Recensione

Darksiders 3: la recensione

Darksiders rientra tra il gruppo di giochi ai quali ripenso sempre con piacere. Uscito nell’ormai lontano 2010, il titolo sviluppato da Vigil Games mi colpì soprattutto per la sua ambientazione, grazie alla quale quella che all’epoca era una nuova proprietà intellettuale sembrava poter avere la strada spianata verso un futuro roseo. Come la vita talvolta ci insegna, però, meritare una cosa non vuol dire necessariamente riuscire a ottenerla, e a causa delle vicissitudini affrontate dal team con base ad Austin legate alle sorti di THQ il proseguimento della storia che racconta la storia di Guerra e compagni è stato a lungo messo in dubbio.

Senza stare a ripercorrere qui tutte le fasi che hanno portato alla formazione di Gunfire Games e THQ Nordic, l’importante è che qualcuno abbia deciso di continuare a puntare su Darksiders, rimettendo insieme parte del vecchio studio per portarci dritti alla recensione di Darksiders 3. Da poco arrivata  su PC, PlayStation 4 e Xbox One, si tratta di una produzione che per ovvi motivi risulta meno altisonante rispetto a quelle precedenti, ma comunque meritevole di considerazione da chi negli anni scorsi ha amato i primi due Darksiders. L’ispirazione dietro all’ambientazione rende infatti a distanza di otto anni il fascino di Angeli, Demoni e Cavalieri immutato.

La storia di Darksiders 3 si colloca durante quella del primo capitolo, partendo nel momento in cui Guerra viene catturato e messo in catene dall’Arso Consiglio che lo accusa di avere scatenato in modo prematuro l’Apocalisse. Il trio dall’alito infuocato convoca dunque Furia, incaricandola di fermare i Sette Peccati Capitali resi liberi di andare avanti e indietro sulla Terra, complicando così ulteriormente la vita dei pochi umani rimasti dopo la guerra scatenatasi tra Angeli e Demoni.

Prima di partire, Furia viene messa in guardia dallo stesso Guerra di un inganno messo in atto da forze sconosciute, ma decide ugualmente di mettersi all’opera per l’Arso Consiglio ottenendo da quest’ultimo la promessa di diventare la guida dei Cavalieri dell’Apocalisse. Accompagnata dall’immancabile Sentinella, Furia inizia così il viaggio che la porterà a incontrare personaggi nuovi e vecchi della serie Darksiders, come il demone Vulgrim al quale affidare le anime raccolte lungo il percorso per aumentare di livello.

Nel complesso la trama riesce a farsi seguire abbastanza bene anche da chi non ha portato a termine i capitoli precedenti, anche se per cogliere alcuni riferimenti è ovviamente necessario aver già giocato in compagnia di Guerra e Morte. Pur senza brillare nel suo aspetto narrativo Darksiders 3 riesce comunque a dire la sua, anche grazie alla nuova arrivata Furia che si presenta con un carattere bello tosto, risultando nelle fasi iniziali addirittura antipatica per il suo modo di reagire alle situazioni. Proseguendo in Darksiders 3 si riesce comunque ad apprezzare la nuova protagonista, individuando alcuni cambiamenti in lei e abbracciando in definitiva la sua causa nella rincorsa ai Sette Peccati.

Proprio questi ultimi sono probabilmente la migliore espressione in Darksiders 3 di quella ispirazione di cui parlavamo in precedenza: la reinterpretazione data da Gunfire Games a figure come Accidia, Avarizia e Superbia (la più forte tra i peccati) merita da sola il prezzo del biglietto, permettendo al giocatore di apprezzare le sfumature grazie a un doppiaggio in lingua italiana che si attesta su livelli più che buoni.

Chi ha giocato ai precedenti capitoli della serie Darksiders sa che anche tra essi correvano alcune differenze nelle meccaniche di gioco. Darksiders 3 cambia nuovamente il punto di riferimento videoludico, imboccando la strada tracciata negli ultimi anni dai cosiddetti “souls-like” con la propria filosofia. Chi inizia a giocare nei panni di Furia deve quindi sapere di trovarsi di fronte a una tipologia di gioco ben disposta verso la punizione degli errori che vengono compiuti, presentando in alcuni frangenti una difficoltà superiore a quella normale. Occorre quindi fare costantemente attenzione alla quantità di punti vita che rimangono negli scontri, assicurandosi allo stesso tempo di avere a portata di mano i consumabili che permettono di recuperare salute.

Ci sono infatti nemici in grado di portare via con un solo colpo più della metà della barra contenente i punti vita di Furia, rendendo quindi necessaria anche un’attenta pianificazione dei propri attacchi soprattutto nel momento in cui si affronta una zona particolarmente popolata da creature. Continuando con le analogie con Dark Souls e simili, una volta morti si perdono tutte le anime raccolte fino a quel momento: esse possono essere raccolte tornando al punto dove siamo stati sconfitti, affrontando però il respawn di tutte le creature che si trovavano sul nostro cammino precedente.

Partendo dalla frusta, le armi della protagonista vanno ad aumentare con l’arrivo di nuovi poteri, dando così al giocatore la possibilità di scegliere tra diverse soluzioni per affrontare gli avversari. La difficoltà sopra citata rende piuttosto difficile annoiarsi negli scontri con le creature minori, fino ad arrivare alle battaglie coi boss dotate di un livello medio abbastanza buono, ma non eccelso. Meno ispirate invece le fasi platform del gioco: il sistema di controllo rivela la sua legnosità, rendendo quindi necessaria un’estrema precisione nel compiere salti o effettuare altri movimenti che richiedono particolare attenzione.

La mappa di gioco permette di muoversi con una certa libertà tra le varie aree, contenenti nemici diversi. Salvo alcune eccezioni dettate dalle esigenze della trama, anche i Peccati Capitali possono essere affrontati in ordine sparso, dando così al giocatore la libertà di esplorare le zone a proprio piacimento. In assenza di una mappa vera e propria, l’unica guida che abbiamo è un segnale che ci indica il Peccato Capitale più vicino, scegliendo quindi se seguire tale suggerimento o girovagare in cerca di soluzioni differenti. Per muoverci rapidamente troviamo Vulgrim e i suoi Varchi Serpentini, grazie ai quali Furia si può teletrasportare da un’area all’altra.

INFO UTILI

Ho giocato a Darksiders 3 su PlayStation 4 Pro.

Durata
  • Una quindicina d'ore. Mezz'ora più, mezz'ora meno.
Struttura
  • Doppiaggio interamente in lingua italiana, così come i testi.
Collezionabili e Extra
  • Possibilità di salvare gli esseri umani nascosti in giro per la mappa.
Scheda Gioco
  • Nome gioco: Darksiders 3
  • Data d uscita: 27 Novembre 2018
  • Piattaforme: PC, PlayStation 4, Xbox One
  • Lingua doppiaggio: Italiano
  • Lingua testi: Italiano

Darksiders 3 si rivela un titolo di buona fattura, con qualche difetto che però non ne intacca la qualità generale. L’interessante storia raccontata da Gunfire Games merita quindi di essere vissuta dai fan della serie, permettendomi anche di consigliare il recupero di tutti e tre i capitoli a chi non dovesse avere ancora avuto il piacere d’incontrare i Cavalieri dell’Apocalisse. La speranza è che in questo modo la proprietà intellettuale possa recuperare le antiche ambizioni, portandoci quindi a giocare un eventuale Darksiders 4 ancora più bello.

Rosario Salatiello

Padre fondatore di Gameplay Café, pizzaiolo casalingo autodidatta. Forza Napoli.

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