Dear Esther vi porta in riva al mare, vi fa sentire il vento che romba nelle orecchie, vi racconta una storia invitandovi semplicemente ad esplorare il suo mondo. Non dovete fare nulla, solo essere presenti e arrampicarvi tra le rocce mentre osservate e ascoltate. Prendetevi del tempo per entrare in una caverna e guardare i dipinti murali o la luce che filtra timida dalla superficie.
The Chinese Room ha confezionato un mondo credibile ma anche magico, che si svela pezzo per pezzo sotto il peso dei vostri passi. Nulla ostacola la vostra vista, non ci sono interfacce o indicazioni, solo i vostri occhi. Una modalità fotografica sarebbe stata probabilmente superflua e l’unico vostro compagno di viaggio è il tasto Share, che vi assiste durante l’esplorazione della misteriosa isola.
Io ho affrontato Dear Esther immaginandomi a camminare sulla sabbia, con in mano una macchina fotografica per immortalare tutto ciò che catturava la mia attenzione. Sono rimaste delle sensazioni e le immagini che vedrete, buon viaggio!
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