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Nove curiosità dal mondo dell’intrattenimento

Eccoci pronti per una serie di curiosità inerenti a cinema, videogiochi e tecnologia tra le più disparate. Alcune potrebbero stupirvi, altre invece farvi risalire alla memoria dei vecchi ricordi.

Quel suono

Iniziamo con un pezzo non proprio insospettabile: avete presente le terrificanti e iconiche urla dei cavalieri Nazgul ne Il Signore degli Anelli? Fu la sceneggiatrice Fran Walsh (nonché moglie di Peter Jackson) a produrre la base di quel grido squarciante. Naturalmente sono stati applicati degli effetti in studio per arricchirlo, tuttavia è sorprendente quanto quella voce mite, che abbiamo potuto ascoltare in documentari o interviste, sia potuta giungere tanto.

Un duo inseparabile

La saga di Final Fantasy da trent’anni e oltre ci emoziona e diverte per tantissimi motivi. In molti avranno notato la ricorrenza di alcuni nomi nei diversi capitoli. Se dovessimo sceglierne un paio, è impossibile non pensare a Biggs e Wedge.
I due nomi fanno ben 7 apparizioni nei titoli principali, dove la più nota è probabilmente quella del settimo capitolo (come membri del gruppo Avalanche).
La loro origine proviene dagli omonimi piloti ribelli di Guerre Stellari (1977), che aiutano Luke Skywalker nell’assalto alla Morte Nera.

Messaggi d’altri tempi

⁣Tutti i lettori avranno ancora memoria dei cari e vecchi SMS (acronimo di Short Message Service), che fino a pochi anni addietro erano il nostro principale mezzo di comunicazione. Solo 160 caratteri a disposizione, perché considerati ottimali per contenere una breve risposta. Pensate che il primo messaggio inviato su rete cellulare risale al 3 dicembre 1992, contenente all’interno “MERRY CHRISTMAS“.
Di fronte agli standard delle odierne app di messaggistica non c’è più paragone (anche per i prezzi); ma pensiamo per un attimo a come quei rudimentali messaggi abbiano cambiato il modo di relazionarsi tra persone, rompendo le eventuali barriere di distanza, timidezza o impossibilità di comunicazione.

Poca memoria, ma tanta sostanza

Le torri presenti nella schermata di avvio di PlayStation 2 variavano in base ai dati salvatati sulla memory card. Il loro numero dipendeva dai giochi presenti, mentre l’altezza dalle ore di gioco trascorse. Inoltre, i ricorrenti colori di blu contenuto nel nero dovevano simboleggiare il nostro pianeta immerso nel buio dell’universo.

Quattro segni per domarli tutti

I simboli adottati fin dalla prima console Sony hanno un significato collegato alle funzioni di gioco universali:
triangolo la visuale del giocatore, quindi la direzione in cui si guarda;
quadrato un pezzo di carta, dunque menu o documenti;
cerchio e croce le decisioni da prendere, rispettivamente sì e no secondo lo schema giapponese.

Non è ciò che sembra

⁣Ora tocca ad una rivelazione meno allegra del solito. Avete presente i classici mattoni della saga di Super Mario? Quante volte non li avremo distrutti alla ricerca di vite, power-up oppure per svago. Secondo le istruzioni di Super Mario World, i Koopa (le “simpatiche” tartarughe), prima di invadere il Regno dei Funghi, hanno trasformato i suoi abitanti in mattoni. Dunque il nostro “super-baffo” avrebbe utilizzato i resti dei propri concittadini pur di salvare il regno. Chissà se d’ora in avanti romperemo più i mattoni con la stessa scioltezza.

Bastava un po’ di fantasia

Rimaniamo in Giappone e torniamo sulle “fantasie finali, che come dice il nome la prima poteva essere già l’ultima. Visto che il gioco del momento è Final Fantasy VII Remake, torniamo sul titolo originale. Che ricordi la prima PlayStation, i 3 dischi, la magica custodia e il solo adattamento in inglese.
Ma fermi tutti, lo sapevate che lo sviluppo era inizialmente previsto per Nintendo 64? La console leggeva i giochi dalle cartucce (molto meno capienti rispetto ai CD) e ne sarebbero servite ben 13 per quest’ultimo. Questo evento insieme ai successivi decretò il successo del marchio, spodestando la Grande N dal mercato casalingo.

Il ballo dei quadrati

Qualcuno ha detto giochi veramente vecchi?
Il Tetris, nato in Russia nel 1984, trae il proprio nome da “tetra” (τετρα) che significa “quattro” in greco. Quattro come i blocchi che compongono le combinazioni corrispondenti alle lettere: I, T, O, L, J, S, e Z. Inoltre ciò che non dovrebbe essere un segreto è come giocarci. Ovvero completare la composizione delle righe senza interruzioni. Dunque, la vecchia e intuitiva abitudine di non lasciare buchi in mezzo era pressoché corretta.

Occhio non vede

Nel primo Silent Hill, la nebbia in cui era immersa la città fu aggiunta per coprire i limiti tecnici di PlayStation. Scelta che ha anche reso ancor più desolanti le ambientazioni.
Inoltre, ci sono tante similitudini, che la terribile scuola nel gioco ha con quella del film Kindergarten Cop (Un poliziotto alle elementari) con Arnold Schwarzenegger.

Geko

Classe '95 grande passione per tecnologia, giochi, animazione, miti e leggende.

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