Quando si leggono certe cose vien da pensare: “ma ci è o ci fa?”. Protagonista del lecitissimo dubbio, questa volta, è Electronic Arts, che dall’alto dell’esperienza che dovrebbe avere nel settore dei videogiochi è scivolata su Twitter con un post che ha dell’incredibile, se non altro perché anche un nonnino alle prime esperienze sui social si sarebbe accorto che il messaggio appariva inopportuno. “They’re a 10 but they only like playing single-player games“, leggiamo su Twitter, che tradotto dal colloquiale linguaggio americano significa “Sono perfetti/bellissimi ma giocano solo a giochi single-player“, nascondendo tra le righe il fatto che la passione per i single-player rappresenti un difetto.
Inutile riportare che il tweet si è ritorto immediatamente contro EA e che qualche testa del social management deve essere sicuramente caduta. Proprio EA è tra le compagnie più criticate per il suo tentativo di distruggere il concetto tradizionale di videogioco in favore di esperienze multigiocatore o live-service su cui lucrare tra loot-box e microtransazioni estetiche, senza contare che alcuni dei suoi titoli più apprezzati sono single-player come Star Wars Jedi: Fallen Order. Le critiche non si sono fatte attendere dalla community, ma anche diversi sviluppatori e protagonisti dell’industria hanno fatto sentire le loro rimostranze.
Annapurna Interactive, per citarne una, nota per i suoi giochi single-player che gli amanti del mondo indie riconoscono per originalità, qualità e profondità, ha risposto al tweet di EA sottolineando che “avrebbe dovuto tenerlo nelle bozze“. Cory Barlog, il cui profilo è sotto agli occhi di tutti negli ultimi giorni in attesa del reveal di God of War: Ragnarok, ha rincaracato scrivendo un semplice “single-player games forever” che gli è valso anche la buffa risposta della moglie, preoccupata che lui volesse lasciarla. Più pesante la reazione di Zach Mumbach, ex di Visceral Games, che ha sottolineato come EA sia la compagnia che ha chiuso il suo studio e licenziato cento dipendenti proprio perché non apprezzava i giochi per giocatore singolo.
Poco dopo il disastro, EA è tornata sull’argomento riconoscendo il suo passo falso. “Critiche meritate“, ha twittato, cercando poi di rimediare al disastro scrivendo che giocare ai single-player rende i “loro” del primo tweet ancora più perfetti/bellissimi. Troppo tardi ormai, perché la montagna di letame scaricata dagli utenti già poco amichevoli nei confronti della compagnia aveva raggiunto altezze mai viste prima.
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