Uno studio riguardante i giochi classici ha espresso l’ardua sentenza che l’87% di questi ultimi sarebbero andati persi senza l’emulazione e la pirateria. Il tutto è stato dimostrato in un nuovo studio condotto dalla Video Game History Foundation che ha rilevato come soltanto il 13% dei giochi usciti prima del 2010 siano ancora disponibili commercialmente.
Kelsey Lewin della Video Game History Foundation ha spiegato metaforicamente lo studio in questione: “Immaginate che per vedere Titanic dovreste avere a disposizione tutta l’attrezzatura per vederlo in VHS, compresa la versione in videocassetta del film. Immaginate poi che nessuna biblioteca potrebbe fare di meglio al riguardo per il restauro e la distribuzione: alla fine della fiera anche se la VHS venisse digitalizzata dalla Library of Congress, dovreste recarvi sul posto per vedere il film”.
Come leggiamo su Kotaku, lo studio ha esaminato più di 4000 videogiochi pubblicati negli Stati Uniti prima del 2010, con un focus particolare sul Commodore 64, il Game Boy e PlayStation 2. Il Commodore 64 viene considerato come un oggetto dove i giochi hanno poco, se non nullo interesse commerciale, mentre il Game Boy come negletto e PS2 come un ecosistema attivo. Voi cosa ne pensate della vicenda?
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