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Blizzard e Nintendo ai ferri corti? Il caso di Overwatch per Switch

Rimborsi, eventi annullati e lanci completamente in sordina… cosa sta succedendo tra Nintendo e Blizzard?

Riavvolgiamo il tempo e torniamo al 4 settembre 2019, data dell’ultimo Nintendo Direct in cui è stata svelata la versione Switch dell’amatissimo Overwatch. Urla di giubilo in strada, web invaso da post entusiasti della community, sogni di un futuro cross-over con Tracer a fare da ambasciatrice in Smash Bros… E poi?

E poi arriviamo a due giorni fa, il 15 ottobre 2019, fatidica data di lancio del titolo. Sarebbe stato lecito aspettarsi un po’ di promozione mirata da parte della grande N, l’occasione in fin dei conti non era cosa da poco. Con 30+ milioni di giocatori, Overwatch è stato uno dei fenomeni di questa generazione, molti utenti Switch lo chiedevano da anni e l’annuncio era stato accolto più che calorosamente. Eppure la casa di Kyoto ha praticamente fatto finta di nulla, focalizzando l’attenzione solo su The Witcher 3.

Non solo, con una decisione che rappresenta un caso assolutamente unico nella sua storia, Nintendo ha comunicato che provvederà a rimborsare la quota del pre-order a chiunque lo richiedesse.
A chiudere il misterioso cerchio, si aggiunge anche l’annullamento dell’evento di lancio che doveva tenersi ieri nella sede New Yorkese della grande N. Le cause di questo cambio di programmi non sono note, ma Nintendo ha puntato il dito contro Blizzard con un cinguettio su Twitter.

Ma quali sono le cause di questo astio improvviso tra le due aziende che fino a un paio di giorni fa sembrava dovessero convolare felicemente a nozze?

Le ragioni a quanto pare vanno ricercate nel comportamento tenuto da Blizzard nei confronti di Blitzchung, giocatore competitivo di Hearthstone. Riassumendo il fatto, al termine di una partita dei Grandmasters, domenica 6 ottobre, il player ha deciso di partecipare all’intervista con i caster indossando una maschera simbolo delle proteste di Hong Kong e pronunciando quanto segue “Liberate Hong Kong. Revolution of our age!“. Il colosso di Irvine si è subito dichiarata contraria al gesto dell’atleta che è stato immediatamente sospeso per un anno e privato di qualsiasi premio monetario vinto nel torneo.
In aggiunta, anche i commentatori coinvolti nella vicenda, apparentemente privi di colpe, sono stati licenziati.

Non sono mancate le proteste da parte di tutta la comunità dei videogiocatori e degli stessi dipendenti Blizzard, che hanno accusato la società di incoerenza, avendo violato con le azioni intraprese alcuni diritti di cui si è sempre fatta ambasciatrice.
La proverbiale “shitstorm” che si è generata ha poi portato l’azienda a rivedere le sue posizioni, riducendo ad esempio la squalifica da 12 a 6 mesi, ma questo non ha interrotto le polemiche.

A quanto pare infatti, la stessa Nintendo ha preso una chiara posizione in merito alla vicenda. Tra l’altro, nell’istante in cui scriviamo, veniamo a scoprire che Blizzard ha appena sospeso altri 3 giocatori di Hearthstone per aver espresso di nuovo solidarietà al popolo di Hong Kong e aver invitato tutti a boicottare la società californiana.

Questo, in estrema sintesi, il riassunto della complicata situazione creatasi nell’industria. Da un lato la linea di Blizzard sembra essere chiara e intransigente, dall’altra l’utenza, supportata ora da altre compagnie, sta facendo fronte comune contro l’azienda americana.

E’ presto per capire quali saranno le conseguenze di questa frattura, ma una cosa è certa: scordiamoci almeno nell’immediato i personaggi di Overwatch in Super Smash Bros Ultimate.

E voi che opinione vi siete fatti in merito? Parliamone qui sotto!

Giacomo Bornino

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