dei due casi, portando entrambi a un’interruzione dello sviluppo, seppur in momenti differenti.
Maggiori informazioni sugli accadimenti dietro le quinte che hanno condotto a tali risultati arrivano attraverso un articolo di Bloomberg, scritto a 4 mani da Jason Schreier e Priya Anand. Come spesso capita di sentire in questi tempi, pare che le colpe principali ricadano sulla struttura dirigenziale del progetto, poco ferrata in ambito videoludico e principalmente intenzionata a rispettare gli obiettivi aziendali più che ad un ascolto del team e a una ragionata analisi dei desideri dei giocatori. L’obiettivo di Amazon Game Studios è, non sorprendentemente, quello di attirare il maggior numero di utenti possibili verso gli altri servizi, soprattutto Amazon Prime, ma ciò ha dato vita a un ambiente di lavoro poco interessato ai consigli degli sviluppatori esperti assunti negli anni passati.
Il nome di Mike Frazzini, a capo dello studio, è il primo a emergere, mettendo così a nudo l’importante mancanza di conoscenze di settore. L’articolo espone alcuni episodi avvenuti durante il processo di sviluppo, tra cui un’occasione in cui Frazzini faticò nel distinguere una scena animata dal gameplay vero e proprio. Episodio potenzialmente divertente, se non fosse che una tale impreparazione al ruolo sia infine, per forza di cose, ricaduta sulla qualità dei titoli prodotti. Ne viene inoltre menzionata l’intenzione a “seguire i trend di successo“, di fatto cercando di imitare ciò che nel mercato si era già rivelato vincente.
Il team si trovò quindi a lavorare con lo scopo di creare dei semi-cloni di successi videoludici: Nova, un gioco fortemente ispirato a League of Legends, venne cancellato nel 2017, e Intensity, che si proponeva come variante di Fortnite, venne anch’esso interrotto nel 2019. Il format si è quindi ripetuto con Crucible, almeno nelle prime fasi dello sviluppo. Lo sparatutto a squadre venne pubblicato nel maggio dell’anno scorso, per poi venire cancellato in ottobre.
Note positive, stando agli sviluppatori, sono state lo stipendio decisamente più alto della media, la possibilità di venir premiati con azioni Amazon, e orari di lavoro che raramente eccedevano quelli previsti da contratto. Vengono però a galla problematiche ugualmente gravi: un ex dipendente ha raccontato di come all’interno della società si fosse creata un’atmosfera apertamente maschilista, con 4 sviluppatrici che vennero inizialmente ignorate e ostracizzate, per poi venire infine licenziate. Tutte e 4 hanno definito la propria esperienza come la peggiore vissuta nell’ambito dell’industria.
Sperando che New World, atteso per quest’anno, rifletta una maggiore consapevolezza e scelte più oculate, non rimane che da attendere l’arrivo del titolo.
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