Déjà-vu, o déjà vu (pron. francese /deʒavy/, “già visto”), è un fenomeno psichico rientrante nelle forme d’alterazione dei ricordi (paramnesie): esso consiste in fatti totalmente casuali di cose, animali o persone che entrano in contatto col soggetto, che provocano la sensazione di un’esperienza precedentemente vissuta. Già vista appunto.
Questo è il primo impatto che ho avuto con Days Gone. Un Oregon dai connotati familiari e infestato da un virus che ha trasformato le persone nei cosiddetti Furiosi. L’organizzazione occulta Nero, il culto deviato dei Ripugnanti, avamposti più o meno ostili: la ricetta, appunto, del dejà-vu ideale. Niente zombie, ad ogni modo, Daecon St.John può ammazzarli con qualche coltellata ben assestata al petto o alla base del collo. Aggiungiamo il travaglio dello sviluppo, che in parte si è manifestato in una recitazione opinabile, nella rimozione delle scelte morali – vi ricordate i primi trailer di gameplay? – e in caricamenti (rapidi) tra le sequenze di intermezzo e il gameplay vero e proprio: roba oramai difficile da digerire per una produzione importante.
Si, mi sembra di averlo già visto
Ne volete ancora? L’intelligenza artificiale degli avversari umani è praticamente inesistente, scolastica e didascalica, nonostante i nemici abbiano un cono visivo e possano percepire i rumori generati dal protagonista. Bene, dopo avervi “spaventato” in maniera adeguata sulla qualità del gioco, vi do una piccola scarica di adrenalina: Days Gone non è malvagio, tutt’altro. È un metallo grezzo dal retrogusto rustico che si lascia giocare, dura abbondantemente sopra le trenta ore, non lesina qualche colpo di scena e soprattutto vanta un gameplay piacevole nelle diverse componenti. Come è possibile, vi domanderete: me lo sono chiesto anche io, ma alla fine il titolo di Bend Studio mi ha regalato un’esperienza soddisfacente.
Non eccelle in nulla, non sprofonda in niente, e perfino l’intelligenza artificiale così deficitaria permette un approccio divertito in stile Rambo oppure uno stealth estremamente fluido nelle uccisioni in serie, senza generare quella dose di frustrazione che invece potrebbe accadere per difetti di implementazione.
E poi c’è la moto, che necessita di benzina (anche in occasione del trasferimento veloce) in salsa sopravvivenza, assieme ai rottami da recuperare per ripararla; soprattutto, può essere inoltre personalizzata con livree specifiche e componenti che ne definiscono ad esempio prestazioni o la stessa grandezza del serbatoio.
Questo “connubio” tra la due ruote e Deacon St. John è decisamente riuscito e spesso diventa sottofondo per narrare le vicende di Days Gone, che da buon avventura permette di esplorare e sbloccare una (vasta) mappa costellata da avamposti, presidi della Nero, infestazioni (de)crescenti.
Gli accampamenti “amichevoli” ospitano potenziamenti e missioni dalle quali ottenere crediti ed esperienza, che a sua volta genera punti abilità da spendere all’interno dei tre rami di potenziamento disponibili.
Dal vigore (resistenza) all’energia, passando per la capienza della borsa e caratteristiche specifiche quali ad esempio la possibilità di vedere i nemici con la vista tattica (mediante R3).
Passando alla narrazione, il lavoro operato da Bend Studio nel centellinare il racconto e le introduzioni di gameplay mi è piaciuto molto, perché tende proprio ad evitare che sopraggiunga la noia o ci sia troppa frenesia: anche dopo aver completato l’arco narrativo principale, inoltre, è possibile proseguire l’esplorazione.
Lo stesso gameplay punta più sul numero che sulla finezza di esecuzione, d’altro canto però ci si diverte nel fare secchi i Furiosi, sfuggire alle orde e ripulire gli avamposti ostili.
Tante armi bianche e non solo
Il sistema di controllo prevede tante armi bianche da potenziare con oggetti raccolti, tre categorie di armi da trasportare, la possibilità di usare tali oggetti per creare egualmente molotov e altri gadget che risultano fondamentali per sfuggire agli avversari o per ripulire l’area. Il senso soverchiante dei Furiosi e delle orde, pur essendo in scala ridotta rispetto ai primi trailer, si avverte appieno e non sempre è possibile avere la meglio, forzando una fuga preventiva. In quest’ultimo caso le dinamiche di gameplay, che non specifico per evitare spoiler, rappresentano introduzione fresca anche dopo quindici, venti ore di gioco.
Ritmo dunque bilanciato, sempre con quel retrogusto che attrae e incuriosisce seppur consci che non ci troviamo dinnanzi ad una produzione di livello assoluto.
C’è molto da scoprire anche dal punto di vista dell’intreccio, a partire dalla storia portante – almeno nella prima fase – tra Deacon e Sarah fino ad una serie di sotto trame che riguardano Furiosi, Ripugnanti e tutti i comprimari dell’avventura. Alcune sono interessanti, altre banali, il mondo di gioco a conti fatti rimane l’aspetto più interessante, sostenuto dal dualismo moto-protagonista e dalla sua riproduzione visiva.
L’Oregon di Days Gone è proprio un bel vedere come impatto, soprattutto quando ci si imbatte in un tramonto con raggi di sole che si fanno spazio tra gli alberi, oppure in una tempesta di neve o ancora durante una giornata particolarmente uggiosa…ci sono diversi momenti che meritano l’utilizzo della modalità fotografica a disposizione nelle opzioni, piuttosto corposa come parametri sui quali operare.
Ottimi i modelli dei personaggi soprattutto durante le sequenze di intermezzo, un po’ meno le animazioni: l’ho giocato su PlayStation 4 Pro e non sono presenti particolari opzioni grafiche se non quella di abilitare o meno l’HDR. La fluidità si attesta sui trenta fotogrammi al secondo, accompagnati da cali soprattutto in determinate condizioni atmosferiche: sono lì a dare fastidio pur incidendo relativamente poco nell’economia del gameplay.
Recitazione incerta in particolare per quanto riguarda il missaggio dei dialoghi rispetto al resto, i toni di voce e il sync col labiale. E sto parlando del doppiaggio inglese, poiché quello italiano soffre ancora di più di queste problematiche, risultando in taluni frangenti forzato perfino all’interno della stessa conservazione.
Molto buona, invece, la colonna sonora in termini puramente qualitativi e di varietà dei brani; ottimi altresì gli effetti sonori, riprodotti in una maniera realistica in relazione all’ambientazione circostante.
Days Gone è l'esclusiva di Bend Studio per PlayStation 4, l'ho giocato sulla console Pro di Sony per oltre quaranta ore, sbloccando gran parte dei contenuti. Disponibile dal 26 aprile 2019.
DurataDays Gone tradisce il suo sviluppo complicato ed è pieno zeppo di idee e contenuti già visti altrove, senza dimenticare i difetti oggettivi di intelligenza artificiale e recitazione. Eppure è un videogioco corposo il cui filo conduttore rimane sempre sul pezzo, accompagnato da un gameplay divertente che si espande man mano che vengono rivelati gli elementi legati alla storia. Nelle sue enormi imperfezioni non si prende in giro e propone un pacchetto complessivo soddisfacente, rustico e mai scadente. Il valore produttivo è indubbio, così come le lacune: probabilmente saranno questi gli elementi che lo faranno piacere nell’immediato, mentre dimenticare a distanza di tempo.
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Un buono esperimento, ma non del tutto riuscito insomma.
Splendida recensione comunque, veramente un piacere da leggere.
Ottimo, domani lo inizio, non vedo l'ora!!!!
Davvero non vedo l'ora di percorrere l'Oregon insieme alla mia moto!
Volevo prendere la combo ps4+gioco (quando non ho voglia di cose più impegnate al PC), ma non son più così sicuro :(
Beh, una PS4 si prende per altro, non di certo per questo Days Gone. Questo, al massimo, può essere un titolo secondario, da recuperare con calma insomma.
Beh, non è poi così corretto quello che dici.
E' comunque una sua esclusiva e possibile (come nel mio caso), che aspettassi da tempo questo titolo ^^.
Non sono un fan delle console a prescindere ed in passatto ho già fatto una cosa simile per GTAV e la 360 (ricomprandolo poi anche per pc perchè sono una fava :D ).
Quindi, a sto punto passo; obbiettivamente dubito in nuovo GROSSE bombe in esclusiva fino a nuove console.
Nei mesi questo titolo ha subito un crescente interesse, sino a toccare un vero e proprio hype della base utenti di Sony. Vedendo i voti in giro che ne decretano la bontà ma senza farne toccare vette particolarmente alte, mi fà pensare che questo creerà parecchia delusione in tanti giocatori Playstation...
Invece per ora sembra star piacendo piuttosto tanto...
Purtroppo mi aspettavo una cosa del genere... già dai primi trailer il senso di deja-vu era fin troppo evidente e persistente.
Ma una chanche voglio dargliela, magari non al day one perchè non avrebbe senso in quanto non ho proprio tempo, ma più avanti!
Esattamente quello che mi aspettavo. Un ottimo gioco post-apocalittico a tema zombie, niente di più di ciò che volevo in questo momento. Pur con i suoi limiti e i suoi difetti (messi già in conto), so già che mi divertirò alla grandissima.
PS: bellissima recensione live; ne ho seguita una buona parte, poi son dovuto scappare via per andare a vedere Pet Sematary di Stephen King (film in uscita a maggio che consiglio caldamente)!
Quando il prezzo scenderà sotto la soglia psicologica dei 24,99 valuterò l'acquisto. Senza fretta.
Complimenti per la recensione! 😀👍🏼
Mi sono tolto tutti i dubbi che avevo.
Di solito quando le aspettative sono basse rimango piacevolmente sorpreso. Credo possa essere il caso di questo Days Gone, a giudicare dalla recensione.