Negli ultimi mesi Sony e Microsoft assomigliano un po’ a un cliente all’IKEA, che passa, guarda, si incuriosisce e compra. La differenza è che l’oggetto dell’acquisto sono grandi sviluppatori o publisher e i soldi in ballo sono miliardi di dollari, motivo per cui queste manovre promettono di ridisegnare il futuro dell’industria videoludica. Un’industria che vede un terzo protagonista di rispetto, ossia Nintendo, che al momento sembra osservare la situazione fuori dalla sua finestra senza preparare controffensive.
Nel corso della pubblicazione degli ultimi risultati finanziari, il presidente Furukawa è stato piuttosto chiaro in merito. “Il nostro marchio è stato costruito intorno a prodotti realizzati con dedizione dai nostri impiegati e avere tra le nostre fila un gran numero di persone che non hanno il DNA Nintendo non sarebbe un vantaggio per l’azienda.” Lo scorso novembra lo stesso Furukwa aveva confermato che la società era impegnata nella sua crescita orientata alla continuazione della cultura creativa Nintendo, fermo restando che la possibilità di fare acquisizioni esterne non è mai esclusa. Non a caso, tempo fa Nintendo aveva fatto sua Next Level, la software house dietro a Luigi’s Mansion.
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