Recensione

Final Fantasy VIII Remastered e la guerra contro la strega

Come era avvenuto in precedenza per altri capitoli della storica saga di  Square Enix, anche Final Fantasy VIII ha finalmente ricevuto la sua versione remaster. Dopo circa sedici anni dalla prima volta in cui ho giocato a questo titolo (venti per chi lo ha provato all’epoca della suo rilascio su PlayStation) ho avuto modo di tornare a combattere la strega insieme ai Seed, grazie a Final Fantasy VIII Remastered. Una considerazione preliminare che si può fare è che in questa opera di rimasterizzazione poco è stato alterato dell’esperienza originale, con tutti i pregi e i difetti che questo comporta, ma andiamo con ordine. Come nel capitolo originale ripercorriamo la storia del giovane ed introverso Squall, che dopo essersi diplomato nel corpo d’elite dei Seed, nella scuola militare del Garden di Balamb, si trova coinvolto in un conflitto per la salvezza del mondo. Lo stato militare di Galbadia è deciso ad iniziare una campagna di espansione nelle zone limitrofe, sfruttando l’aiuto della temibile e leggendaria strega per raggiungere tali scopi. Squall e compagni devono fermare Galbadia ed in particolare la strega, che è decisa a voler distruggere tutti i Seed in circolazione.

Senza scendere troppo nei dettagli è possibile dire che alcuni momenti della storia risultano ancora oggi di grande impatto e memorabili come un tempo (chiunque abbia giocato a Final Fantasy VIII si ricorderà la parata di Deling city, oppure l’assalto a Dollet). L’altro lato della medaglia è che a causa dei numerosi momenti sconnessi e poco incisivi, la trama di FFVIII si conferma come una delle più deboli della saga.

Esattamente come per la trama di FFVIII, anche il gameplay rimane immutato rispetto a quello originale. I Guardian Force (GF in breve), ossia le potenti evocazioni presenti in questo gioco, sono il fulcro sia del sistema di combattimento, che di quello di sviluppo dei personaggi. Partendo proprio da quest’ultimo si può vedere abbastanza presto come i vari personaggi all’aumentare del livello migliorano solo le statistiche, mentre non apprendono alcuna abilità. A donare ai vari membri del party abilità in battaglia e passive di vario genere sono i GF, i quali possono livellare ed ottene punti abilità per migliorare la propria forza offensiva e supportare i personaggi a cui sono legati. Le varie abilità che i GF possono apprendere e passare attraverso questo legame (chiamato Junction) si possono dividere in tre categorie fondamentali, ossia comandi, abilità Junction e passive. Le abilità di Junction permettono di eseguire il collegamento tra una statistica ed una magia, aumentando così il valore della statistica in questione a seconda del tipo, della potenza e del numero di utilizzi della magia (che sostituiscono i classici punti magia) con cui si è eseguito il Junction. Le passive invece sono di varia natura e possono aumentare le statistiche del GF, quelle del personaggio oppure ancora donare effetti particolari da utilizzare in battaglia.

I comandi richiedono un maggiore approfondimento, in quanto fanno anche parte del sistema di combattimento. Se di base abbiamo un classico sistema a turni con barra ATB (di cui potete trovare un approfondimento qui), la scelta del comando da utilizzare varia tra quelli che sono equipaggiati al momento. Oltre al comando Attacco è possibile equipaggiare altri tre comandi tra quelli di base, come Magia, GF, Oggetti o Assimila (conferiti da tutti i GF), e quelli unici, che solo alcuni GF permettono di utilizzare. Mentre i comandi Attacco e Oggetti sono piuttosto chiari in quanto alla loro utilità, gli altri comandi di base sono un pochino più complessi. I comandi Assimila e Magia sono direttamente collegati fra loro, in quanto Assimila permette di assorbire degli utilizzi di magia da un nemico per poterne usare uno immediatamente, oppure conservarli in una riserva ed utilizzarli in un secondo momento con il comando Magia.

Ogni volta che si utilizza una magia dalla riserva si consuma un utilizzo di quel particolare incantesimo, pertanto se è stato eseguito un Junction con una determinata statistica si riduce l’efficacia del Junction stesso. Questa particolare meccanica porta a dover valutare sempre bene quali magie usare e quali no e fare in modo che le proprie riserve siano sempre piene per trarre il massimo dai Junction. Il comando GF permette ai personaggi di evocare uno dei potenti Guardian Force sbloccati durante la storia, per eseguire il suo possente attacco sui nemici. Ogni personaggio può evocare solo i GF con cui ha eseguito il Junction e in un numero illimitato di volte, a patto che essi abbiano punti vita a disposizione. Una volta evocati i GF una seconda barra ATB si carica prima che essi agiscano e, nel frattempo, tutti i danni sono rivolti al GF e non all’evocatore.

Sulla carta sembra che vi sia molta carne a cuocere per Final Fantasy VIII, il problema è che i vari elementi sin qui presentati non sempre sono bilanciati come dovrebbero. Dopo pochissimi combattimenti, è facile constatare come i GF risultino la forma di attacco più potente ed efficace a disposizione del giocatore. Le altre forme di attacco non riescono a competere (a meno di particolari strategie) e le battaglie si trasformano presto in una sequela di lunghe ed epiche evocazioni. Le scene che preludono l’arrivo dei GF sono d’impatto e belle da vedere, ma alla lunga possono stancare, soprattutto se ripetute diverse volte nel corso di una singola battaglia. A questo si aggiunge l’atavico problema di Final Fantasy VIII con l’assimilazione delle magie. Il processo è lungo e ripetitivo e non si può evitare, in quanto anche se ci si vuole ridurre alle sole magie curative e di supporto (che i GF e i comandi unici coprono solo in parte), comunque è necessario fare scorta di incantesimi per le abilità di Junction, in modo da migliorare i parametri dei vari personaggi.

Esistono alcuni espedienti per aggirare questo problema, almeno in parte, però si tratta comunque di trucchi noti principalmente a chi conosce già a menadito il titolo, oppure è in possesso di guide apposite. Purtroppo Final Fantasy VIII rimane, oggi, come allora, un titolo che può essere rotto facilmente da chi lo conosce bene, ma anche lento e macchinoso per chi vi si approccia la prima volta. A mitigare leggermente (molto leggermente) questa situazione intervengono i trucchi messi a disposizione per questa remastered, i quali possono essere attivati e disattivati in qualsiasi momento con la pressione degli appositi tasti (uno per trucco). Nella versione testata per PS4 sono presenti solamente tre trucchi, ossia quello dell’azzeramento degli incontri casuali, quello per avere i punti vita al massimo, la barra ATB sempre piena e le tecniche finali dei personaggi sempre disponibili e quello della velocità di gioco triplicata.

Il primo dei tre trucchi diventa inutile abbastanza in fretta, in quanto si può sbloccare relativamente presto un GF (Diablos) che, tra le sue abilità, può apprendere due passive, una per dimezzare gli incontri e una per azzerarli completamente. Il secondo può essere utile nel caso sia necessario utilizzare molte tecniche finali per superare certi scontri, ma è possibile farne completamente a meno con le dovute strategie. Il terzo trucco invece è quello più interessante, in quanto riduce parecchio i tempi morti per l’esplorazione, oppure velocizza di molto le operazioni per fare incetta di magie. Proprio questa velocità triplicata è stata di grande aiuto per rendere numerose fasi, di base molto noiose, più sopportabili. Fino a qui le differenze tra la versione remastered e quella originale di FFVIII sono pochissime, ma questo cambia quando andiamo a parlare del comparto grafico. Annunciato come la vera novità di questo titolo, Final Fantasy VIII Remastered presenta tutti i modelli dei personaggi rivisti ed arricchiti di dettagli, rispetto a quelli presenti nel gioco originale. Per anni i giocatori si sono dovuti affidare al giudizio di Rinoa nel dire che Squall era il ragazzo più carino al ballo, ma nella versione remaster la situazione è cambiata. Finalmente è possibile vedere con più nitidezza l’aspetto di tutti i personaggi presenti in gioco, anche quelli secondari, anche se non bisogna aspettarsi che adesso i modelli possano muovere le dita o le bocche, ma già così è un bel miglioramento rispetto al passato. Sebbene questo rifacimento grafico sia una modifica davvero apprezzata ed un bel miglioramento per il titolo, purtroppo vi sono alcuni problemi. Il primo problema che si può riscontrare è che, a differenza dei personaggi, i fondali degli scenari e delle battaglie non sono stati ritoccati e questo in alcuni casi crea conflitto con la grafica dei personaggi. Per spiegare il concetto porto ad esempio una delle prime scene del titolo, in cui Squall e Seifer sono seduti tra i banchi della classe mentre l’istruttrice Quistis parla con loro dalla cattedra. In questa scena tutti i personaggi presentano i nuovi modelli, mentre i banchi con i computer sono a bassa definizione e sembrano quasi posti su altro piano rispetto ai loro occupanti.

Questo problema si estende poi ad altre scene dove, inspiegabilmente, alcuni personaggi presentano ancora i modelli a bassa risoluzione. Una scena che mi ha colpito negativamente è stato uno dei discorsi del preside Cid in cui nella scena prima ha il modello nuovo, mentre in quella immediatamente successiva ha il modello vecchio a bassa definizione, come se facesse parte dello sfondo. Questa situazione si ripete anche in altre occasioni, per fortuna non troppe, però fa storcere comunque il naso questa disomogeneità nel trattamento dei personaggi.

Sul fronte audio possiamo analizzare solo la colonna sonora (in quanto non è presente alcun doppiaggio) e come sempre le opere del maestro Uematsu sono incisive e spettacolari, nonostante il passare degli anni. Il problema che ho riscontrato è stato invece di carattere tecnico, ossia non sono stato in grado di trovare un’opzione che abbassasse il volume di gioco, se non quello degli effetti sonori. Purtroppo sembra che il volume davvero troppo alto della musica possa essere abbassato solo modificando quello della PlayStation e non quello in gioco e questa è una mancanza che mi ha davvero stupito trovare in questo titolo.

INFO UTILI

Ho testato Final Fantasy VIII Remastered su console PlayStation 4.

Durata
  • Il gioco può essere terminato in circa trenta ore, completando anche una buona manciata degli obbiettivi secondari.
Scheda Gioco
  • Nome gioco: Final Fantasy VIII Remastered
  • Data d uscita: 3 Settembre 2019
  • Piattaforme: Nintendo Switch, PC, PlayStation 4, Xbox One
  • Lingua doppiaggio: Inglese e Giapponese
  • Lingua testi: Italiano

Nel complesso Final Fantasy VIII Remastered non si discosta di molto dal gioco originale e si porta dietro pregi e difetti che hanno contraddistinto nel tempo questo capitolo. I problemi di bilanciamento del titolo ed il grado di sfida così diverso tra chi conosce il titolo nel profondo e chi invece lo approccia per la prima volta persistono ancora immutati. Se si vuole soprassedere a questo e ad alcuni problemi di scrittura della storia, Final Fantasy VIII Remastered è in grado di presentare alcuni momenti che sono ancora memorabili dopo anni. L’opera di rimasterizzazione svolta sul comparto grafico è interessante ed i modelli maggiormente definiti sono belli da vedere, però non si può non notare come cozzino con i vari fondali rimasti a bassa risoluzione. Alla fine si tratta pur sempre di una buona idea, ma che avrebbe richiesto maggior cura nella realizzazione. In conclusione se volete recuperare questo storico capitolo della saga di Final Fantasy, questa è una buona occasione per farlo, ma bisogna pur sempre ricordarsi come l’ottavo capitolo non sia di certo la fantasia più splendente.

Roberto D'Amore

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  • Levando i giudizi sul gioco di per se che abbiamo tutti da fin troppi anni (mi ricordo che lo giocai al d1 USA in quanto ho avuto la fortuna di avere la PSX NTSC-U e stavamo a San Diego quel periodo) devo dire che potrebbero inserire qualche feature a basso costo di tempo e cash, tipo boss battle mode, qualche elemento tagliato etc che sicuramente avranno.. Con uno sforzo del genere attirerebbero tanti collezionisti.

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