Hands on

Gears 5: il nuovo corso di The Coalition

Il prossimo mese di settembre, per quel che concerne il settore videoludico, promette veramente faville.

Tra ritorni, conferme, scommesse e, perché no, tutte queste messe insieme (in alcuni casi), il palato dei fan è pronto ad essere saziato con diverse portate, tutte di primissima scelta e che, almeno stando al “menù”, sono pronte a soddisfare ogni tipo di gusto. Una delle più attese e succulente è certamente Gears 5, nuovo capitolo del glorioso franchise targato Xbox Studios e The Coalition, chiamato all’arduo compito di portare una forte ventata d’aria fresca al brand dopo le alterne fortune del quarto capitolo. Dopo averne assaggiato soltanto la superficie, un po’ come si fa con un invitante antipasto, durante il Test Tech disponibile per tutti gli abbonati al servizio Game Pass le nostre opinioni al riguardo sono tutto sommato molto positive, anche se non mancano alcuni elementi che ci hanno lasciato qualche perplessità.

Per saperne di più, tuttavia, è necessario attendere il prossimo 10 settembre, giorno in cui il titolo debutterà ufficialmente su Xbox One e PC, e risulterà disponibile sin da subito e gratuitamente anche per gli abbonati al colossale servizio in abbonamento targato Microsoft. Noi, intanto, una mezza idea ce la siamo già fatta!

 

Una sola parola: violenza!

La brutalità e la frenesia che attanaglia l’animo di ogni appassionato del lavoro del team statunitense è respirabile a pieni polmoni, già dalle primissime battute. Gears 5 sembra voler essere un capitolo moderatamente rivoluzionario, ma non ha in alcun modo smarrito alcuni di quei tratti distintivi tipici della saga che ci ricordano di essere subito a casa, nonostante gli anni trascorsi.Nonostante un feedback generale discretamente conservativo, però, è facile accorgersi rapidamente delle tante modifiche appartate alla formula ludica, specialmente se ne si fa un discorso prettamente strutturale e non di gameplay puro. Durante il test abbiamo potuto provare la modalità Deathmatch, non una scelta a caso, giacché essa ha saputo mettere a nudo buona parte di quelle novità di cui vi parlavamo poc’anzi, novità che promettono tanto divertimento e appagamento, ma che magari potrebbero non piacere proprio a tutti.

I match disputati, infatti, hanno evidenziato una sorta di virata “Moba-like” della struttura generale, in cui ogni personaggio utilizzato possiede una dotazione diversa e le armi migliori (un po’ come accade anche in altre produzioni) possono essere acquistate e utilizzate durante le partite, in base, ovviamente, al proprio rendimento in campo. Tutto bello? Forse sì, ma forse no. Perché se non c’è niente di strano nel poter sbloccare il Boomshot o il temibile Arco Torque soltanto dopo una bella serie di uccisioni, vedere il tanto amato Gnasher diventare un’arma speciale è tutto un altro paio di maniche. A parte questi dettagli più o meno importanti, a rappresentare un passo avanti a favore del cambiamento è certamente il maggior dinamismo e mobilità che ha investito la produzione. Sia chiaro, sempre senza snaturare la vincente formula di base, ma assistere a qualche animazione meno legnosa e decisamente più fresca, può dare i suoi numerosi benefici.Insomma: scesi in pista e avviati verso lo sterminio delle Locuste – che sembrano essere tornate al centro dell’attenzione – , ci assalirà una sensazione continua di nuovo e vecchio, che si mescolano insieme in modo tutto sommato funzionale e, soprattutto, divertente.

Piccole novità, grosse novità

Le modifiche, comunque, non terminano qui. Anche la mappatura dei comandi ha subito una piccola rivoluzione, col classico tasto B, da sempre adibito all’utilizzo della motosega che ora, invece, viene assegnato al corpo a corpo. Proprio quest’ultima funzione sembra aver guadagnato tanti punti agli occhi degli sviluppatori, che ne hanno aumentato notevolmente l’utilità e forse anche l’efficacia che, in alcuni casi, in verità ci è sembrata anche un tantino eccessiva. Per fortuna, e anche per sottolineare quella volontà di segnare una sorta di “mini ripartenza” per la saga, la parte iniziale del Test Tech ci ha messo di fronte ad un corposo tutorial, con lo scopo di rendere più facile la comprensione delle nuove aggiunte, ma anche per rispolverare quelle meccaniche storiche divenute una vera e propria icona degli sparatutto in terza persona. Tale tutorial, il vero e proprio battesimo con questo nuovo Gears 5, ha subito evidenziato un aspetto che ci ha lasciati un filo interdetti. Il feedback dei colpi sparati è eccessivamente leggero e, fatta eccezione per le armi “speciali”, le classiche disponibili in dotazione sin dall’inizio sembrano fin troppo leggere e lontane dal restituire una sensazione di credibilità una volta imbracciate.

Siamo soltanto in fase di test, certo, ma, con la data d’uscita ormai dietro l’angolo, ci sentiamo in dovere di preoccuparci che questo aspetto venga limato o comunque migliorato. Niente di clamoroso, eh, sia chiaro. Il tutorial, ma anche poi il gioco vero e proprio, ha saputo evidenziare anche un altro importante fattore: quello tecnico. Graficamente e artisticamente parlando, questo primo assaggio con Gears 5 ci ha lasciati molto soddisfatti, con un comparto grafico che non lascia spazio a nessuna critica di sorta sia in termini di stabilità sia di qualità. Su Xbox One X il prodotto dei ragazzi di The Coalition è veramente un monito per tutta la concorrenza, sorretto da una risoluzione verosimilmente nativa in 4K, 60 FPS solidi e più in generale una cura maniacale per ogni dettaglio. Il fatto poi che il gioco sia accompagnato da un sontuoso comparto d’illuminazione e da una resa dei particellari di primissimo livello, poi, non fa altro che addolcire ulteriormente la pillola. Peccato solamente per la stabilità dei server, apparsa leggermente in difficoltà durante i primi due giorni, ma che lentamente ha saputo trovare la quadra. Trattandosi di un test, però, ci sentiamo di rimanere moderatamente tranquilli da questo punto di vista.

Una locusta è per sempre

In apertura, vi dicevamo che Gears 5 sembra voler dar vita ad un nuovo corso per la saga. La prima prova evidente è stata sicuramente quella fornita col cambio di protagonista, il cui testimone è passato dalle manone di JD a quelle più delicate della bella Kait. La seconda, quella meno evidente, è una discreta virata in termini di accessibilità. Da tutt’altro che campione della saga, il sottoscritto si è reso protagonista di partite eccellenti, ai limiti dell’incredulità, che potrebbero testimoniare la volontà degli sviluppatori di rendere il gioco un tantino più facile da approcciare, anche per i meno avvezzi, che possono competere in modo leggermente più dignitoso coi tantissimi veterani sparsi sui server. Il sistema di shooting poi viene ulteriormente incontro ai giocatori, visto che il cambio di colore del mirino, che da bianco diventa rosso, evidenzia, il punto debole del nemico. Una semplificazione tutt’altro che clamorosa, dato che il Time-to-Kill è sempre moderatamente alto, ma che rende comunque, ancora una volta, l’approccio più dolce e meno traumatico verso un titolo appartenente ad una saga non proprio semplice da avvicinare. Tutte queste novità si incontrano all’interno di mappe come al solito splendide, sia da vedere sia strutturalmente, che rendono ogni scontro un perfetto mix tra strategia e furia omicida bella e buona, in cui i riflessi e la “cattiveria” sono due dei requisiti fondamentali per portare a casa la tanto agognata vittoria.

In conclusione…

Il primo assaggio offerto da Gears 5 è un tripudio di sapori, talmente forti da non riuscire a distinguerne bene le sfumature, ma che tutto sommato ha saputo lasciare un buon sapore in bocca. La vena evolutiva attribuita alla saga potrebbe non piacere a tutti, ma ci sentiamo di dire che rappresenta un passo necessario nell’evoluzione di un brand che, proprio per la sua scarsa volontà di evolversi col quarto capitolo, ha lasciato freddi molti. Quel che è certo è che il nuovo titolo dei ragazzi di The Coalition mira ad avere il miglior multiplayer di sempre, per varietà e godibilità, ma bisognerà capire se anche la componente single-player stavolta saprà essere all’altezza. Le buone premesse : il 10 settembre non è mai stato così lontano!

Salvatore Cardone

Scrivo, cucino, mangio. Spesso contemporaneamente. Necessito di più mani.

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  • Credo che questo sia, ad oggi, il prodotto Microsoft che più m'intriga. The Coalition pare stia facendo un buon lavoro in tutto e per tutto, restando fedele al passato ma aggiornandolo a suo modo per dare a tutti un titolo moderno.

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