Recensione

Flotsam – Relitti di una civiltà non ecosostenibile

Flotsam è la risposta alle ansie della società del 2019 che sente parlare di ghiacciai in via di scioglimento ed aumento del livello del mare, estinzione di specie e cambiamenti climatici su larga scala che porteranno ad un mondo completamente sommerso dagli oceani. Questo scenario post-apocalittico a cui tanti rifiutano ancora di credere è la base usata da Pajama Llama Games per il loro allegro city-builder acquatico Flotsam, in cui la nostra città galleggiante dovrà sopravvivere grazie agli scarti (e sprechi) della società preapocalittica raccogliendo spazzatura ed inventandosi bizzarri stratagemmi.

Prima di analizzare tutti gli aspetti di Flotsam c’è da dire che parliamo di un early access, disponibile da poco più di un mese su Steam ed ancora abbastanza acerbo. Sul sito di Pajama Llama è presente una roadmap che mostra gli obiettivi a medio-lungo termine, purtroppo senza dare delle scadenze. Tra le prime aggiunte ci saranno una serie di migliorie dettate dall’utenza quali animazioni aggiuntive, miglioramento dei compiti e la possibilità di uno zoom maggiore con la telecamera, poi sarà la volta del ciclo giorno/notte seguito dall’introduzione del meteo dinamico ed infine un sistema di obiettivi che il giocatore dovrà soddisfare. Verosimilmente queste aggiunte saranno disponibili per l’uscita dallo stato di early access, annunciata per il 2020 inoltrato.

Il fulcro della nostra cittadina (la mia è Thunberglandia, in onore di Greta e del suo sforzo ambientalista) acquatica è il Centro Città, una struttura simile ad un faro da cui si dipanano le passerelle fatte di pioli, porte ed altri materiali di fortuna a cui collegare le varie costruzioni.

Gli scarti di qualcuno sono il tesoro di un altro

Tramite il menù delle costruzioni possiamo accedere alle cinque tipologie di edifici: nella prima ci sono quelli adibiti a collegare ed espandere la città, creare magazzini di stoccaggio e letti per gli abitanti; tramite la seconda categoria possiamo creare essiccatori per asciugare la legna ed il pesce pescato, barbecue e navi per la produzione del sushi; nella terza gli edifici di purificazione dell’acqua; nella quarta ci sono i moli dove poter attraccare le navi da esplorazione e quelle da pesca; tramite la quinta categoria costruiamo le vele necessarie alla città acquatica di spostarsi da un punto all’altro del mondo.

Per poter sopravvivere i coloni necessitano di acqua e cibo in scatola (oltre al riposo), mentre il recupero di materiali di scarto come legna, plastiche e rottami metallici è richiesto per la creazione di nuovi edifici. Tutte le risorse sono presenti in gran quantità nell’oceano e per recuperarle basta mandare gli abitanti a nuoto o costruire delle navi, opzione molto più veloce, mentre per la pesca è necessaria l’imbarcazione apposita. Una volta riportate al centro città alcune di queste risorse vanno ulteriormente trattate per poter essere utilizzate, come ad esempio la legna che va fatta asciugare.

Dopo aver esaurito la maggior parte delle risorse di una zona d’approdo possiamo spostarci in un altro punto del mare, a patto di aver costruito le vele o di avere carburante a sufficienza. Ogni isola che visitiamo contiene tracce di città ormai allagate presso cui svolgere delle missioni, che consistono nel salvare degli abitanti che vanno a rimpolpare la nostra colonia, recuperare materiali o beni per la sopravvivenza. Per completare queste missioni sono necessarie le navi da trasporto che servono a raggiungere gli isolotti lontani e raccogliere materiali in maniera più efficiente.

Completando incarichi e progredendo nel gioco guadagniamo punti ricerca da spendere nel menù di ricerca delle tecnologie, che permettono di sbloccare nuovi edifici per ogni categoria. Magazzini più capienti e case accoglienti, laboratori per l’accumulo di scarti industriali o edifici di purificazione dell’acqua marina o di accumulo di quella piovana, barbecue e barche per il sushi a domicilio servono ad aumentare la produttività e quindi la sostenibilità della città acquatica, che ospitando man mano più abitanti ha bisogno di una maggiore resa e produzione di materiali e beni di consumo.

INFO UTILI

Ho giocato Flotsam recuperando tra i detriti una Sapphire RX580 8Gb Nitro+, un Ryzen 1600 ed otto giga di RAM. Dal relitto di una nave ho recuperato un mouse Logitech 402, una tastiera meccanica Cooler Master XTi ed un monitor AOC C24G1 a 144hz.

Durata
  • In questa fase iniziale, non più di sei o sette ore.
Struttura
  • Un city-builder acquatico in cui dare vita ad una comunità autonoma recuperando materiali di scarto per creare magazzini, imbarcazioni e rifugi per i propri coloni.
Scheda Gioco
  • Nome gioco: Flotsam
  • Data d uscita: 26 Settembre 2019
  • Piattaforme: PC
  • Lingua doppiaggio: Assente
  • Lingua testi: Italiano

Flotsam è disponibile su Steam al costo di 22.99 €, un prezzo al momento alto per un gioco in early access che ha tutte le potenzialità per migliorare e diventare un ottimo city builder, ma che allo stato attuale non offre più di una mezza dozzina di ore di gioco. Eppure la base è promettente e la strada tracciata con la roadmap dagli sviluppatori sembra quella giusta, ma ad ora Flotsam non è consigliabile a chi pretende un gioco finito, ma solo a chi vuole supportare gli sviluppatori e dare fiducia ad un progetto ben avviato.

Se siete in cerca di un mondo post-apocalittico particolarmente spensierato, reso con una grafica colorata che restituisce uno spettacolo marittimo vivido popolato da balene, coralli e rovine di una civiltà ormai superata, date fiducia ai Pajama Llama e portate un po’ di pazienza!

Giuseppe Pirozzi

Napoletano sui 25. Studente di lettere, giornalista pubblicista, racconto la Campania ma di professione faccio l'accumulatore seriale di libri, fumetti e videogiochi.

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