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Kojima a ruota libera su cloud gaming e streaming: pronto a fare “grandi cose”

Intervistato dalla rivista giapponese Nikkei Business, Hideo Kojima ha espresso dettagliatamente la sua opinione riguardo le nuove frontiere del gioco in streaming e di come questa rivoluzione cambierà l’industria videoludica, trasformando gioco e cinema nello stesso mezzo d’intrattenimento. Confusi dalle sue parole? Ripercorriamo insieme l’intervista per fare un po’ di chiarezza.

Kojima ha dato il via alle sue riflessioni spiegando come cinema e gioco abbiano avuto e stiano avendo un’evoluzione molto simile. Se un tempo l’unica possibilità per vedere un film era rappresentata dalla sala del cinema, con l’avvento della televisione, il cinema è approdato direttamente nelle case degli spettatori. Ed ora, grazie allo streaming e a piattaforme come Netflix, lo stesso cinema è disponibile ovunque e in qualsiasi momento, a portata di un clic. Allo stesso modo il videogioco si è spostato dalle sale giochi con i cabinati, ai salotti con le console, e nel prossimo futuro sarà pronto a conquistare praticamente qualsiasi dispositivo dotato di una connessione internet.

“Il confine che separa cinema e videogioco scomparirà. E’ un processo inevitabile”

Questa svolta radicale nella fruizione del cinema e del gioco e ciò che il visionario game designer dice di aver sempre sognato. Con il potenziamento della tecnologia streaming, nella sua visione, videogiochi, film, documentari e qualsiasi altro tipo di contenuto video si troverà sulla stessa piattaforma. Allo stesso tempo, il confine netto che da sempre distingue i due mondi scomparirà. Un processo inevitabile che è già cominciato l’anno scorso con esperimenti quali Black Mirror: Bandersnatch (anche se con risultati non proprio entusiasmanti, NdR)

Hideo ipotizza la nascita di tipologie di giochi mai viste prima similmente a quanto successo con l’avvento delle TV e la concomitante creazione di nuovi prodotti d’intrattenimento. Questi ultimi, non dovendo più rispettare i vincoli di durata imposti dal cinema, potevano vantare una libertà inedita ed elaborare nuovi espedienti per tenere gli spettatori incollati allo schermo. Si pensi ad esempio all’uso dei cliffhanger tipico delle serie TV. Ciò nonostante, proprio come il cinema non è morto dopo la diffusione delle TV o dei servizi a pagamento, così le console tradizionali non scompariranno. Semplicemente, lo sviluppo di queste nuove tecnologie aumenterà le possibilità per i creativi di offrire al pubblico prodotti innovativi. Lo stesso Kojima dichiara di non vedere l’ora di avere tempo per lavorare a qualcosa di nuovo su queste tecnologie e lasciare un suo segno indelebile. “Ho in mente una cosa enorme relativamente al gioco in streaming, ma non posso aggiungere altro, non voglio spoilerare nulla” – dice sorridendo ai microfoni di Nikkei. Interessanti anche le riflessioni successive, dove si dice consapevole che questa sua smania di voler essere un pioniere lo condurrà con buona probabilità su un percorso costellato di difficoltà, al termine del quale non ricaverà nemmeno chissà quale profitto economico a causa dei costi elevati che queste “esplorazioni in territori inesplorati” di solito comportano. Ciò nonostante, lo sviluppatore afferma di non aver mai creato videogiochi per un tornaconto monetario, e così continuerà a fare per tutto il resto della sua vita.

“Ho in mente una cosa enorme per il gioco in streaming, ma non posso aggiungere altro, non voglio spoilerare nulla”

L’ultimo spunto dell’intervista riguarda l’evoluzione delle intelligenze artificiali nel prossimo futuro. Hideo è convinto che nell’arco di cinque anni massimo faranno la loro comparsa delle intelligenza artificiali capaci di analizzare e comprendere la personalità dell’utente e prendere delle decisioni di conseguenza all’interno dei contenuti interattivi. Tutto questo imporrà un cambiamento dei contenuti stessi, ma il come, al momento, non è chiaro nemmeno a lui.

Ora, tirando un po’ le fila, potremmo domandarci se effettivamente assisteremo a una contaminazione sempre più marcata tra cinema e gioco o se Stadia e simili rivoluzioneranno l’industria. Sulle singole dichiarazioni ognuno sarà libero di essere o meno in disaccordo e alla fine, solo il tempo ci darà una risposta, ma ciò che al momento ci sembra più importante notare è che un creativo del calibro di Kojima abbia una sua visione del futuro e soprattutto una volontà incrollabile di continuare a sperimentare. E ragazzi, di questo non possiamo far altro che gioirne tutti, perché è da qui che comincia e continua l’evoluzione del nostro medium preferito. Male che vada, ne beneficeremo comunque.

Prima di lasciarvi la parola, vorremmo evidenziare un’ultima volta la passione e il sincero amore che sempre traspaiono dalle parole del papà di Metal Gear quando ha occasione di raccontare il suo “mondo”, perché sono un qualcosa di raro e prezioso. Il suo entusiasmo ci ricorda che se oggi possiamo riferirci al videogioco come espressione artistica senza paura di sbagliare, questo è merito della creatività, del talento e della dedizione di persone come lui. Grazie Hideo.

Per alcuni estratti dell’intervista originale, vi rimandiamo alle pagine di dualshockers.

Giacomo Bornino

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  • Non sò se sia un bene o un male, ma che lo streaming tra pochi anni diventerà il modo "comune" di giocare è certo... Io amo troppo i videogiochi per dire, come qualcuno sopra, "abbandonerò i videogiochi" e in realtà voglio anche essere libero da pregiudizi che ora imperversano la mia mente... Quando arriverà il momento, giocherò con la stessa passione che ho ora, solo dopo potrò giudicare se i videogiochi saranno rovinati dallo streaming o, al contrario, riceveranno una seconda giovinezza, una rivoluzione...

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