Da un punto di vista musicale, parlare di The Order: 1886 rappresenta una vera e propria libidine. La colonna sonora dell’ambizioso titolo di Ready at Dawn firmata dall’ottimo Jason Graves propone alcune trovate stilistiche degne delle migliori produzioni cinematografiche.
The Knights’ Theme rappresenta il motivo principale del gioco racchiudendolo in un plot subito definito, l’ambientazione sonora è un contrasto continuo tra suoni nobili e voci corali, che rappresentano un contorno calzante come un proiettile che trova la fine delle suo percorso all’interno di un ribelle. La tensione fa da padrona per tutta la durata dell’avventura e questa prima traccia non fa altro che lanciare alcuni indizi su cosa ci aspetterà lungo il cammino dei quattro membri dell’ordine.
The Hidden Enemy è un brano disturbante che ci accompagna in varie sezioni del gioco. Un stridio iniziale che definisce le continue contraddizioni che Sir Galahad trova davanti a sè nel corso della storia. Nonostante la sua breve durata, il brano riesce perfettamente a mantenersi su una qualità armonica sempre interessante con un crescendo di archi ad aumentare la tensione soprattutto enfatizzando le fasi di combattimento contro i nemici non umani. La sperimentazione audiovisiva in questo brano è degna delle migliori produzioni, toccando picchi altissimi con la chicca presente da circa metà brano quando attraverso l’utilizzo di frequenze molto basse unite ad un audio 3D riescono a simulare delle parvenze di ruggiti che negli angoli angusti aumentano la qualità audiovisiva della sezione che il giocatore sta affrontando.
The Rebellion è uno dei brani più incalzanti dell’intera colonna sonora, è riferito ad una ben definita fase avanzata di gioco in cui il Cavaliere dell’Ordine avrà ben più di una gatta da pelare. La conduzione del motivo musicale è un costante viaggio sul filo del rasoio tra violoncelli che scandiscono violentemente le note più gravi e violini che aumentano di vigore secondo dopo secondo andando a tempo molte volte con i numerosi quick time event che incontreremo nel corso dell’avventura.
Brother, Let Us Embrace è adrenalina pura. La sperimentazione prende vita, la violenza penetra nelle ossa, gli archi crescono con un coro di voci che arrivando all’apogeo del suono risultano assordanti. L’adrenalina è alle stelle, il suono ci avvolge, è un turbinio di magia ed emozione. Brother, Let Us Embrace è uno dei brani più disturbanti ed emozionanti per un titolo dell’intero panorama console uscito su questa generazione. Le parole non possono spiegare ogni nota che percuoterà le vostre sinapsi. Perdetevi all’interno del turbamento suscitato dal brano.
Sir Galahad è il brano a più ampio respiro dell’intera colonna sonora. Un epilogo da un motivo musicale romantico ad armonie distensive che vi faranno diventare ben velocemente gli occhi lucidi con un assolo di violoncello da oscar. Il brano segue totalmente la personalità del protagonista, sentitosi tradito e bistrattato dal suo stesso Ordine, che lo rinnega in favore di ideali diversi da quelli cui era stato addestrato.
Se volete passare un’ora di qualità, sedetevi comodamente su un divano ed iniziate a godere. L’intera colonna sonora di The Order: 1886 vi porterà in una Londra vittoriana in una maniera cosi atipica da farvi viaggiare in pochi minuti attraverso epoche diverse che coesistono con una tale coerenza degna delle migliori sceneggiature d’autore.
The Order significa Ready at Dawn e significa soprattutto Andrea Pessino. Una delle personalità più trasversali e meritevoli dell’intera industria videoludica per capacità e brillantezza. Alla fine di questo articolo perciò, vi regaliamo una chicca che dà uno spaccato sulla straordinaria capacità di creazione del CTO italiano:
“Prelude” è una creazione personale di Andrea a The Order: 1886, non rappresenta in alcun modo un collegamento con la colonna sonora ufficiale del gioco essendo una produzione totalmente personale, non c’è nessun collegamento commerciale tra i due, ma soltanto una straordinaria dichiarazione d’amore ad videogioco che rimarrà, nel bene o nel male, tra i cuori degli appassionati dell’artisticità nei media, quella vera.
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