Recensione

Captain Tsubasa: Rise of New Champions – La recensione

Era il lontano ottobre 2006 quando nella terra del sol levante faceva capolino su PlayStation 2 “Captain Tsubasa“, l’ultimo dei videogiochi per console dedicati al celebre anime che in Italia è conosciuto con il nome di Holly e Benji.

Ben 14 anni dopo, possiamo finalmente ammirare il ritorno di Tsubasa e compagni su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC con la recensione di Captain Tsubasa: Rise of New Champions, un titolo che si propone come l’arcade calcistico che mancava da tempo.

Fan-service allo stato dell’arte

Rise of New Champions propone una modalità storia divisa in due episodi: il primo, Episodio: Tsubasa, racconta per filo e per segno gli avvenimenti della seconda stagione della nuova versione dell’anime in onda dal 2018 e che in Italia è ancora ferma alla prima stagione. Tsubasa e compagni sono pronti per affrontare il torneo delle medie per conquistare la tanto desiderata “V3”, ovvero la terza vittoria in tre anni.

Episodio: Tsubasa ripercorre fedelmente il cammino della Nankatsu sia in campo, con delle cut-scene attivate quando il giocatore compie una determinata azione, sia fuori dal campo con le scene dell’anime riprodotte con il motore di gioco.

Il secondo episodio, invece, si intitola “New Hero” ed è ambientato dopo l’ultimo torneo delle medie ma non segue gli eventi canonici dell’anime. In questa modalità il famoso torneo International Jr. Youth di Parigi è stato cancellato e a prendere il posto della kermesse francese è un nuova competizione che si tiene in America, ovvero la World Youth Challenge.

In questo episodio saremo chiamati a creare il nostro alter-ego che inizialmente vestirà la maglia di uno dei tre club impegnati nel torneo “New Hero League” organizzato dalla federazione giapponese per scegliere i calciatori da convocare in nazionale in vista della nuova sfida internazionale.

Potremo scegliere l’aspetto e il ruolo del nostro giocatore personale (Difensore, Centrocampista e Attaccante) prima di decidere la squadra scolastica in cui militerà: Toho, Musashi o Furano. Una volta portata a termine la New Hero League da vincitori, saremo convocati in nazionale per affrontare le migliori squadre internazionali vestendo la maglia del Giappone.

In questa modalità di gioco il nostro personaggio guadagnerà punti esperienza e potrà migliorare le proprie statistiche, ma per imparare le nuove tecniche speciali sarà necessario sfruttare il sistema di Amicizia. All’inizio della nostra avventura, infatti, avremo la possibilità di selezionare 5 carte dei giocatori a cui vogliamo ispirarci per il nostro stile di gioco, in questo modo proveremo a diventare loro amici, allenarci ed imparare le tecniche speciali che li caratterizzano.

Possiamo ottenere nuove carte amicizia (e far salire di livello quelle che già abbiamo) acquistando dei pacchetti nel negozio della modalità Modifica con dei punti che possono essere ottenuti unicamente giocando. Niente micro-transazioni.

La modalità storia ci porterà via un bel po’ di tempo, per completare Episodio: Tsubasa saranno necessarie tra le 5 e le 6 ore, mentre per portare a termine Episodio: New Hero avremo bisogno di almeno 7 ore. Tuttavia, per sbloccare tutti i bonus e tutte le squadre presenti nel gioco sarà necessario portare al termine l’Episodio: New Hero almeno tre volte, per sfidare in finale prima la Germania, poi gli Stati Uniti e solo alla fine il potentissimo Brasile.

Il problema della modalità storia, purtroppo, è la quantità esagerata di conversazioni, dialoghi aggiuntivi e cut-scene al limite del banale che spezzano il ritmo e allungano terribilmente i tempi tra una partita e l’altra. In certe occasioni, per esempio, è capitato che ci siano voluti addirittura 15 minuti prima di raggiungere la schermata di potenziamento del personaggio dopo aver concluso una partita.

Carta, sasso, forbice

Il gameplay di Rise of New Champions è abbastanza legnoso e probabilmente più complicato di quanto ci si possa aspettare, o almeno all’inizio. Se vi tufferete a capofitto in partite amichevoli o addirittura nella modalità storia sarete travolti dagli avversari che continueranno a sopraffarvi ad ogni occasione. Per fortuna ci viene incontro una buona modalità tutorial che ci aiuta a comprendere i fondamentali del gameplay e dell’aspetto più complicato: dribbling e contrasti.

Per completare i dribbling il gioco prevede un sistema di sasso, carta, forbice affidato ai tasti R1 e R2: per superare il nostro avversario dovremo prestare particola attenzione ai suoi movimenti ed agire con R1 se il contrasto eseguito è R2, e viceversa nel caso il nostro avversario utilizzasse R1 per contrapporsi al nostro tentativo d’attacco.

Vi posso assicurare che all’inizio vi sembrerà che il gioco faccia di tutto per farvi perdere palla, ma con il passare del tempo i vostri occhi e il vostro cervello inizieranno a vedere in modo limpido le giocate avversarie e imparerete a fronteggiare ogni situazione. Alcuni giocatori, tuttavia, presentano delle animazioni molto difficili da leggere e che vi trarranno in inganno per buona parte del tempo.

Per quanto riguarda i dribbling e i contrasti la potenza di un calciatore non conta molto, anche il più panchinaro tra tutti i panchinari avrà la possibilità di fermare il dribbling dell’abile Juan Diaz ma per quanto riguarda tiri e super tiri è tutta un’altra storia.

Doraibu Shuto!

Il gioco del calcio prevede che si butti la palla nella porta avversaria per vincere e in Rise of New Champions ci sono modi spettacolari di farlo. Tutti i tiri e i super tiri caratteristici della serie sono presenti, riprodotti in modo eccezionale. Potremo far scendere in picchiata il pallone verso la porta con Tsubasa, oppure piegare le mani del portiere con Hyuga, a patto però che prima si sia abbassata la difesa del portiere.

I tiri funzionano con un sistema di stamina, e per segnare dobbiamo far si che la stamina del portiere sia abbastanza bassa da non poter più resistere al tiro. Serviranno diversi tiri caricati al massimo prima che il portiere abbassi le proprie difese, sopratutto all’inizio, dove i calciatori non sono ancora diventati forti e non hanno a disposizione tutte le loro abilità.

I portieri più forti come Wakabayashi e Muller hanno un livello di stamina molto più alto, quindi sarà molto più semplice far goal ad un portiere generico piuttosto che ad una super star della difesa. Tuttavia, con l’avanzare della modalità storia, alcuni calciatori impareranno dei super tiri che, con un tempo di carica un po’ più alto, potranno segnare al primo colpo anche ai portiere più forti con stamina piena.

Menzione particolare anche per le tecniche speciali attivabili in volo: è possibile sfruttare i cross dalla fascia per attivare spettacolari colpi di testa, rovesciate e anche il temibile Skylab Hurricane (catapulta infernale) dei gemelli Tachibana.

Purtroppo bisogna segnalare anche la presenza di diversi bug relativi al gameplay, come il freeze dei giocatori a mezz’aria (abbastanza innocuo nel caso dei giocatori di movimento, ma letale nel caso del portiere) oppure l’improvviso stop del dribling che costringe alla perdita del possesso palla, oltre all’assenza di tantissime traduzioni per quanto riguarda le abilità dei calciatori.

INFO UTILI

Sviluppato da Tamsoft e pubblicato da Bandai Namco, Captain Tsubasa: Rise of New Champions segna il ritorno del celebre anime sulle console casalinghe, dopo tanti anni di assenza e diversi titoli arrivati unicamente su mobile.

Durata
  • Tra le 5 e le 6 ore per Episodio: Tsubasa.
  • Tra le 7 e le 8 ore per Episodio: New Hero.
Struttura
  • Due distinte campagne Storia in single-player
  • Partite versus in locale
  • Partite versus online
Collezionabili e Extra
  • Possibilità di sbloccare filmati collezionabili eseguendo particolari azioni in partita durante la storia.
Scheda Gioco

Un dream team alla conquista del mondo online

Il comparto online di Rise of New Champions è quello che punta ad essere il più duraturo, con i giocatori impegnati a portare la propria squadra nelle divisioni più alte. Il gioco infatti prevede la creazione di una squadra personalizzata (emblema e maglie inclusi) a cui possono essere aggiunti tutti i giocatori delle squadre sbloccate, nel rispetto però del limite di punteggio imposto dalla divisione in cui si gioca.

Nelle prime divisioni si potrà utilizzare una squadra con un punteggio potenza massimo di 1100, che si traduce nella presenza di una, massimo due stelle del calcio, mentre gli altri calciatori che andranno a comporre la propria squadra dovranno per forza di cose avere una potenza molto più contenuta rispetto ai giganti. Ottenendo la promozione nelle divisioni più alte sarà possibile gradualmente aumentare il livello della propria squadra.

Le prime due divisioni, inoltre, aiutano i giocatori ad ambientarsi e far pratica con la propria squadra lasciando il giocatore affrontare solo dei bot con delle squadre predefinite. Dopo aver superato le prime due divisioni si potranno sfidare i giocatori da tutto il mondo, con la possibilità di effettuare il matchmaking solo con giocatori con connessioni molto buone ed un buon livello di sportività (ovvero senza penalità per rage-quit o altre infrazioni del regolamento).

Il gioco online cambia inevitabilmente il gameplay, rendendolo molto più imprevedibile. Avere un avversario in grado di leggere le nostre azioni renderà tutto molto più complicato, costringendoci ad utilizzare nuove tattiche e tutte le abilità a disposizione dei nostri calciatori. Purtroppo nella nostra prova online abbiamo constatato un po’ di lag che crea disagi e ritardi, figlio probabilmente della conta dei giocatori ancora abbastanza bassa (e quindi un matchmaking con giocatori molto distanti) al tempo in cui scriviamo questa recensione.

Fischio finale

Captain Tsubasa: Rise of New Champions è un gioco creato appositamente per i fan dell’opera originale di Yoichi Takahashi, ma zoppica un po’ nel gameplay, spesso legnoso, non immediato e che ha un assoluto bisogno di una ripulita dai bug.

Giocare la modalità Storia significa rivivere in ogni piccolo particolare le avventure di Tsubasa e compagni, qualcosa di davvero imperdibile per chi passava i pomeriggi ad aspettare la puntata quotidiana di Holly e Benji.

La modalità Versus permette di divertirsi anche in compagnia, perfetto per passare un po’ di tempo a divertirsi con gli amici a colpi di super tiri. Non ci resta che sperare che i DLC possano arricchire l’esperienza di gioco con nuove storie e magari anche nuove squadre.

Roberto Branni

Avere sempre ragione è stancante.

View Comments

  • Per me la difficoltà è davvero mostruosa. Soprattutto per i portieri che parano tutto, tutto.
    Per ora, se riesco, esco con un 2-0 al secondo-terzo tentativo (a meno che non hai un gol obbligato come contro i Derrik)

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