Recensione

Darksiders Genesis: la recensione

Devo essere sincero: quando circa un anno fa mi sono ritrovato a parlare di Darksiders 3 in occasione della sua recensione, mai mi sarei aspettato di tornare così presto ad avere a che fare con la proprietà intellettuale creata dai compianti Vigil Games. Un po’ perché come sappiamo il destino della serie non è sempre stato fortunatissimo, un altro po’ perché anche nella migliore delle ipotesi prima di vedere un Darksiders 4 a tutti gli effetti ci vorrà del tempo. A cogliermi di sorpresa è invece arrivato Darksiders Genesis, progetto collaterale alla serie principale importante per una serie di motivi che vedremo, tra i quali senza dubbio anche il ritorno al lavoro sul marchio Darksiders del suo ideatore Joe Madureira.

Anche se il nome Airship Syndicate è stato finora noto solo ai più attenti e forse a chi ha avuto modo di giocare a Battle Chasers: Nightwar, non bisogna lasciarsi ingannare. Oltre allo stesso Madureira, nel team con base ad Austin lavorano infatti diversi ex dipendenti di Vigil Games, ben lieti di tornare a lavorare su Darksiders di cui di fatto possono rivendicare la paternità insieme al game designer. Con queste premesse, gli elementi per creare un titolo interessante anche se a budget ridotto sembrano esserci tutti: andiamo a scoprire insieme Darksiders Genesis.

La storia raccontata dalla nuova fatica di Joe Madureira e del suo team anticipa quella che abbiamo conosciuto attraverso i primi tre Darksiders, rappresentando quindi a tutti gli effetti un prequel della serie. Mentre l’Apocalisse non è ancora scoppiata, l’Arso Consiglio è impegnato a mantenere l’Equilibrio nel creato prendendo in alcuni casi decisioni che appaiono piuttosto discutibili. Proprio per preservare l’Equilibrio, ai potenti Cavalieri viene chiesto di annientare tutto il resto della loro specie, i Nephilim, attraverso una lunga battaglia tenutasi nell’Eden.

Nonostante sia passato pochissimo dall’ultimo sanguinoso incarico, Guerra e Conflitto ottengono subito una nuova missione da parte del Consiglio, ed è da qui che di fatto parte Darksiders Genesis. La nuova minaccia per l’Equilibrio è Lucifero, re dei demoni, intenzionato a creare scompiglio accrescendo il potere di alcuni Arcidemoni dell’Inferno. Guerra e Conflitto dovranno dunque dare la caccia a tutte le creature che minacciano nuovamente l’Equilibrio, interrogandosi strada facendo sul proprio ruolo in tutta quanta la storia.

In termini narrativi Darksiders Genesis non delude affatto, beneficiando dell’apporto di Joe Madureira per raccontare la propria trama attraverso alcune tavole disegnate simili a quelle dei fumetti. Una scelta dettata sicuramente dalla quantità limitata di fondi a disposizione per realizzare il progetto, ma più che efficace anche grazie a un doppiaggio in italiano molto valido.

In termini prettamente videoludici, Darksiders Genesis segna un nuovo cambio di genere dopo il “souls-like” Darksiders 3. Il titolo targato Airship Syndicate si presenta infatti come un gioco di ruolo con visuale isometrica simile a quella di Diablo, rispetto al quale Darksiders Genesis aggiunge qualche elemento proveniente dal mondo dei platform. Nei panni dei suoi due protagonisti, il giocatore è infatti chiamato a volteggiare tra piattaforme e ganci sospesi in aria, sfruttando i diversi poteri dei due Cavalieri non solo per proseguire nella storia, ma anche per sbloccare aree nascoste in precedenza irraggiungibili e risolvere puzzle ambientali.

In uguale misura rispetto agli elementi platform, Darksiders Genesis fa ovviamente leva anche sulle fasi di combattimento, anch’esse legate alle diverse caratteristiche di Guerra e Conflitto. Il primo dei due è ovviamente una vecchia conoscenza della serie Darksiders, tornato in questa occasione con la sua spada e i suoi attacchi speciali per fare male soprattutto a distanza ravvicinata, meglio se con un certo numero di nemici intorno. Dopo aver conosciuto coi tre capitoli anche Morte e Furia, Darksiders Genesis ci presenta dunque il quarto cavaliere Conflitto, anch’egli in possesso di un’arma da attacco ravvicinato ma decisamente più specializzato e utile nell’attacco a distanza. Alle sue temibili pistole sono infatti dedicate alcune delle sue abilità speciali, in grado di fornirgli proiettili particolari da affiancare a quelli presenti in quantità illimitata nel caricatore sin dall’inizio del gioco.

Un altro volto noto che fa la sua comparsa in Darksiders Genesis è il demone Vulgrim, impegnato sia a vestire il proprio ruolo nello svolgimento della trama, sia ad assolvere il solito compito da mercante di anime, per le quali offre potenziamenti dedicati a vari aspetti di Guerra e Conflitto. Oltre a trovare nuove abilità, i due protagonisti possono infatti potenziarsi ulteriormente completando la raccolta di alcune pietre, trovabili in giro per i vari livelli insieme ad alcuni globi da incastonare all’interno dell’albero di abilità personalizzabile dal giocatore.

Nel caso in cui ne abbiate la voglia e la possibilità, Darksiders Genesis può essere affrontato anche in modalità cooperativa insieme a un amico, portando quindi Guerra e Conflitto in scena sullo schermo allo stesso momento. Nel caso in cui si giochi invece in modalità singola, il giocatore ha la facoltà di alternarsi tra i due protagonisti, sfruttando le peculiarità di ognuno dei due per andare avanti. È naturalmente questo il caso di alcuni puzzle presenti nel gioco, ma anche di alcuni boss che possono essere sconfitti solo in un determinato modo.

Darksiders Genesis riesce insomma a divertire il giocatore e inizialmente lo fa anche parecchio, permettendogli di muoversi agilmente tra orde di nemici. Le cose si fanno decisamente più complicate con l’avanzare dei livelli, soprattutto per quanto riguarda le battaglie con i boss che anticipano le fasi conclusive. A mio avviso è necessario un intervento da parte di Airship Syndicate per bilanciare al meglio la difficoltà del gioco, o quantomeno per permettere al giocatore di capire come arrivare preparato agli incontri finali. Mi sono ritrovato in più di un’occasione a non riconoscere un metodo per battere il boss che avevo avanti, prendendo solo schiaffi a ripetizione senza vedere una via d’uscita. Non mi sentirei quindi di biasimare chi in una situazione del genere dovesse decidere di gettare la spugna in preda alla frustrazione.

INFO UTILI

Ho giocato a Darksiders Genesis su PC. Il gioco dovrebbe arrivare a breve anche su Google Stadia, mentre per Nintendo Switch, PlayStation 4 e Xbox One se ne parlerà il 14 febbraio 2020.

Durata
  • Circa quindici ore senza considerare gli intoppi nell'affrontare i boss (auguri).
Struttura
  • Doppiaggio interamente in lingua italiana, così come i testi.
Collezionabili e Extra
  • Possibilità di tornare sulle proprie tracce per scoprire nuove aree e segreti grazie all'uso dei poteri acquisiti.

In conclusione, mi sento di consigliare Darksiders Genesis a chiunque tenga a questo marchio troppo spesso sottovalutato o dimenticato, ma anche a chi vuole usarlo per avvicinarsi per la prima volta a Darksiders. L’unica cosa de tenere realmente in conto allo stato attuale è l’eccessivo sbilanciamento del livello di difficoltà in base al quale i due Cavalieri passano dal maciullare inizialmente qualsiasi cosa si muova davanti a essi per arrivare invece ad arrancare alle battute finali. Anche se è vero che chi la dura alla fine (forse) la vince, mentre sperate in una patch preparatevi con una sana iniezione di pazienza.

Rosario Salatiello

Padre fondatore di Gameplay Café, pizzaiolo casalingo autodidatta. Forza Napoli.

View Comments

  • Spiace un po' per la difficoltà così fetente, spero che ora dell'uscita della versione console sia tutto sistemato!
    Non vedo l'ora di giocarlo. Poi Conflitto ha uno dei design più ispirati di Mad degli ultimi anni! Bene che sia tornato in mano sua.

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