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Quando Microsoft cercò di acquisire Nintendo (e fu derisa)

Come tutti sapete, ieri è caduto il ventesimo anniversario della prima presentazione ufficiale di Xbox. Sui siti dedicati si sono sprecati articoli su articoli di riepilogo e celebrazione, ma un interessante speciale è stato pubblicato addirittura da Bloomberg. In un lungo articolo, nel quale si ripercorre la storia della console di casa Microsoft attraverso i ricordi delle persone che ci hanno lavorato, il sito svela molti retroscena e curiosità. Una storia attraversata da numerosi ostacoli, per l’ingresso in un mercato difficile che è riuscito a fermare colossi come Amazon, Google e Apple ma che oggi garantisce a Microsoft qualcosa come unidici miliardi di dollari di fatturato annuale.

Tra i ricordi più divertenti c’è quello legato ai rapporti con Nintendo. Nelle fasi iniziali di progettazione, infatti, Microsoft era pronta a mettere mano alle sue enormi disponibilità economiche per assicurarsi l’esclusività su alcuni giochi e per procedere con vere e proprie acquisizioni. Una di queste mise nel mirino EA, che a quanto pare declinò con un semplice “No, grazie”. Un secondo tentativo di acquisto riguardò invece proprio Nintendo. Microsoft avrebbe provato la carta della potenza hardware, spiegando al colosso giapponese che avrebbe potuto dedicarsi alle sue straordinarie IP sfruttando la potenza della nuova console. Anche se in quegli anni Nintendo era molto sotto alla concorrente PlayStation a livello tecnico, l’esito dei contatti con Microsoft fu una riunione in cui i giapponesi risero e derisero gli americani per un’ora. Letteralmente, secondo le parole di Kevin Bachus, direttore delle relazioni con le terze parti.

Nel report di Bloomberg non ci sono conferme del fatto da parte di Howard Lincoln, chairman di Nintendo of America, che si rifugia dietro al segreto che copre le riunioni di Nintendo con altre aziende. Quel che è certo è che Microsoft provò in seguito ad acquisire anche Square Enix e Midway Games, sempre senza successo. Fallimenti che, ricordati in questi giorni, fanno sorridere e pensare alla crescita che Xbox è riuscita a ottenere. Una crescita che recentemente l’ha portata ad acquisire Bethesda, per citare una mossa eclatante. E chissà chi è stato a ridere per un’ora nel corso di queste trattative…

Jury Livorati

Classe '85, mi divido tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Ex fedelissimo di casa PlayStation, mi sono convertito a Xbox grazie al Game Pass, ma resto comunque con un piede in due scarpe. Adoro i giochi a forte componente narrativa e mi piace lasciarmi stupire dagli indie.

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