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Dreams: uno, nessuno e centomila sogni a occhi aperti

Per quanto mi riguarda, Dreams è uno di quei giochi difficili da decodificare: gran parte della sua forza comunicativa risiede nell’abile mix di immediatezza e profondità, nel suo essere un qualcosa di libero e spensierato, quasi metafisico. È un prodotto accattivante ma soprattutto è un qualcosa di talmente peculiare e d’impatto per il mercato che è impossibile da ignorare.

Però, se ne volessimo invece parlare con un po’ più di pragmatismo, dovremmo iniziare la nostra analisi col chiederci che cosa spinge uno sviluppatore a creare un prodotto di questo tipo. E quale molla deve scattare, nell’utente finale, per far sì che questo voglia dedicare decine di ore del suo tempo a creare un qualcosa di suo o a giocare le creazioni di altri.

La risposta a (quasi) tutti i nostri quesiti, l’abbiamo trovata nel corso dell’anteprima stampa a Milano!

Siamo tutti sviluppatori?

Dietro l’abile guida del direttore artistico dello studio, Kareem Ettouney, siamo stati catapultati per un pomeriggio nel magico mondo di Dreams, la nuova esclusiva PlayStation 4 che arriverà sul mercato il prossimo 14 febbraio. Il titolo che ho scelto per questo articolo – di Pirandelliana memoria – non è un esercizio di stile fine a sé stesso ma è utile per definire il gioco come un qualcosa di unicamente vasto e peculiare, ben oltre i limiti del videogioco per come siamo abituati a intenderlo. Media Molecule infatti, noti ai più per la serie LittleBigPlanet e Tearaway, è riuscita nell’impresa di creare una serie di strumenti, veramente strabilianti, che consentono praticamente a chiunque di sviluppare il proprio videogioco.  Sono consapevole del fatto che, detta così, possa sembrare più il frutto del lavoro di un’agenzia di pubblicità anziché una definizione reale del prodotto ma vi posso assicurare che quanto detto rispecchia la realtà.

Vuoi essere un artigiano della qualità?

Quando si ha a che fare con un linguaggio di programmazione, che sia ad alto o basso livello quindi rispettivamente più vicino a un linguaggio naturale o a quello di un calcolatore, si lavora con svariate stringhe di numeri, lettere e simboli. Ciò avviene in maniera simile anche quando si utilizza un motore grafico come i soliti Unity e Unreal Engine dove, per ‘dare vita’ a qualcosa di appagante, serve studio, precisione e pazienza.

Con Dreams non è così. Il gioco di Media Molecule nasce infatti con l’idea di mettere numerosi e potenti strumenti di sviluppo al servizio della creatività. E poi, il tutto è impacchettato e presentato mediante un’interfaccia familiare e facile da esplorare. L’idea finale è quella di offrire quindi un ambiente stimolante e che non intende imbrigliare in alcun modo la fantasia dei giocatori che, si approcciano al prodotto, in veste di creativi.

Com’è stato sottolineato più volte nel corso della presentazione infatti, tutti possono essere in grado di creare. Sperimentare, mettersi in gioco e sbagliare, sono la chiave per fare davvero qualcosa di buono.

No, siamo tutti creativi

Ed ecco che quindi, davanti ai nostri occhi, ha iniziato a prendere vita uno scenario di gioco colorato, vario e plasmabile sotto ogni punto di vista. La facilità con cui, attraverso due controller di movimento (si può usare anche il classico pad) lo sviluppatore sceglieva elementi per l’ambientazione, li inseriva, li colorava, li replicava e ridimensionava è stata un qualcosa di sorprendente. Nel momento in cui si acquisisce una buona padronanza dei menu e dei controlli, la fase di creazione può procedere spedita e sempre più veloce. Questo avviene perché, intelligentemente, il gioco funziona secondo un modello che potremmo assimilare a quello dell’economia di scala. Le fasi iniziali di produzione sono quelle più lente ma poi, grazie alla possibilità di impiegare oggetti ed elementi creati dagli sviluppatori o da altri utenti e alla funzione che permette di replicare parti più o meno grandi di livello che abbiamo già disposto, il tutto finisce per diventare sempre più rapido.

Creatività, crea attività

Creare un gioco in Dreams però, non significa soltanto dare vita a un livello ma implica anche la creazione di una logica per il gioco, di un’interfaccia e delle musiche. Proprio la sezione dedicata ai componimenti musicali, è quella che mi ha lasciato più di tutte a bocca aperta. Nel corso degli anni, personalmente ho acquisito una buona padronanza di alcuni software di montaggio audio digitali e utilizzo quasi ogni giorno Logic Pro X di Apple per l’equalizzazione e il missaggio de Lo Scassapixel, per citare un esempio. Si tratta di software tanto potenti quanto complessi e, per certi aspetti, respingenti.

Ebbene, in Dreams, gli sviluppatori sono riusciti a escogitare una soluzione per la creazione di musiche originali, praticamente alla portata di tutti. Così come avviene per gli elementi e i componenti grafici, è anche possibile importare musiche già pronte nei vostri giochi ma, nel caso vogliate cimentarvi in una registrazione originale, potete ricorrere ai numerosi strumenti ed effetti che il sistema propone. Davanti vi troverete una timeline multi-traccia sulla quale sperimentare a più non posso e tutta una serie di impostazioni come i filtri risonanza per la creazione di motivetti, tappeti musicali e così via.

Il sogno di Art

Nel corso dell’evento infine, abbiamo potuto mettere le mani anche sull’avventura creata dagli sviluppatori – un vero e proprio gioco nel gioco – chiamata Il Sogno di Art. Si tratta di una modalità campagna escogitata per mostrare agli utenti di che cosa è capace il titolo e dunque il risultato che è possibile ottenere con un po’ di pazienza e sperimentazione. La storia, eccellentemente doppiata in Italiano, racconta le vicissitudini di un musicista che, in seguito a un litigio, si ritira dalla band e abbandona il mondo della musica, il cuore pulsante della sua vita fino a quel momento. Ed ecco che all’utente viene data la possibilità di ripercorrere alcuni momenti significativi, narrati dalla voce fuori di campo, attraverso due buffi personaggi che ricordano un po’ quelli visti nel mondo di LittleBigPlanet. A ognuno corrisponde ‘un attacco’ peculiare e si può passare il controllo tra l’uno e l’altro, semplicemente premendo un tasto. È importante sfruttare le abilità uniche delle due macchiette, per superare le fasi puzzle o gli ostacoli che vi si pareranno dinanzi.

L’interazione con il mondo di gioco è semplice ma appagante mentre lo stile e la costruzione del racconto, se ci mettiamo a pensare come sono state create, non possono non colpire. Si tratta indubbiamente di un qualcosa in più che non è obbligatorio giocare ma che pare promettere una manciata di ore di divertimento e, soprattutto, può offrire degli ottimi spunti per iniziare al vostro animo creativo.

INFO UTILI

Ospiti di Sony a Milano, abbiamo potuto provare in lungo e in largo Dreams, testando livelli creati dagli sviluppatori, dalla community e Il Sogno di Art ovvero l'intrigante 'gioco nel gioco'.

Scheda Gioco
  • Nome gioco: Dreams
  • Data d uscita: 14 Febbraio 2020
  • Piattaforme: PlayStation 4
  • Lingua doppiaggio: Italiano
  • Lingua testi: Italiano

Dreams è un prodotto unico, peculiare e potenzialmente magnetico per chi sente di volersi cimentare nella creazione dei ‘suoi’ giochi. Il paragone con un altro prodotto come Super Mario Maker non è assolutamente calzante: Dreams ha un altro obiettivo e una gamma di frecce al suo arco come mai nessuno prima d’ora.

Tommaso Stio

Domatore di leoni da tastiera.

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