Final Fantasy XV ha diviso pesantemente critica e pubblico, creando nel tempo due schieramenti contrapposti tra chi lo ha trovato comunque bello, e chi lo ha invece pesantemente bocciato, ritenendolo troppo “diverso” dai canoni tradizionali della serie. In tutti i casi, è innegabile che il titolo di Square Enix ha segnato una svolta epocale per la saga, quanto positiva o negativa solo il tempo lo potrà dire. Nel frattempo l’azienda giapponese lo ripropone in una nuova edizione chiamata Final Fantasy XV Royal Edition, che contiene tutti i pacchetti inclusi nel pass stagionale, più altri elementi inediti.
Final Fantasy XV Royal Edition racconta una bella storia che combina sapientemente elementi fantasy e sci-fi “in salsa orientale”, e lo fa attraverso una serie di eventi e sequenze cinematografiche che si alternano con tutti quegli elementi tipici di un gioco di ruolo action, e cioè alle fasi esplorative, ai mini giochi, ai puzzle e ai combattimenti.
Alla vigilia del suo matrimonio con la bella Lunafreya, il principe Noctis parte con i suoi fedeli amici Prompto, Ignis e Gladiolus per una sorta di “weekend da leoni”. La loro intenzione è infatti quella di trascorrere un ultimo periodo della sua vita come scapolo. Ma le cose non vanno come da loro immaginato: l’Impero di Nifhleim attacca infatti il regno di Lucis, uccide il sovrano, nonché padre di Noctis, e occupa la capitale. Al principe non rimane altro che farsi carico delle nuove responsabilità come successore designato al trono e lottare per liberare i suoi sudditi dalla tirannia.
Final Fantasy XV è suddiviso in due porzioni di gioco ben distinte, una ampia e vagamente a mondo aperto, l’altra, dopo un certo capitolo, più lineare.
Nel primo caso il gioco offre delle grosse aree del mondo di Eos da esplorare a piedi, a cavallo di un Chocobo o utilizzando un auto che, grazie anche a un contenuto extra di questa edizione, può essere trasformata per poterla guidare in ogni angolo del mondo di gioco.
Nel secondo una serie di scenari che si susseguono e alternano a delle sequenze filmate e a dei combattimenti. Questi sono basati su un sistema di battaglie in tempo reale improntato sull’azione, con tanto di elementi tipici da sparatutto in terza persona e da hack’and slash moderni. Noctis può muoversi sul campo attaccando, schivando e lanciando magie tramite i tasti del joypad e richiamando eventualmente al volo i menu relativi per usare oggetti o eseguire azioni più complicate. Inoltre può teletrasportarsi per il campo di battaglia.
I comandi sono abbastanza reattivi, le animazioni fluide e si ha un buon controllo dell’azione e delle schivate, nonostante talvolta la telecamera non sia ben posizionata e crei qualche problemino. In generale i combattimenti risultano spettacolari e si svolgono senza interruzioni di sorta anche in verticale, all’interno e all’esterno di edifici, sui tetti o sospesi nel vuoto.
Nonostante l’impronta palesemente action, il gioco non trascura alcuni degli elementi tipici di un gioco di ruolo, come la gestione e il potenziamento di armi, abilità e magie, legate come da tradizione ai punti esperienza, agli oggetti speciali e all’aumento di livello del personaggio, invocazioni di Summon e via discorrendo.
Anche la strategia ha poi un ruolo importante, vista l’influenza esercitata dal luogo in cui si svolgono gli scontri e gli amici presenti a sostegno del protagonista. Noctis può infatti sfruttare a suo vantaggio gli elementi dello scenario per infliggere maggiori danni ai nemici o per cercare riparo dai loro attacchi, mentre interagendo coi compagni, che agiscono in automatico secondo degli ordini pre-impostati dal videogiocatore, può creare delle speciali combo che sono legate alle armi in dotazione e alle abilità univoche di ogni personaggio, e hanno più efficacia a seconda dell’intesa raggiunta con l’altro membro del party con cui si eseguono. Volendo c’è perfino una pausa tattica utilizzabile per poter gestire quasi alla vecchia maniera l’azione.
A livello di meccaniche questo Final Fantasy resta una sorta di ibrido tra vecchio e nuovo, magari imperfetto, ma non brutto: ha uno stile “diverso” dal solito, insomma, ma non per questo è da buttare.
La Royal Edition è la versione più completa del gioco, e offre praticamente tutti i contenuti pubblicati con i vari aggiornamenti, come per esempio la strada alternativa del capitolo 13 o la possibilità di cambiare personaggio, a cui si uniscono quelli rilasciati con il pass stagionale, cioè l’espansione Compagni di battaglia, che aggiunge il multiplayer online, e i vari Episode Gladio, Episode Prompto ed Episode Ignis.
Quella multigiocatore è una modalità che offre un’esperienza alla Monster Hunter, ma molto più semplificata, con un sistema di combattimento divertente, poche opzioni generali e caricamenti troppo lunghi.
Gli episodi dedicati ai compagni di Noctis permettono invece di vestire i loro panni in specifiche sessioni di gioco, e aggiungono nuovi elementi alla campagna principale coprendo alcuni buchi nella trama rispetto all’originale.
A completare l’offerta ci sono poi altri elementi, stavolta inediti, tra i quali segnaliamo l’opzione per usare una visuale in soggettiva, l’azione Panoplia suprema, una nuova area finale chiamata le Rovine di Insomnia, che oltre a consentirci di affrontare gli antichi sovrani, contiene nuove missioni e nemici come Cerberus e Omega, e il controllo completo dello Yacht reale con la possibilità quindi di esplorare le acque tra Capo Caem e Altissia, pescare a bordo dell’imbarcazione e scoprire nuovi pesci e nuove ricette.
Relativamente alla parte tecnica, l’opera si avvale della potenza dello YEBIS 2, un middleware capace di gestire e processare simultaneamente parecchi effetti visivi quali per esempio motion blur, anti-aliasing e color correction, e di generare una grafica particolarmente brillante, con immagini nitide, figure umane e umanoidi animate in maniera magistrale e valorizzando a dovere quelle che da sempre sono due delle punte di diamante delle produzioni Square Enix, cioè a dire la cura dei dettagli e il character design.
Il mondo di gioco non è propriamente “aperto” ma resta comunque ampio, dettagliato e reso vivo dalle creature che lo popolano, dal ciclo giorno-notte e dalle condizioni climatiche variabili in tempo reale.
Fenomeni importanti anche ai fini del gameplay vero e proprio, visto che regolano la vita degli abitanti delle zone visitate, con tutto il seguito di missioni secondarie disponibili solo in certe ore della giornata. Il tutto viene corroborato da un ottimo comparto sonoro, che può contare su un buon doppiaggio in lingua inglese e validi effetti sonori che richiamano in gran parte quelli della tradizione della saga di Square Enix, ma soprattutto su una splendida colonna sonora, capace di accompagnare adeguatamente ogni momento dall’avventura, da quelli più lenti e spensierati, alle fasi più drammatiche, in un crescendo che trova la sua sublimazione durante le battaglie, soprattutto contro le creature più gigantesche.
Personalmente ho apprezzato molto il lavoro svolto da Yoko Shimomura, che tra le sue fonti di ispirazione cita sempre i grandi maestri della musica classica come Beethoven, Chopin e Ravel (e si vede!), e dagli altri compositori che hanno contribuito a formare la “base musicale” del gioco, come Keiichi Okabe con la splendida Shield of the King e Battle on the Big Bridge, riarrangiamento di un vecchio brano di Nobuo Uematsu da Final Fantasy V per il DLC dedicato a Gladio.
Ho giocato Final Fantasy XV Royal Edition su PlayStation 4.
DurataRoyal Edition è quello che probabilmente avrebbe dovuto essere il Final Fantasy XV originale. Questa versione, infatti, non aggiunge solo una manciata di contenuti bonus, ma del materiale che ha un suo peso nell’economia del gioco, rendendolo di fatto migliore e più completo. Per il resto si tratta di un titolo in grado di soddisfare pienamente il giocatore sia dal punto di vista del gameplay che da quello tecnico, la cui unica pecca resta probabilmente il nome stesso del brand, che finisce per influire negativamente sui giudizi di una certa fetta di utenza poco propensa ai cambiamenti e predisposta ai continui paragoni coi vecchi capisaldi della saga.
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