Rainbow Six Siege può essere un gioco allo stesso tempo affascinante e frustrante per chi non è avvezzo alle sue meccaniche. Stiamo parlando pur sempre di un gioco che sta entrando nel suo terzo anno di vita e che ha subito diverse trasformazioni da quando è stato rilasciato. Una di queste è stata la famosa Operation Health, che ha riparato molti dei problemi che affliggevano il titolo e lo ha reso il gioco competitivo che è oggi, preceduta e seguita molte altre minori attraverso l’inserimento di nuovi operatori, nuovi gadget e nuove mappe che hanno dato e danno ancora nuova linfa a questo gioco da oltre 30 milioni di giocatori. Purtroppo data la complessità di questo titolo i neofiti non hanno proprio vita facile e anche per chi vi scrive non è stato semplice ambientarsi nel gioco nei primi tempi. In “libera” molto spesso si gioca un po’ a caso, come in tutti i giochi di questo tipo, i giocatori più esperti non aiutano le matricole e spesso ci sono i troll che complicano il tutto. Per tutta questa serie di motivi ecco che ho pensato di stilare una sorta di guida, se così possiamo chiamarla, ma che è più un insieme di consigli che ho imparato o da altri giocatori o sul campo, nella speranza che possa essere utile a chi si approccia per la prima volta a questo titolo. Per parafrasare il buon Severus Piton, non ci saranno tattiche da Pro o stupide classifiche di operatori in questo articolo, ma solo dei consigli più generici per iniziare ad entrare nel mondo di Rainbow Six Siege.
Primo problema di R6S (da ora in poi useremo questo acronimo per semplicità) è quale versione del gioco acquistare. Il gioco si presenta in diverse versioni, le quali offrono più o meno contenuti extra già sbloccati, ma prima di parlarvene è giusto fare un excursus sulla struttura di questo titolo. Il gioco è stato immesso sul mercato tre anni fa con un nucleo di mappe già sbloccate e venti operatori di base, divisi in cinque unità antiterrorismo, ossia Spetsnaz, Fbi Swat, SAS, GIGN e GSG9. A questi contenuti sono stati aggiunti nei due anni successivi (come in questo terzo anno) nuove mappe e nuovi operatori. Le nuove mappe sono sempre disponibili per tutti, mentre gli operatori speciali sono acquistabili o con soldi reali (tramite l’acquisto di season pass per l’anno di appartenenza degli operatori, o di versioni particolari del gioco già contenenti questi operatori speciali) o con un cospicuo quantitativo di fama (la fama è la valuta ottenuta in gioco dopo aver completato match o sfide specifiche). Fatte le dovute premesse ecco che possiamo parlare delle edizioni in cui il gioco è venduto. Oltre alla classica versione standard vi sono alcune posseggono delle aggiunte cosmetiche, altre che contengono già sbloccati gli operatori dell’anno uno e dell’anno due e un’altra più scarna, la quale presenta dei costi per gli operatori maggiorati a fronte di un prezzo ridotto rispetto alle altre. Per dettagli sull’offerta e sui prezzi vi consiglio di visitare il sito di Ubisoft dove tutto ciò è spiegato nei minimi dettagli, anche tramite grafici appositi. Personalmente vi posso dire che tutti gli operatori possono essere sbloccati con il tempo e non avere gli operatori speciali immediatamente non è affatto un handicap, in quanto i venti operatori di base sono tanto utili quanto quelli speciali e sono utilizzati a tutti i livelli di gioco, dalle partite libere ai match dei professionisti, quindi non c’è niente di male nell’usare solo quelli. L’unica eccezione a quanto detto è Tachanka (uno dei difensori della divisione russa) che è più una sorta di barzelletta per gli sviluppatori e per la community dato il suo kit molto deficitario.
Il gioco consta di tre modalità di gioco da poter affrontare contro altri giocatori (vi saranno due squadre da cinque giocatori ciascuna), ognuna con round alternati di Attacco e Difesa. Le tre modalità sono Salvataggio, Disinnesco bombe e Presidio. Gli attaccanti hanno come scopo in Salvataggio di localizzare un ostaggio e portarlo fuori al punto d’estrazione (in questa modalità la squadra che per errore uccide l’ostaggio subisce la sconfitta in quel round), in Disinnesco Bombe di scovare due bombe (vicine tra loro) e portare il disinnescatore su uno dei due siti, attivarlo e difenderlo per tutta la durata del disinnesco, mentre in Presidio bisogna occupare il sito di un biorischio e conquistarlo mentre gli operatori di difesa sono fuori dalla zona. Per la difesa il compito in tutte e tre le modalità è quello di ostacolare gli attaccanti e far scadere il tempo a loro disposizione (in Disinnesco è anche richiesto di distruggere il disinnescatore qualora venga piazzato). Per entrambe le squadre vale comunque la regola d’oro che uccidendo tutti i membri della squadra avversaria si vince comunque il round. Delle tre modalità Salvataggio è la meno giocata dalla community a causa delle limitazioni presentate dall’ostaggio (che non va ferito in alcun modo), mentre Disinnesco è la modalità più giocata dai professionisti e dalle squadre organizzate data la complessita della sua struttura. Per giocatori neofiti è consigliabile iniziare magari con Presidio dove si possono vedere diverse tattiche, sia di base che avanzate con il tempo e costituisce un buon trampolino di lancio per passare alle altre in seguito, magari disponendo anche di un team organizzato.
La prima idea di qualunque giocatore appena entrato nel menù principale è, molto probabilmente, quella di avviare una partita libera e buttarsi nel gioco… niente di più sbagliato. Anche se, a differenza di prima, tutti gli operatori di base sono sbloccati fin da subito è una buona idea vedere i tre filmati tutorial e giocare alle missioni della campagna in quanto forniscono un’infarinatura su diverse delle meccaniche di base del gioco rendendo meno traumatico l’avvio della prima partita contro giocatori reali. C’è da dire che è anche presente la modalità Caccia ai Terroristi per allenarsi a sparare contro i bot. Impostare la caccia ai terroristi classica nel menù opzioni (escludendo quindi l’estrazione ostaggio e il disinnesco bombe) e cercare di completarne una in solitaria il più velocemente possibile è un ottimo esercizio per allenare i riflessi e la mira e “scaldarsi”, prima di entrare in partita, anche dopo mesi che si gioca. Questo è un esercizio che anche se può risultare noioso aiuta non poco (sia per i riflessi che per capire come aggiustare la sensibilità per adattarsi meglio ai nostri gusti), ed è consigliabile farlo, un po’ come si dovrebbe fare il riscaldamento prima di una partita a calcetto. Lì evitereste di stirarvi un muscolo, qui di sfoggiare il vostro vocabolario di imprecazioni quando verrete uccisi perché troppo lenti ad agire.
R6S oltre ad essere un gioco di squadra, per cui sarebbe opportuno andare in partita con alcuni amici per godere al meglio dell’esperienza ed evitare anche giocatori scelti a caso poco raccomandabili, ha alcune peculiarità che lo contraddistinguono e che vanno prese in considerazione per evitare di commettere errori grossolani in partita. Primo fra tutti il fuoco amico. Nelle prime partite vi capiterà sicuramente di sparare per errore ad un vostro compagno anche se non è fatto di proposito. Buona regola è, se possibile, chiedere scusa. I giocatori più ragionevoli capiranno l’errore e vi lasceranno stare in seguito, ma comunque ricordate che dopo due uccisioni siete fuori dal match automaticamente. Gli errori capitano anche a giocatori esperti quindi è tutto normale e pian piano diventerà sempre più facile capire come non sovrapporsi ai propri alleati e come evitare queste situazioni, invece meno normale è che qualcuno uccida i compagni di proposito per infastidire gli altri giocatori, nel qual caso è possibile votarne l’espulsione, se d’accordo con gli altri tre compagni di squadra.
Prima ancora della propria capacità a sparare, in questo gioco è importante la conoscenza delle mappe. Sapere i vari punti di ingresso, per sé o quelli che usano i nemici, i punti critici dei vari obbiettivi o ancora sapere i nomi delle varie stanze e come sono interconnesse per decidere come muoversi è una conoscenza fondamentale. R6S è un gioco che da grande importanza alle informazioni e alla comunicazione e quindi sapere dove si trova un nemico ed essere in grado di comunicarlo ai compagni è molto importante per non trovarsi in svantaggio rispetto ai propri avversari. Per imparare questi concetti, oltre a fare molte partite di pratica ci sono altri modi, come la già citata caccia ai terroristi, che vi aiuta a ripetere mentalmente le varie mappe dovendovi preoccupare solo dei bot nemici e non anche dei giocatori avversari, oppure aiuta anche guardare le partite degli streamer, anche di quelli che sono più divertenti e non proprio dei professionisti. All’inizio anche il solo vedere delle partite tipo può aiutarvi quando toccherà a voi (poi non è detto che non impariate anche qualche trucchetto da usare in partita).
L’altra meccanica fondamentale di R6S è la distruttibilità delle pareti, meccanica che si connette anche al concetto di verticalità. Molti degli operatori presenti in gioco hanno gadget o abilità per distruggere pareti non rinforzate, finestre in legno e pavimenti per creare linee di tiro vantaggiose oppure passaggi attraverso le stanze per muoversi più in fretta. I difensori hanno due rinforzi ciascuno e la prima cosa da fare ad inizio round è cercare di rinforzare le pareti dell’obbiettivo per rendere più difficile agli attaccanti aprire delle linee di tiro. Nei primi tempi è meglio non chiudere le porte e le finestre con barricate in legno e lasciare quelle messe di default, in quanto se messe a caso possono dar fastidio agli alleati, meglio invece affinare prima un po’ la strategia e la conoscenza dei punti di ingresso degli attaccanti e poi muoversi di conseguenza quando si sono fatte più partite (ciò aiuta anche per capire quali obbiettivi vanno rinforzati in maniera “alternativa”). In molti obbiettivi è possibile non solo sparare attraverso finestre e pareti sfondate ma anche attraverso le travi del pavimento distrutto, direttamente nella stanza di sotto. Imparare da quale stanza sparare in quale altra è difficile per chi è appena arrivato, ma è più fattibile come difensore spostarsi da un punto all’altro quando si vede che una parete o un soffitto sono stati distrutti, per evitare i colpi di un nemico in vantaggio dal piano superiore (la verticalità per l’appunto). Per sfruttare meglio questa meccanica, così come destreggiarsi meglio quando la si subisce ecco diventa ancora più importante la conoscenza delle mappe e tutte le loro ramificazioni.
Ogni operatore ha una statistica di armatura ed una di velocità, che variano da uno a tre. Ci sono operatori con tre di velocità e uno di armatura (veloci nei movimenti, ma meno resistenti, adatti per cercare l’uccisione o sorvegliare liberamente la mappa anche lontano dall’obbiettivo), operatori con uno di velocità e tre di armatura (più lenti ma molto più resistenti, adatti per incassare più colpi e coprire delle linee di tiro nell’obbiettivo), operatori con due di velocità e due di armatura (equilibrati, capaci di adattarsi a diversi stili di gioco). Bisogna ricordare come le statistiche di armatura non tengono conto del colpo alla testa che resta sempre la maniera più efficace per liberarsi di un nemico.
Oltre alla missione da compiere, in genere per gli attaccanti è importante crearsi spazio nella mappa e liberare progressivamente delle zone dal controllo dei difensori, per accerchiare l’obbiettivo e conquistarlo con un un assalto coordinato, per poi completare la missione. Ogni round d’attacco inizia con una fase alla guida di un piccolo drone telecomandato che può trovare l’obbiettivo e scansionare gli operatori avversari per comunicare al proprio team la loro identità (così facendo però rivelerà al difensore di essere stato scansionato mettendolo in allerta). All’inizio questa fase può sembrare una routine poco importante ma i droni sono veramente un’arma importante per gli attaccanti. Cercare di mettere in salvo il proprio drone dalle grinfie dei difensori nella fase preparatoria permette di poterlo riutilizzare in seguito per sondare le varie stanze prima di entrarvi o supportare un proprio alleato che sta entrando. Avere due di questi droni per effettuare l’operazione in questione, invece che uno solo può veramente fare la differenza. Un consiglio importante è quello di utilizzarli spesso e se possibile comunicare con i propri compagni invece di scansionare i bersagli, permetterà di scovare i nemici senza che loro se ne accorgano e quindi avere un enorme vantaggio su di loro. I droni sono forse la risorsa più importante per gli attaccanti ed impararli ad usare al meglio, col tempo, vi renderà giocatori migliori. Ai difensori spetta il compito di impedire l’azione degli attaccanti, rinforzando determinate pareti per impedirne la distruzione da parte dei nemici, distruggerne altre per creare delle vie di “rotazione” (vie percorribili dai compagni per muoversi tra le varie stanze velocemente), piazzare trappole e gadget in giro per l’obbiettivo per creare la propria rete di sicurezza dagli assalti avversari. Cercare di distruggere i droni degli avversari più incauti può essere utile ma è meglio non sprecare troppo tempo della fase preparatoria in questa attività, altrimenti si rimane a corto di tempo per fare il resto prima che gli attaccanti entrino nell’edificio e diventino un vero pericolo. I difensori sono anche dotati di telecamere disseminate per la mappa che possono essere sfruttate per avere informazioni sugli attaccanti smemorati che dimenticano di distruggerle, quindi come per i droni è meglio non scansionare i nemici se possibile ma comunicare la loro ubicazione ai propri compagni per non allertarli della presenza della telecamera. Mentre in attacco per i primi tempi è meglio cercare di svolgere un ruolo di supporto e di rimanere in vita per poter agire al momento opportuno (magari mandando avanti i propri compagni più esperti e coprendogli le spalle), invece per la difesa, non conoscendo le mappe, è meglio scegliere all’inizio un operatore equilibrato o lento per rimanere in obbiettivo e sfruttare delle abilità di supporto o piazzare delle trappole in modo tale da lasciare ai giocatori più navigati il ruolo di girare per la mappa con operatori veloci e rallentare gli attaccanti (se si è poi predisposti per gli scontri a fuoco è anche possibile iniziare già con i ruoli più veloci e quelli in prima linea). Man mano che procedono le partite sarà sempre più chiaro qual è il proprio ruolo in ogni obbiettivo e con quale operatore affrontarlo al meglio.
Conoscere le abilità di ogni singolo operatore, ossia imparare quando usarle o dove piazzare un particolare gadget o trappola e non solo imparare a maneggiare la sua arma, è un’ operazione che in genere richiede pratica, così come per la conoscenza delle mappe. Per questo valgono gli stessi consigli dati per imparare le mappe, anche se in questo caso la prova pratica in partita o in caccia ai terroristi è maggiormente consigliabile, in quanto rende di più l’idea di come certe abilità interagiscono, rispetto alla semplice descrizione, soprattutto nel caso delle trappole per cui è richiesta una maggiore capacità tattica nel piazzarle nel posto giusto.
Oltre al gadget primario (l’abilità per intenderci), ogni operatore può scegliere un gadget secondario (tra due differenti da operatore ad operatore) da portare in missione. Gli attaccanti dispongono di granate fumogene, stordenti, cariche da irruzione, Claymore e granate esplosive, mentre i difensori possono scegliere tra filo spinato, C4, granate ad impatto, scudo mobile e le più nuove telecamere antiproiettile. Non esistono gadget in assoluto migliori di altri, quale portare è a discrezione del singolo giocatore e la scelta dipende molto dalle vostre strategie e da quelle della squadra. Potreste preferire il filo spinato per rallentare i nemici in particolari punti o il C4 se siete bravi a lanciarlo al momento giusto, oppure se siete assaltatori potreste preferire le stordenti o quelle da irruzione. Con il tempo formerete le vostre strategie e si svilupperà anche un certo senso per usare creativamente anche questa ennesima risorsa a disposizione dei giocatori.
Spero che questa guida vi sia stata utile e vi abbia aiutato a chiarire un po’ le idee su come funziona Rainbow Six Siege. Prima di lasciarvi ecco un’ ultima dritta. Come ho già detto in precedenza questo è un gioco di squadra, quindi il più grande consiglio che vi posso dare è proprio quello di cercarne una o crearla con degli amici, vi assicuro che l’esperienza di gioco migliorerà molto. Detto ciò non mi resta che augurarvi un benvenuto (o bentornati) nel mondo di Rainbow Six Siege.
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