Recensione

Catherine: Full Body, recensione della remaster di un cult di Atlus

In genere quando un vino con le giuste caratteristiche invecchia tende a migliorare il proprio gusto. Atlus ha trattato il suo videogioco di culto, Catherine, proprio come un vino pregiato e ha deciso di riproporlo in una versione più corposa, con Catherine: Full Body. Dopo un’attenta degustazione andiamo a vedere se Catherine: Full Body è invecchiato correttamente.

Le premesse narrative e di gameplay di Catherine: Full Body sono pressoché le stesse della versione uscita otto anni fa, con qualche aggiunta per dare nuova linfa al titolo. Vincent Brooks è un ragazzo che ha problemi a dare una svolta alla sua vita e vorrebbe che le cose non cambiassero mai. Quando la sua fidanzata Katherine inizia a parlare di matrimonio e di voler avere figli, Vincent si trova diviso tra ciò che vorrebbe e ciò che la gente si aspetta da lui. A complicare ulteriormente le cose intervengono una seducente e misteriosa ragazza, di nome Catherine, la quale spinge Vincent a tradire la sua fidanzata, e dei misteriosi incubi che tormentano il nostro protagonista. Di giorno Vincent deve destreggiarsi tra Katherine e Catherine e decidere cosa fare del proprio futuro, mentre di notte deve sopravvivere agli incubi per non soccombere ad una misteriosa maledizione che colpisce gli uomini che tradiscono.

 

 

Questi due aspetti della vita di Vincent si trasferiscono interamente anche nel gameplay. Durante il giorno il giocatore assiste allo sviluppo della storia, mentre la sera, allo Stray Sheep (il bar dove avviene la maggior parte degli eventi della narrativa), può parlare con gli amici di Vincent e gli altri avventori del bar, per ascoltare le loro storie e operare alcune scelte in grado di alterare la bilancia morale del protagonista e così indirizzare anche il corso degli eventi. Di notte gli incubi si manifestano sotto forma di torri da scalare, muovendo cubi di diversa natura per creare dei percorsi e poter così raggiungere la cima. Questa impostazione spinge a dover sfruttare l’ingegno, piuttosto che una sorta di vera e propria abilità manuale, per far fronte ad ogni situazione che si presenta durante queste impervie scalate.

Da un lato viene testato l’intelletto del giocatore, mentre dall’altro viene saggiata la sua fibra morale, creando così un ottimo connubio tra narrativa e gameplay, valido tutt’oggi.

Si può dire che da una parte viene testato l’intelletto del giocatore, mentre dall’altro viene saggiata la sua fibra morale, creando così un ottimo connubio tra narrativa e gameplay, valido ancora oggi. Nella mia personale esperienza, per una volta, volevo scegliere la strada totalmente a karma negativo, eppure ad ogni tradimento o azione deplorevole verso Katherine non riuscivo a non sentirmi in colpa verso di lei. La necessità di dovermi applicare per risolvere gli enigmi e la narrazione così ben eseguita sono stati in grado di spingermi a domandarmi se stavo seguendo la strada giusta, nonostate io conoscessi già la storia e questo è stato un evento che è stato in grado di colpirmi non poco.

A rafforzare ancora di più questo legame tra Vincent ed il giocatore, vi sono le nuove scene animate, riguardanti il passato di Vincent e Katherine. Queste scene rievocano alcuni momenti della loro vita insieme, prima degli eventi del gioco, donando così maggiore spessore alla loro storia d’amore, rispetto a quanto non fosse in passato. Meno riuscito invece è un’altra aggiunta di Catherine: Full Body, legata alla storia, ossia la nuova fiamma di Vincent, Rin. Di per sé Rin è un personaggio interessante, ma le sue interazioni con la storia originale di Catherine non funzionano come dovrebbero. Assistendo agli eventi legati a questo nuovo personaggio ho avuto in più occasioni sentimenti contrastanti, divisi tra l’apprezzamento del personaggio e la sensazione che non avesse molto a che fare con le vicende narrate.

 

 

Oltre alla storia di Rin sono stati aggiunti alcuni finali nuovi, sia per Catherine che per Katherine, ampliando così in maniera convincente le possibilità a disposizione dei giocatori. Nella mia avventura ho deciso di perseguire proprio uno di questi nuovi finali con Catherine, rimanendo non poco soddisfatto, esattamente come se fosse uno di quelli originali dell’esperienza. Interessante anche l’aggiunta delle due nuove “pecore” negli incubi, con cui Vincent può interagire. Essendo brevi interazioni isolate, come quelle con le altre pecore, non si avverte il peso del fatto che siano state inserite in un secondo momento.

Anche dal punto di vista del gameplay e dei contenuti sono presenti delle novità interessanti, come la nuova modalità remix della storia, utile per chi già ha speso molte ore sul titolo e cerca una nuova sfida. In questa modalità sono presenti dei blocchi speciali più grandi, che vanno mossi nella loro interezza, costringendo così i giocatori a cambiare il loro approccio agli enigmi. Dopo aver completato la campagna in modalità classica ho voluto ripetere la storia (per sbloccare uno degli altri finali) proprio con questa modalità, ed ho potuto constatare come risultasse fresca, nonostante avessi appena completato la campagna in modalità classica.

 

 

Oltre alla nuova modalità remix gli sviluppatori hanno voluto inserire anche una modalità competitiva online per permettere ai giocatori di mettere in mostra le loro abilità di scalatori contro avversari in matchmaking. Ho provato ad affrontare qualche partita in questa modalità, ma ho potuto constatare solo la bontà dell’idea alla base e niente di più. Per la maggior parte del tempo ho dovuto aspettare lunghe code per trovare una partita e appena riuscivo a trovarne una l’esperienza durava al massimo un minuto prima che il mio avversario iniziava subire pesanti problemi di lag, per poi inevitabilmente crashare. Dopo diversi tentativi mi sono trovato costretto a rinunciare in quanto la situazione iniziava a diventare fastidiosa.

Dal punto di vista tecnico si può notare un notevole miglioramento per quanto riguarda l’illuminazione degli ambienti e la risoluzione in generale. Alcuni ambienti, come le zone di ristoro tra una scalata e l’altra, sono state riprese e arricchite di dettagli. Certo non si tratta di un miracolo o altro, ma risulta comunque un lavoro davvero ben fatto, in grado di impreziosire questa riedizione.

INFO UTILI

Catherine: Full Body è una riedizione del classico di casa Atlus, Catherine. Non è stato migliorato solo il comparto tecnico del titolo, ma sono stati aggiunti anche diversi contenuti , sia nella storia (con l'aggiunta di Rin e di diverse scene animate), che dal punto di vista del gameplay (con la modalità remix)

Durata
  • Ho completato la campagna e raggiunto uno dei finali disponibili in circa una quindicina di ore
  • Se si vuole completare il titolo al 100%, vedere tutti i finali, superare il minigioco arcade di Rapunzel e completare le sfide della modalità Babel, allora il tempo di gioco può aumentare considerevolmente
Struttura
  • Il gioco si divide tra in tre momenti della giornata di Vincent Brooks
  • Di giorno si possono vedere gli sviluppi della storia e le conseguenze delle proprie scelte morali, mentre di sera si può discutere con gli amici di Vincent e gli avventori dello Stray Sheep
  • Di notte bisogna affrontare gli incubi e risolvere gli enigmi per scalare le torri e così sopravvivere fino al giorno successivo
Scheda Gioco
  • Nome gioco: Catherine: Full Body
  • Data d uscita: 3 Settembre 2019
  • Piattaforme: PlayStation 4
  • Lingua doppiaggio: Inglese
  • Lingua testi: Italiano

In conclusione possiamo dire che Catherine: Full Body non solo riporta un gioco invecchiato bene, ma lo arricchisce non poco. La storia non perde il suo fascino nonostante il passare del tempo e le scene del passato di Katherine e Vincent svolgono un ottimo lavoro nell’approfondire la storia d’amore tra i due. Meno riuscito l’inserimento di Rin, che sembra quasi un personaggio forzato dentro la storia, piuttosto che un’aggiunta ben studiata. Il gameplay risulta ancora fresco e divertente, sia nella sua modalità classica, che nella nuova versione remix, la quale offre anche un interessante nuovo punto di vista sugli enigmi del gioco. Peccato per la modalità online che poteva essere divertente, ma a conti fatti sembra difficile anche solo finire una sessione di gioco.

Roberto D'Amore

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