Uscito un anno fa su PC e Xbox One, EVERSPACE debutta su PS4 in un bundle che comprende l’espansione Encounters e ribattezzato, per l’occasione, Stellar Edition. È bene precisarlo fin da subito, perché la varietà di contenuti offerti dal DLC mitiga in larga parte la ripetitività per cui è stata criticata la versione vanilla nel 2017. Su Gameplay Café non ve ne abbiamo mai parlato, per ovvie ragioni anagrafiche, quindi partiamo dall’inizio col trailer di lancio.

Avete presente Edge of Tomorrow, quel film in cui Tom Cruise sventa l’invasione aliena perché dopo ogni morte ha la possibilità di rivivere l’intera giornata imparando dai propri errori? Ecco, ROCKFISH Games allarga questo escamotage narrativo – non poi così originale, se ricordate Bill Murray in Ricomincio da capo del 1993 – per dare vita a un combat space sim che sfrutta la meccanica dei roguelike in cui la morte permanente è solo un pretesto per tornare al punto zero, forti del bottino accumulato al fine di potenziare la propria astronave e acquisire perk, in una cornice narrativa che porta a un “finale” vero e proprio.

Di base ci sono 3 vascelli: corazzato, veloce e bilanciato, ciascuno con peculiarità che garantiscono una significativa resistenza ai danni ma una manovrabilità inferiore, piuttosto che velocità al massimo a discapito di scudi e arsenale. Non che una nave sia migliore dell’altra: dipende dallo stile di gioco del singolo e da quale approccio si vuole adottare per macinare settori. Una scelta non pregiudica l’altra, infatti, visto che a ogni riavvio si può impostare tutto ex novo, a patto di aver sbloccato ogni opzione a suon di crediti. EVERSPACE: Encounters aggiunge la “sentinella”, un caccia con equipaggiamento dedicato che offre una maggiore quantità di slot per dispositivi elettronici rispetto alla sua controparte bilanciata presente nel titolo originale. Niente di rivoluzionario, ma una piacevole variazione sul tema.

La morte permanente è solo un pretesto per tornare al punto zero e potenziare astronave e perk

La selezione del mezzo con cui entrare in azione, però, rappresenta solo la punta dell’iceberg. Nel menu di partenza bisogna prestare attenzione alla dotazione in termini di armi, consumabili, mod – tra quelle scoperte recuperandone i progetti sparsi per la mappa – e i perk. Questi si acquisiscono gradualmente, sempre a mezzo crediti, e influiscono in maniera passiva sulle prestazioni: dalla rapidità di ricarica della barra di energia (stamina anyone?) alla probabilità di effettuare un colpo critico, passando per un loot più ricco o un radar capace di offrire maggiori informazioni sul settore successivo. I perk garantiscono un costante incremento delle prestazioni e sono trasversali, ossia validi per tutte le astronavi selezionabili.

L’azione si svolge in porzioni di spazio molto contenute, generate proceduralmente, cariche di materie prime, nanobot (utili a riparare i danni), crediti e progetti tecnologici di cui fare incetta. Una volta rastrellato il settore si può impostare la rotta verso il successivo, fino al gate di fine livello che proietta l’astronave in una zona ancora vergine: un viaggio inframezzato da cutscene statiche che spiegano chi siamo, perché lo facciamo, cosa vogliamo, “un fiorino” (Non ci resta che piangere, di Massimo Troisi e Roberto Benigni – 1984). Non spoilero nulla della trama e detesto chi lo fa… resta il fatto che non si gioca a EVERSPACE per il suo ordito narrativo quanto per la sua capacità di creare dipendenza.

L’azione si svolge in porzioni di spazio contenute, generate proceduralmente, cariche di risorse

“Dipendenza da cosa?”, chiederete voi. Beh, immaginatevi di essere catapultati dallo straordinario Unreal Engine 4 in un universo esteticamente sbalorditivo, popolato da rottami, asteroidi, pirati, trappole, droidi, fazioni neutrali, stazioni di servizio, buchi neri, risorse, mercanti e missioni secondarie –  introdotte da Encounters – mentre navigate sullo sfondo di pianeti e sistemi solari dall’impatto visivo mozzafiato, in un sistema di gioco votato alla crescita e alla scoperta dell’ignoto.

Impossibile resistergli… almeno per me.

A questo si aggiunge il crafting in game per ripristinare consumabili e munizioni, al netto dei combattimenti frenetici contro i caccia nemici pronti a regalare il permadeath e un nuovo giro di giostra. No, davvero: devo aggiungere altro?

Rispetto alla controparte PC, che consiglio vivamente, la versione PS4 ha una risoluzione più bassa, texture meno definite e un sistema di controllo che, per quanto eccezionale, rimane inferiore alla combo tastiera + mouse. Chiariamoci: anche su console EVERSPACE resta uno spettacolo assoluto sia da guardare che da giocare. Il DualShock 4 offre prestazioni tutto sommato soddisfacenti, per quanto la configurazione non permetta il controllo contemporaneo di imbardata e rollio se non dovendo tenere premuta una delle due levette analogiche, mentre a livello di resa grafica un buon televisore Full HD è sufficiente per accorciare il gap con la qualità offerta da un PC da gioco di fascia media. Resta da capire se questo gameplay fa per voi, perché i 40 euro richiesti al day one non sono bruscolini e convincervi di un acquisto sull’onda dell’entusiasmo – il mio – è l’ultima cosa che voglio fare. Per tirare le somme, allora, se gli space shooter sono nelle vostre corde, amate la progressione delle stat e state cercando qualcosa di immediato, quasi da “insert coin and play”, che non vi impegni in sessioni interminabili, allora state leggendo la recensione che fa per voi.

INFO UTILI

Ho giocato EVERSPACE grazie a un codice PS4 fornito dagli sviluppatori sul mio Sony Bravia Full HD con riduzione del rumore attivata. La versione PC ha una risoluzione maggiore e texture più definite, quindi la consiglio vivamente nel caso si disponga di una macchina da gioco di fascia medio/alta.

Durata
  • È difficile quantificare la durata di un roguelike. Se vi prendono le meccaniche potete passarci tranquillamente anche 100 ore senza staccarvi (mai).
Struttura
  • Tre livelli di difficoltà, ciascuno definito da variabili di gioco ben esplicitate. La modalità hardcore prevede handicap da impostare all'avvio e l'azzeramento dei perk acquisiti.
Collezionabili e Extra
  • Il photo mode permette di bloccare l'azione e navigare per la mappa alla ricerca dell'inquadratura migliore. Peccato sia sempre presente un noiosissimo watermark.
Scheda Gioco
  • Nome gioco: EVERSPACE
  • Data d uscita: 31 Maggio 2017
  • Piattaforme: PC, PlayStation 4, Xbox One
  • Lingua doppiaggio: Inglese
  • Lingua testi: Italiano

Gli effetti ambientali di EVERSPACE sono di prim’ordine e il gioco stesso sembra molto divertente. Il nucleo dell’esperienza è più incentrato sull’azione del nostro e dovrebbe consentire un gameplay articolato e veloce che starà al passo con Star Citizen, No Man’s Sky, Elite e tutti gli altri! – Chris Roberts, Roberts Space Industries.

Roberto Turrini

Per 10 anni sulle pagine di The Games Machine ha sognato una vita a tre con Lara T'Sioni ed Elena Fisher; poi ha scoperto che non sapevano cucinare e si è dato all'autoerotismo.

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