Hands on

Final Fantasy VII Remake, lo abbiamo provato

Con gli organizzatori di fiere ed eventi di tutto il mondo che non stanno proprio passando un bel momento e con addirittura l’edizione 2020 dell’E3 in dubbio, proprio in questi giorni si è tornato molto a discutere del valore intrinseco di eventi come questi e dell’opportunità o meno di mettere un punto alla tradizione, per provare a rincorrere un mercato che cambia e che ha esigenze sempre diverse.

La fiera losangelina però, ammaccata ma resistente, pare avere con sé un’aura quasi magica e può vantare, nel corso della sua lunga storia, momenti dall’alto tasso emozionale: se ne dovessimo citare uno, tra i più recenti, diremmo proprio il trailer di annuncio di Final Fantasy VII Remake che, nel corso della conferenza Sony del 2015, riuscì a unire in un grido di gioia appassionati di tutto il mondo e di più generazioni.

Ed è quindi con tutta la riverenza e il rispetto che si deve a un titolo così importante che mi sono approcciato alla prova di questo Remake, che abbiamo potuto testare a fondo nel corso di un evento organizzato per la stampa a Milano qualche tempo fa. Oggi, vi possiamo finalmente raccontare le nostre impressioni!

Nuovo o innovativo?

Ma che cosa significa produrre nuovamente uno dei videogiochi più amati della storia e di un franchise che ha fatto la storia? La sfida non è stata semplice ma bensì molto delicata, come hanno dichiarato Yoshinori Kitase e Naoki Hamaguchi, rispettivamente Producer e Director del gioco presenti all’evento a porte chiuse. I tempi sono cambiati, c’era la necessità e la volontà di dare un po’ di libero sfogo alla creatività e non ridursi a una copia carbone di un prodotto già sul mercato. La tecnologia oggi offre grandi possibilità e spazi di manovra pertanto, partendo dall’Unreal Engine, gli sviluppatori hanno lavorato alacremente per creare ambientazioni, personaggi e nuove sinergie con uno stile di combattimento action.

La volontà di fare qualcosa di nuovo

Non vorrei farvi sentire vecchi ma è sempre bene ricordare che il tempo passa, e pure velocemente. Vi basti pensare che, chi vi sta scrivendo in questo momento, ha quasi la stessa età del gioco pertanto parliamo davvero di un RPG ‘d’altri tempi’. E allora, come trovare il giusto equilibrio tra la voglia di fare qualcosa di nuovo e il rispetto con l’opera originale e l’affezione maturata dal pubblico in questi anni? La chiave a quanto pare sta nel non eccedere e nel mantenere una lucida e corretta visione d’insieme: in questo senso, gli sviluppatori hanno spiegato di aver reso il gioco quello che hanno sempre immaginato che fosse, con i suoi bei momenti intrisi d’arte e più sentimentali, uniti ad altri dinamici e al servizio del divertimento. Il risultato è un prodotto finale che non necessita in alcun modo della stampella della nostalgia per reggersi in piedi ma che impiega invece ogni secondo per provare a stupire il giocatore con nuove intuizioni e idee. E questo è un dettaglio molto importante e assolutamente non secondario perché Final Fantasy VII Remake ha un pregio quasi unico ovvero la possibilità di divenire un punto di contatto tra le nuove generazione, tra chi ha amato la saga in passato e chi l’ha scoperta di recente o lo farà proprio con questo capitolo.

Per me, come avrete capito, il titolo non ha invece alcun plusvalore nostalgico, non può averlo ma ho approfittato della prova per confrontarmi con altri colleghi e mentirei se dicessi di non aver scorto grandi emozioni nelle loro parole, tra bocche spalancate in alcuni momenti del gameplay e occhi lucidi in altri. L’obiettivo di riuscire a trasportare e adeguare ai giorni nostri l’esperienza di gioco innovativa e completa che fu proposta e che stupì milioni di giocatori alla fine degli anni novanta, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, ha richiesto grandissimi sforzi da parte dello studio di sviluppo, come se si trattasse di un videogioco inedito, costruito da zero. Certo, lo sceneggiato già esiste così come i personaggi ma il team ha lavorato in maniera oculata anche per ampliare l’offerta da quel punto di vista. Ecco dunque che il gioco si prende qualche libertà creativa e propone miglioramenti e aggiunte qua e là per assecondare anche la naturale richiesta di novità da parte del pubblico di fedelissimi.

Nostalgia e novità: il mix perfetto?

Già a partire dal filmato iniziale, si può apprezzare una traccia artistica e creativa più marcata e anche una volontà, grazie ai mezzi attualmente a disposizione, di giocare con le inquadrature e i controcampi, per lasciare che il pubblico possa ammirare le luminescenti e brillanti ambientazioni e gli scenari del gioco. L’impatto visivo dei filmati è davvero notevole e, in certi momenti, siamo rimasti davvero spiazzati per la brillantezza e la pulizia delle immagini proposte da PS4 Pro. Ma se ai giocatori più nostalgici – oppure anziani come il nostro Tanzen – la sola visione di una Midgar così bella, illuminata e vivida basta a scatenare un turbinio di emozioni, ricordi e pelle d’oca, a uno come me che ha vissuto l’infanzia diversi anni dopo l’uscita dell’originale, è servito ben altro. Per fortuna che il gioco non è soltanto apparenza ma propone anche un sistema di combattimento ben congegnato e intrigante, nella piena tradizione degli action moderni.

Anni novanta o anni venti?

Innanzitutto, c’è da precisare che il titolo offre tre diverse opzioni di difficoltà che sono quella facile, quella standard e quella classica. Quest’ultima in particolare, si avvicina all’originale proponendo uno stile di gioco nel quale la gestione degli attacchi base e degli spostamenti sul campo viene delegata in automatico al sistema. Ma a noi questo interessa fino a un certo punto perché vogliamo, da un action RPG degli anni venti, un sistema di gioco fresco, dinamico e sopratutto appagante. E per fortuna pare esserci tutto questo.

Siamo cambiati soltanto noi?

Nel corso della prova abbiamo potuto affrontare diverse situazioni e controllare sia Cloud che Barrett, sperimentare l’utilizzo delle magie come l’Ignis, lo scambio tattico dei personaggi e i vari assetti o abilità speciali e dobbiamo dire che tutto ciò, a sistema, restituisce una buona sensazione. I combattimenti sono frenetici al punto giusto, le animazioni si lasciano guardare senza sovrapporsi in maniera fastidiosa e le movenze dei personaggi risultano credibili e fluide. I bersagli, come nella stragrande maggioranza dei giochi recenti, possono essere agganciati con il grilletto destro e si può passare da uno all’altro con le frecce – non proprio una soluzione particolarmente comoda – o interrompere la segnalazione con il medesimo stick analogico. Da lì all’attacco poi è un attimo: con la pressione ripetuta o prolungata del tasto quadrato, lo spadone di Cloud può essere sfoderato contro i nemici e infliggere ingenti danni attraverso colpi più o meno rapidi.

È importante saper scegliere anche, quando si controlla il mercenario biondino, il giusto assetto per la spada con il tasto triangolo. È possibile selezionare tra “Assetto Leggero” e “Assetto Pesante” il che distingue notevolmente tra l’agilità dei singoli colpi e la mole di danni che infliggono. Insomma, si tratta di uno strumento utile per provare a piegare ogni situazione a nostro vantaggio in base al numero e alla tipologia di nemici che ci si parano dinanzi. Ma non solo: essendo la nostra una vera e propria squadra, possiamo contare anche sugli altri componenti e sulle loro peculiarità, in particolare è fondamentale ricorrere all’iconico braccio di Barrett per spazzare via droni e torrette automatiche dalla distanza, altrimenti irraggiungibili. Il passaggio tra i personaggi avviene con la pressione delle frecce direzionali ma può essere anche in parte rimpiazzato usando i dorsali L2 e R2, utili per ‘indicare’ a un altro personaggio un azione da compiere. In questo modo, possiamo continuare il nostro impeto offensivo o sfruttare alcune magie e ottenere nel frattempo lo stesso risultato, senza doversi sporcare le mani in prima persona.

Soluzioni di gioco intelligenti e moderne

Per quanto concerne invece la fruizione del sistema di combattimento, questo è assolutamente godibile e bello da vedere, con tanti effetti di luci e particellari: non si ravvedono evidenti cali di frame o rallentamenti, se non qualche effetto slow-mo al termine di alcune combo a terra o nel passaggio, in questo caso voluto, da un assetto all’altro. Ogni nemico poi possiede una barra della vita accompagnata da una barra di stato subito sotto che si riempie in base al nostro impeto e agli attacchi: il riempimento di questa è preceduto da una fase di “Tensione” che poi può sfociare nello Stato “Stremo” nel quale il nemico è più vulnerabile e può quindi essere colpito ripetutamente coadiuvati da un moltiplicatore di danni.

Nel caso di nemici più impegnativi o anche boss, la barra di Stremo da riempire è più grande e richiede non soltanto maggiore tempo ma anche concentrazione e un minimo di tattica. Questo perché si rende necessario ricorrere ad abilità o magie per sfruttare gli esatti punti deboli. Così facendo, sarà più facile raggiungere la fase di Tensione e poi di Stremo e quindi rendere temporaneamente vulnerabile l’avversario.

INFO UTILI

Nel corso di un evento a porte chiuse, tenutosi a Milano la scorsa settimana, abbiamo potuto assistere a una breve presentazione sul gioco e su alcune delle novità principali di questo Remake tenuta da Yoshinori Kitase e Naoki Hamaguchi. Al termine, abbiamo potuto mettere le mani su una versione del gioco che girava su PlayStation 4 Pro.

Scheda Gioco
  • Nome gioco: Final Fantasy VII Remake
  • Data d uscita: 10 Aprile 2020
  • Piattaforme: PlayStation 4
  • Lingua doppiaggio: Inglese, Giapponese
  • Lingua testi: Italiano

Final Fantasy VII Remake è indubbiamente nato sotto una buona stella e, nonostante il solo nome sia portatore di successo, gli sviluppatori si sono impegnati per creare un prodotto ammodernato e di grande qualità e pregio sia artistico che concettuale. Le novità, come vi abbiamo raccontato, riguardano soprattutto il sistema di gioco ma ci sono anche tante sorprese per quanto concerne l’evoluzione dei personaggi, le boss fight, i dialoghi, la trama e alcuni momenti importanti dell’avventura. La libertà offerta dal nuovo motore di gioco e la consapevolezza di fare un grande regalo a tutti gli appassionati della saga e non, ha dato grande fiducia agli sviluppatori per investire le energie e provare a fare qualcosa di bello e unico, partendo da quello che è a oggi uno dei giochi più amati di sempre.

Il titolo, attesissimo tra gli appassionati, sarà disponibile su PlayStation 4 a partire dal prossimo 10 aprile e sarà venduto inizialmente su due dischi che conterranno gli eventi che riguardano Midgar. Stringete i denti, manca poco o se preferite, buttatevi a capofitto nella Demo ufficiale di Final Fantasy VII Remake appena pubblicata!

Tommaso Stio

Domatore di leoni da tastiera.

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  • Ed ecco qui il secondo vecchietto che, per quanto non capiva una cippa della trama a causa della mancata traduzione dell'epoca, oggi non vede l'ora di uscire per provare la demo, rinunciando una volta per tutte ad usare il poco tempo che possiede per limare l'ormai infinito backlog di titoli Ps4/Pc. ☝️😅

  • ragazzi ma qualcuno di voi lo ha provato nella modalità classica? Ad essere sincero mi sono divertito molto di più giocandolo così nella seconda run della demo. L'unico dubbio è che il livello di difficoltà crolli a picco? Qualcuno che ha provato sezioni più avanzate sa dirmi se il livello di sfida è quantomeno adeguato anche giocando in classic mode?

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