Recensione

La recensione di Crusader Kings 3: il gioco del trono

Nel lontano 2012, uno studio di sviluppo svedese in crescita si preparava a lanciare sul mercato il seguito di Crusader Kings. Dopo otto anni di onorata carriera, un numero impressionante di espansioni a pagamento e aggiornamenti gratuiti, la casa di sviluppo situata a Stoccolma ha deciso di pensionare Crusader Kings II, dopo il grande successo dell’espansione Holy Fury e proporre la nuova iterazione del suo simulatore dinastico, attraversando il periodo storico che va da Carlo Magno e i figli di Ragnar Lothbrok fino a giungere all’anno della caduta di Costantinopoli.

La famiglia prima di tutto

A cinque mesi dal lancio sul mercato, complice la disponibilità su Gamepass, milioni di giocatori hanno avuto modo di confrontarsi per la prima volta con uno strategico targato Paradox. Una differenza sostanziale è che in Crusader Kings III il giocatore non incarna direttamente una nazione o civiltà, ma ne interpreta il sovrano fino alla fine del suo regno, sia essa per abdicazione o per una prematura dipartita, passando all’erede della sua casata, con il rischio di perdere titoli presi con fatica e sudore a causa di una successione sfavorevole in favore di un’altra famiglia o di concludere la partita nel caso la propria dinastia rimanga senza alcun titolo.

Finchè morte non vi separi!

La gestione della propria famiglia, ed in maniera più ampia la casata e la dinastia sono il nucleo attorno al quale è costruita l’esperienza di gioco, con piccole variazioni  a riguardo dettate dalle differenti religioni o dal fatto che il proprio sia un regno feudale o tribale. Le Bloodlines viste nella precedente iterazione spariscono per fare il posto alla meccanica delle Legacies, una serie di bonus che vengono condivisi con il sangue del nostro sangue, non più collegati al raggiungimento di determinati obiettivi o titoli ma sbloccabili dal capo della dinastia spendendo la fama che si ottiene grazie ad una prolifica discendenza e facendo ricoprire ai propri familiari incarichi di prestigio. Il capo dinastia potrà sfruttare la posizione dominante per diseredare membri della famiglia ed evitare sanguinose crisi di successione, assicurare che il regno non finisca nelle mani di un erede incapace o reclamare per sé titoli appartenenti a parenti dalla natura troppo ambiziosa.

La scelta di una metà all’altezza del regnante o dell’erede è importante, con una notifica nel caso in cui sia possibile contrarre un matrimonio, o organizzare un fidanzamento nel caso di personaggi in tenera età, visualizzando già i possibili tratti e difetti genetici ereditabili dalla discendenza della coppia.

Il principe, golpe e lione

Il destino non è già scritto nei geni del personaggio, l’importanza di educazione e di un lifepath, già viste in passato, vengono ora arricchite e approfondite, con la possibilità di assegnare un guardiano in tenera età e un precettore che seguirà durante l’infanzia il futuro signore,  aggiustandone il carattere, le attitudini e le inclinazioni in termini di cultura e religione. Raggiunta la maggior età, tutti i personaggi in possesso di titoli scelgono un lifepath per specializzarsi in un determinato ambito, sbloccando interazioni e azioni uniche. Un approccio marziale per regnare con il pugno di ferro, uno votato all’intrigo per un vassallo desideroso di usurpare il titolo del proprio signore, un abile amministratore in grado di gettare le solide fondamenta per un impero stabile e fiorente, o lo studio dei testi sacri per giustificare guerre contro eretici ed infedeli.

Il caos non è un pozzo, il caos è una scala!

Una delle maggiori novità è il sistema di intrighi completamente rivisitato con tantissime nuove potenzialità e opzioni. Non ci si limiterà più  ad eliminare i rivali o membri scomodi della propria casata, ma si potrà coltivare l’arte della seduzione, corteggiare la figlia dell’imperatore di Francia, rapire quel vescovo che si rifiuta di versarvi le tasse dovute,  scoprire o perchè no fabbricare segreti per ricattare il prossimo grazie al sistema degli hook.

La cappa e l’arsenico, non sono che alcuni degli strumenti a disposizione, un matrimonio strategico o l’invito a corte di un pretendente senza titoli vi forniranno il casus belli perfetto per scatenare cavalieri, uomini d’arme e milizie sulla mappa. La composizione degli eserciti e la profondità dei combattimenti è purtroppo stata semplificata in favore di un sistema molto più semplice e accessibile, incardinato su tre pilastri: qualità degli eserciti, quantità di milizie e vantaggi forniti dal terreno e dai generali. Tutti i territori e gli edifici forniscono delle milizie a cui bisogna aggiungere un seguito di uomini d’arme, simili ai retinue visti in passato, le cui tipologie seguono uno schema sasso-carta-forbice. I cavalieri rimangono una risorsa scarsa ma preziosa, da usare con attenzione vista la facilità con cui muoiono e rimangono feriti nel caso di sconfitta in battaglia, e perché spesso sono vostri parenti o amici stretti, e la loro scomparsa potrebbe aggiungere ulteriore stress al vostro alter ego virtuale.

Soffrite lo stress?

Lo stress è la seconda grossa novità, questa meccanica premia chi sceglie di giocare di ruolo, assecondando virtù e vizi del personaggio, viceversa penalizzandolo con lo sviluppo di meccanismi di compensazione più o meno salutari per il vostro personaggio, o di chi è troppo sfortunato da stargli vicino. Lo sviluppo e la crescita del reame si fonda su tre pilastri: domini, vassalli, innovazioni. Investire nelle costruzioni nei territori controllati direttamente fornisce introiti sicuri e milizie leali, i contratti coi singoli vassalli potranno esser modificati fin nei dettagli più minuti barattando tributi per una maggiore fedeltà o viceversa.  Le innovazioni, che sostituiscono le tecnologie, sono legate al proprio gruppo culturale e non si limiteranno a dare semplici bonus numerici, ma semplificheranno la gestione del regno, con nuovi leggi di successione, aprendo la strada a nuove azioni diplomatiche, o come direbbe von Clausewitz: cosa è la guerra se non la continuazione della diplomazia con altri mezzi?.

L’interfaccia di gioco è stata ripulita e resa intuitiva e più accessibile, il sistema di notifiche per i nuovi giocatori è un perfetto copilota, evidenziando tutti i problemi che richiedono l’intervento diretto del giocatore e aprendo immediatamente la schermata relativa per la loro risoluzione. Le missioni date ai consiglieri ora richiedono un tempo predefinito per esser portate a compimento, in funzione della abilità del consigliere, dando la possibilità di pianificare meglio la propria partita senza più attendere attese snervanti. Per il comparto grafico si possono finalmente ammirare i personaggi in 3D, con la possibilità di personalizzarne vestiario e acconciature, mentre altri tratti visivi distintivi sono ereditari o guadagnati in seguito a malattie od eventi che hanno lasciato un segno, una maschera per nascondere le conseguenze della lebbra o le cicatrici lasciate da un incontro ravvicinato con un orso durante una battuta di caccia.

Si segnala anche la possibilità di creare il proprio alter ego grazie all’editor aggiunto successivamente al lancio. La colonna sonora di accompagnamento è stata affidata a Andreas Waldetoft e Philip Wareborn, e assieme agli effetti sonori di eventi e battaglie aiuta il giocatore ad immergersi nell’ambientazione medievale, consigliando agli amanti del genere la lettura dello speciale sull’argomento.

INFO UTILI

Il gioco è stato provato su un PC con le seguenti specifiche: processore AMD Ryzen 3600X , 32 GB DDR4 Corsair Vengeance GPU: NVIDIA GeForce GTX 2080 Super 8GB e SSD 860 QVO da 1 TB. Non ci sono stati problemi o rallentamenti di sorta, il gioco è sufficientemente scalabile da poter girare anche su laptop datati senza richieste grafiche particolarmente esose.

Durata
  • A seconda della velocità di gioco è possibile portare a termine una campagna dal 1066 fino al 1453 anche in meno di dieci ore, ma per poter apprezzare e padroneggiare i sistemi di gioco sono necessarie molte più ore come in altri titoli della Paradox, con le mod sviluppate dalla community che rendono la longevità e la rigiocabilità del titolo pressochè illimitata.
Struttura
  • Giocatore singolo con modalità Ironman e diversi livelli di difficoltà
  • Multigiocatore per tessere intrighi e affrontare sul campo di battaglia i propri amici
Scheda Gioco
  • Nome gioco: Crusader Kings III
  • Data d uscita: 1 Settembre 2020
  • Piattaforme: macOS, PC
  • Lingua doppiaggio: Inglese
  • Lingua testi: Inglese

Come altri titoli Paradox, la facilità di creazione di contenuti aggiuntivi da parte dell’utenza ha già reso disponibili mod che cambiano completamente l’ambientazione, con la possibilità di ritrovarsi nei Sette Regni, o in mondi di fantasia governati da creature senzienti e non solo da uomini. Benchè l’italiano non sia tra le lingue supportate dal gioco si segnala la traduzione italiana del gruppo TWR, scaricabile tramite il Workshop di Steam. Crusader Kings III è un gioco completo, chiaramente se confrontato con la sterminata galleria di contenuti accumulata dal suo predecessore la ricchezza di contenuti è minore, ma le novità risultano profonde e costituiscono allo stesso tempo sia un’ottima base per ampliare l’offerta di gioco, che un punto d’accesso abbordabile per chi abbia il desiderio di entrare per la prima volta in questo mondo.

Claudio Fabbri

Pallavolista, ricercatore, ingegnere, motociclista con la passione per i videogiochi.

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  • In effetti, con il predecessore, speravo di avere l'intero medioevo già a portata nel gioco base ma qui la cosa mi intriga.

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