Approdata in Italia il 24 marzo di questo sciagurato 2020, in pieno lockdown, la piattaforma Disney+ rappresenta il contenitore ufficiale per tutti i prodotti audiovisivi battenti bandiera Disney. Un servizio ancora giovane ma che, in linea teorica, si pone in competizione diretta con i due maggiori colossi dello streaming, Amazon Prime Video e Netflix.
Disney+ è una piattaforma di streaming on demand, esattamente come i sopracitati competitor. Questo vuol dire che, al costo di una sottoscrizione mensile o annua, l’intero catalogo della piattaforma sarà sempre disponibile.
Disney+ è l’unico servizio che, da ora in poi, potrà disporre dei contenuti Disney i quali, come sappiamo, includono anche l’intera produzione Marvel, Pixar e Lucas Film. Contenuti che sono progressivamente spariti dai cataloghi dei servizi streaming avversari e che rappresentano un esclusiva assoluta della piattaforma.
L’abbonamento mensile a Disney+ ha un costo di 6,99 euro al mese e permette vedere tutti i contenuti on demand fino alla risoluzione 4k (per i contenuti che supportano tale risoluzione) e fino a 4 dispositivi in contemporanea. Disney+ supporta inoltre gli standard HDR10 e Dolby Vision per i contenuti più recenti.
Nel caso di una sottoscrizione annua il costo è di 69,99 euro e permette quindi di risparmiare circa il quindici percento sui dodici mesi. L’abbonamento a Disney+ può essere disattivato in qualunque momento e il servizio rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione. Nel caso di una sottoscrizione annua, ovviamente, potrà essere disattivato prima della scadenza dei dodici mesi.
L’addebito può avvenire attraverso una carta di credito (o una prepagata) sul sito ufficiale o riscattando una carta regalo che si può acquistare in negozio.
Al momento non è possibile usufruire del periodo di prova di 7 giorni, disponibile al lancio in italia della piattaforma, ma bisogna procedere con una sottoscrizione almeno mensile.
Inoltre, con l’arrivo sulla piattaforma, il 4 settembre scorso, del film live action di Mulan (per cui si è deciso di non procedere ad una distribuzione cinematografica in periodo di covid-19) si è introdotto l’accesso VIP. In sostanza si tratta di un prezzo d’acquisto per singolo film di 21,99 euro, da sommare al costo base dell’abbonamento, per avere un accesso anticipato allo stesso: nel caso di Mulan, infatti, il film sarà poi disponibile per tutti a partire dal 4 dicembre.
Una scelta che, oltre ad aver creato parecchi malumori, rappresenta al momento un unicum, una sorta di esperimento che Disney valuterà se ripetere sulla base dei risultati commerciali ottenuti da Mulan.
Ogni abbonamento a Disney+ consente di creare fino a sette profili, nominativi, per consentire a chiunque ne faccia uso di godere di un catalogo personale e con suggerimenti di visione basati sulla propria attività. Non solo: la creazione di un profilo per ogni utente permette di tenere traccia dei contenuti che abbiamo interrotto come film o serie TV che vengono riproposti nell’apposita sezione “Continua a guardare”.
In qualsiasi momento è possibile interrompere l’abbonamento accedendo alla sezione Account-> Abbonamento e cliccando su “disdici abbonamento”.
L’abbonamento a Disney+, contrariamente a quanto avviene per esempio con Netflix o Amazon Prime, non sembra essere “regionale”. Chi vi scrive ha avuto modo di testare, dall’Italia e senza l’utilizzo di alcuna VPN, il servizio attraverso un account UK. Sorprendentemente il catalogo a disposizione include contenuti che non sarebbero disponibili nel nostro paese, mentre ne mancano altri specifici per il nostro territorio. Analogamente, con un account UK, non risulta disponibile la lingua italiana per tutti i contenuti, pur settando il profilo sulla lingua italiana.
Interpellato il centro assistenza, disponibile tramite pratica chat testuale, le risposte sono state piuttosto ambigue ma, di fatto, si suggerisce una “portabilità” dell’account (da UK a Italia, in questo caso), a conferma di un servizio legato alla regione di attivazione.
Disney+ richiede la registrazione dei dispositivi di visione. Si possono registrare fino a 10 differenti dispositivi, sostituibili in qualsiasi momento.
Su macOS e su PC si può sfruttare comodamente il browser per accedere ma non sono al momento disponibili app.
Discorso differente per quanto riguarda table e console, per i quali l’app ufficiale di Disney+ è disponibile sia per Ps4 che per l’ecosistema Xbox come per iOS e per Android. L’app consente anche il download in locale dei contenuti per un’eventuale fruizione offline.
Disney+ consente all’utente di scegliere la qualità dello streaming in base alle proprie esigenze. Accedendo alle impostazioni dell’applicazione, anche da browser, è possibile scegliere tra tre differenti settaggi:
Il catalogo Disney+ si divide in cinque marco aeree: Disney, Pixar, Star Wars, National Geographic, Marvel. Nomi che non hanno bisogno di presentazioni, tra compagnie e proprietà intellettuali acquisite nel tempo dal colosso americano. Un catalogo esclusivo di contenuti esclusivi cui se ne aggiungono altri provenienti dalla recente acquisizione della Fox, come l’intera produzione de I Simpson.
Da un punto di vista del catalogo “storico” la piattaforma Disney ha sicuramente un valore invidiabile, benché i contenuti siano al momento limitati al PG-13. Da tempo si vocifera di una possibile apertura a contenuti per adulti che tuttavia non sembra al momento essere concretamente nei piani di Disney. Questo provoca idiosincrasie quali l’assenza dal catalogo di prodotti come Logan, il capitolo conclusivo delle avventure cinematografiche di Wolverine o dei due Deadpool, di cui Disney possiede i diritti.
Da un punto di vista dei contenuti originali, invece, la situazione è molto meno rosea e decisamente poco competitiva rispetto alla concorrenza. Il prodotto di punta seriale è senza ombra di dubbio The Mandalorian, serie originale ambientata nell’universo di Star Wars, la cui seconda stagione debutterà a partire dal 30 ottobre. Dovrebbe arrivare a breve anche WandaVision, seconda serie originale Disney+ ispirata agli omonimi personaggi Marvel.
Non manca qualche film originale per la piattaforma, come ad esempio l’adattamento live action di Lilly e il Vagabondo, ma niente di particolarmente memorabile e sicuramente incomparabile con la frequenza delle produzioni originali dei competitor.
In generale, allo stato attuale, la piattaforma è perfetta per un pubblico pre-adolescenziale e adolescenziale (non mancano le produzioni di Disney Channel come High School Musical:The Musical – La serie e company) mentre è decisamente mancante di appeal su un pubblico che cerca contenuti più adulti.
Ogni contenuto presente su Disney+ presenta la possibilità di scegliere la lingua dell’audio e quella dei sottotitoli. Per visualizzare tale opzione, basta avviare un qualsiasi prodotto e passare il mouse sopra l’icona del fumetto in alto a destra. Da lì, sarà possibile selezionare la lingua originale o il doppiaggio preferito ed, eventualmente, far apparire dei sottotitoli.
Gli stessi possono poi essere personalizzati per dimensione, font e colore cliccando sull’icona “impostazioni”, situata appena sotto il fumetto per l’attivazione dei sottotitoli.
Disney+ supporta inoltre la tecnologia Dolby Atoms per un suono posizionale decisamente di livello, mentre su iOS l’app supporta egregiamente lo spatial audio delle AirPod Pro di Apple.
Come posso creare o modificare un profilo? Dalla schermata principale, clicca in alto a destra sull’icona del profilo, dal menù a tendina seleziona poi modifica profili.
Come faccio a vedere i contenuti in 4K? Basta connettersi da un dispositivo compatibile (come una smart TV o una console di nuova generazione) e di fianco ai contenuti compatibili, compariranno simboli quali 4K, HDR o Dolby Vision.
Come faccio a scaricare i contenuti? Per fruire dei contenuti offline è necessario scaricarli dall’applicazione. Ciò può essere fatto al momento solo su Android, iOS e sui dispositivi Amazon Fire Tablet. Per scaricare un contenuto è sufficiente, durante la visione, cliccare sul pulsante “scarica”, a destra del pulsante “riproduci”.
Come elimino i download? Seleziona I’icona di “download” (è la freccia verso il basso nella parte inferiore destra dello schermo), quindi seleziona “modifica”. Vai all’articolo che vuoi rimuovere e tocca la casella vuota (accanto a ogni riquadro). Seleziona l’icona Elimina (è il cestino in basso a destra dello schermo).
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Per i fan di Star Wars come me, ho recuperato talmente tanta roba che mi ero perso che ad honorem sono diventato un Jedi. 😂🍻