Recensione

La recensione di Nioh 2: un piacevole Déjà vu

Il momentaneo immobilismo di From Software dopo Sekiro: Shadows Die Twice, ha contribuito ad accrescere in me la voglia di giocare a qualche Action-RPG di grande fattura, longevo e con un buon livello di sfida. La voglia era quella, quasi paradossale, di avere un atteggiamento passivo/aggressivo pad alla mano, perché delle belle sessioni con qualche sana parolaccia in mezzo fanno sempre bene, anche per scaricare la tensione.

A colmare tale mancanza, arriva puntualmente sul mercato Nioh 2, tre anni dopo quel primo capitolo che aveva avuto una lunghissima gestazione (pensate, dal 2004) per poi essere affidato nelle sapienti mani di Team Ninja, autori già di Ninja Gaiden e Dead or Alive, che in fatto di sistemi di combattimento sanno il fatto loro.

Pur condividendo alcuni capisaldi con il sotto-genere dei soulslike (rinascita dei nemici quando si utilizzano i santuari, livello di sfida progressivo e superiore alla media), il primo Nioh è ben progredito per la sua strada, tracciata anche dal feedback ricevuto da parte dei giocatori che hanno partecipato alle varie beta. La struttura di gioco presentata, innanzitutto, rifugge l’Open World per proporre un sistema a missioni selezionabili dalla mappa di gioco, con il livello di difficoltà e le ricompense in evidenza: ci sono quelle principali, le secondarie e le crepuscolari, che propongono una sfida superiore e oggetti più interessanti.

Se vi è piaciuto il primo capitolo, preparatevi a tante altre ore di azione adrenalinica!

All’inizio e alla fine di ogni missione vengono mostrate alcune scene di intermezzo pensate per approfondire la trama del gioco; gli oggetti che si possono recuperare sono svariati e il sistema di rilascio è quasi soverchiante e ricorda il loot-system di titoli come Diablo, con tanto di indicatori per la rarità – indicata con diversi colori – e abilità aggiuntive offerte dall’equipaggiamento più pregiato. Nioh 2, come avrete già intuito dal titolo di questa recensione, non reinventa la ruota, bensì segue la strada tracciata dal primo capitolo per apportare alcune modifiche ma finisce sostanzialmente per regalare le stesse sensazioni, dal livello di sfida – spesso brutale – alla progressione, passando per il sistema di combattimento fino alla enorme longevità complessiva, che garantisce diverse attività e cose da fare anche a narrazione terminata.

Tutto questo per dirvi che, se avete consumato il primo capitolo e adesso, a tre anni di distanza, vi è tornata la voglia, preparatevi ad altre cinquanta o cento ore di azione adrenalinica, oggetti sbloccabili e combattimenti all’ultimo sangue. Se invece Nioh non vi è piaciuto, beh, questo secondo capitolo molto probabilmente non vi farà cambiare idea in quanto l’anima del gioco e lo scheletro dello sviluppo sono esattamente gli stessi, anche se con qualche modifica di sicuro ben accetta.

Se siete neofiti e incuriositi della serie, infine, potete tranquillamente approcciare questo secondo capitolo e goderne fin da subito dei pregi e dei difetti che la serie ha da offrirvi.

La Via del Samurai

Nioh 2 abbandona le gesta del primo samurai occidentale, William Adams, per raccontare alcuni fatti antecedenti, avvenuti attorno al 1500. Nelle vene del protagonista Toyotomi Hideyoshi scorre il sangue (fluido?) Yokai – creature soprannaturali della mitologia giapponese – che lo (vi) porteranno nelle battute iniziali ad apprendere le sue origini per poi seguire le gesta di Nobunaga del clan Oda e il suo tentativo di “unificare” il Giappone.

Il titolo offre un editor ricco col quale potete sbizzarrirvi!

Tra reale e soprannaturale, appunto, la narrazione si dipana attraverso molteplici ambientazioni infestate non solo da umani ma anche da maledizioni e svariate creature, le quali sbarrano la strada al giocatore in maniera spesso brutale e violenta. La prima grande novità è rappresentata da un potente editor che permette di personalizzare in grande dettaglio le fattezze estetiche, compreso il sesso, del nostro protagonista. Dalla distanza pupillare all’altezza del naso, fino a diversi strati di colore per capelli e trucco, che consentono di creare veri e propri personaggi “decorati” come maschere giapponesi.

Un altro elemento simpatico è la possibilità di salvare ciascuna creazione in slot differenti, che possono essere richiamati anche ad avventura iniziata per consentire così il cambio dell’aspetto a nostro piacimento, con effetti anche nelle scene di intermezzo. Inoltre, tutti coloro che possiedono sulla propria PS4 un salvataggio del primo Nioh, troveranno anche la skin di William Addams in regalo. Per condividere invece tutte le creazioni con gli amici oppure online, basta utilizzare il codice che può essere generato appositamente per questo scopo.

Qui sotto, trovate quello del mitico Nino Dungeon, così potete utilizzarlo anche voi nel gioco!

Nino Dungeon in Nioh 2

Esattamente come nel primo episodio, Team Ninja ha pensato tre differenti modalità “estetiche” per affrontare il titolo: la prima predilige un frame rate ancorato ai 60 fotogrammi al secondo; la seconda una risoluzione maggiore e un frame rate dimezzato; la terza, infine, un frame rate sbloccato e un dettaglio massimo. Inutile ribadire l’importanza che i 60fps rivestono in un titolo che predilige il tempismo e la risposta ai comandi. A mio avviso, la terza modalità è decisamente la peggiore poiché offre un’esperienza di gioco qualitativamente discontinua e perché, la risoluzione maggiore, lascia il tempo che trova al cospetto di un motore grafico che vede le sue punte di diamante soprattutto nel comparto artistico, e non tanto in quello puramente tecnico.

Grazie a Nioh 2, imparerete a conoscere la ferocia di uno Yokai!

Pad alla mano, la configurazione è praticamente identica: il quadrato serve per l’attacco leggero, il triangolo per quello pesante, L1 per mettersi in guardia ed X per la schivata. Alla croce direzionale è affidata invece la scelta di una serie di oggetti rapidi da utilizzare, anche con slot multipli mentre tenendo premuto il tasto L2 si può in maniera istantanea una delle armi per gli attacchi dalla distanza, quali ad esempio archi e archibugi. Sono presenti due slot per il cambio rapido di altrettante armi, due per quelle a distanza, oltre alla presenza di spiriti guardiani che forniscono caratteristiche aggiuntive in difesa e in attacco. Questi tornano utili anche per stipare gli Amrita che servono, tra le altre cose, ad aumentare il livello del protagonista e ottenere quindi i punti abilità per potenziare le sue caratteristiche.

La componente Yokai contraddistingue la seconda grande novità di questo seguito, in quanto adesso il vostro alter ego può trasformarsi per un breve lasso di tempo in una feroce creatura in grado di fare maggiori danni e muoversi velocemente; non solo, in ogni spirito guardiano è possibile armonizzare (inserire) alcuni nuclei Yokai che vengono rilasciati saltuariamente dai nemici sconfitti. Questi nuclei migliorano ulteriormente le caratteristiche e permettono di accedere, mediante la pressione di R2 in congiunzione con quadrato o cerchio, a ulteriori mosse che consumano l’apposita barra Amrita.

Insomma, un ventaglio ancora più ampio di personalizzazioni e varietà, che si estende come detto ad armi ed equipaggiamento che vengono costantemente rilasciati dagli avversari e dai cadaveri. In ogni caso, al giocatore è comunque consentito di creare dei set oppure di forgiarne di nuovi grazie al fabbro presente nella propria capanna, proprio come nel precedente capitolo. E sempre parlando di armi, ve ne sono di più peculiari caratterizzate dall’etichetta “Purezza” e “Corruzione” che, in seguito a un certo livello di familiarità raggiunto, potenziano ulteriormente gli attacchi, agendo sul Ki degli avversari.

INFO UTILI

Ho giocato Nioh 2 su PlayStation 4 Pro in italiano fino alla patch 1.03 per circa 50 ore, portando a termine un buon numero di missioni principali, secondarie e crepuscolari.

Struttura
  • Supporto 4K (non nativo) e HDR, è possibile scegliere tre diverse configurazioni grafiche (spiegate nella recensione)
  • Nessun livello di difficoltà ma ogni missione ne consiglia uno differente e quelle crepuscolari sono più ostiche
  • Presente la sorta di "New Game Plus" che si sovrappone a quella baseè possibile cambiare tipologia della stessa missione secondo un livello di difficoltà maggiore, che permette di ottenere anche l'equipaggiamento divino
Collezionabili e Extra
  • Missioni secondarie e crepuscolari permettono di ottenere equipaggiamento migliore, nuovi gesti, oro e Amrita per il potenziamento
Scheda Gioco
  • Nome gioco: Nioh 2
  • Data d uscita: 13 Marzo 2020
  • Piattaforme: PlayStation 4
  • Lingua doppiaggio: Giapponese, Inglese
  • Lingua testi: Italiano

Il Ki ovvero la stamina/resistenza, riveste un ruolo importante del sistema di combattimento anche in questo seguito poiché si lega alle tre impugnature delle armi disponibili ed è  importante tenerlo sempre sott’occhio per evitare di cedere il fianco ai nemici. Chiaramente, così come il protagonista, anche gli avversari ne sono provvisti pertanto si può pensare, in più di un occasione, di provare a ridurlo fino ad azzerarlo per avere un grande vantaggio e provare a uscire vittoriosi da un combattimento.

Imparate a fare molta attenzione alla stamina, vi può salvare la vita!

Così come lo era il primo capitolo, anche Nioh 2 si presenta come un’esperienza terribilmente brutale nel livello di sfida che offre, sia per quanto riguarda i nemici normali che i boss. Nel primo caso, è richiesto soprattutto al giocatore attenzione e di studiare l’ambiente circostante: in questa maniera gli avversari risultano assolutamente più facili da battere, perlomeno fino a quando non si presentano in un gruppo più o meno numeroso o ci si fa prendere dalla foga, finendo così per rimanere scoperti ai loro attacchi letali che possono uccidere con un solo colpo. Nel caso dei boss, invece, preparatevi come al solito a buttare giù il calendario, tentare molte volte lo stesso combattimento e magari abituatevi a studiare come affrontare la minaccia e quali possono essere le sue debolezze.

In che termini? Tenendo sott’occhio il Ki, sfruttando le combinazioni di attacchi finanche il cambio di impugnatura, utilizzando l’arma che meglio si sposa col proprio stile di gioco, gli oggetti che offrono un vantaggio competitivo e riservandosi le abilità Yokai per i momenti di maggiore necessità. Certo, più facile a dirsi che a farsi, perché serve parecchia concentrazione ma certamente non impossibile.

Detto questo, potenziando le proprie caratteristiche e studiando appunto il giusto mix di oggetti ed equipaggiamento, si riesce più o meno velocemente – ma con grande soddisfazione – a proseguire nell’avventura, alla stregua di come succedeva nel primo capitolo che, soprattutto dopo il brutale impatto iniziale, non mi ha causato particolari problemi. In questo secondo capitolo poi, gli aiuti che si possono ottenere da altri giocatori sono più generosi. Questi sono come sempre rilevabili sotto forma di NPC, ovvero di avatar di altri giocatori, che lasciano sul campo le Tombe della Misericordia di colore blu, attivabili mediante le tazze Ochoko.

In alternativa, è sempre presente l’evocazione che consente al giocatore di evocare un compagno, fino ad un massimo di due in contemporanea. Le tazze Ochoko si ottengono abbastanza facilmente, sconfiggendo i redivivi morti in battaglia (tombe rosse) oppure si possono acquistare col riso al Bazaar Kodama disponibile in ogni Santuario. Il riso, a sua volta, si ottiene offrendo l’equipaggiamento e… considerando il loot costante, è decisamente improbabile che rimaniate senza. L’aiuto degli NPC può essere utile soprattutto come diversivo, ma raramente ho ricevuto un supporto brillante nel tenere testa agli avversari. Nel caso di aiuti umani invece, molto meglio: grazie a loro, in un paio di occasioni, le cose si sono fatte decisamente più abbordabili.

Sfida e divertimento

Non vorrei dilungarmi in ulteriori listoni di cose presenti nel gioco e vi invito a guardare anche la videorecensione; detto questo, Nioh 2 assicura una longevità enorme che si estende anche dopo il combattimento finale ed offre una progressione che invoglia a proseguire per il puro gusto di combattere. Alcuni boss sono particolarmente ispirati non solo dal punto di vista estetico ma anche nelle dinamiche di scontro, mentre salta all’occhio un diffuso riutilizzo dei nemici sia in relazione al titolo originale che al seguito stesso, ma è comprensibile dato l’alto numero di missioni presenti.

Il gusto della sfida, anche in questo capitolo, non manca

Il sistema di combattimento rimane il fiore all’occhiello della produzione risultando appagante, dinamico e personalizzabile grazie alle nove tipologie di armi presenti e le tante abilità sbloccabili per ciascuna, al punto che bisogna perfino operare sulla configurazione dei comandi per sfruttare meglio quelle che più aggradano. La sua natura da RPG è chiara e il loot agisce in maniera inconscia e morbosa sulla mente dei collezionisti: insomma, Nioh 2 rifinisce la formula del primo capitolo con una maggiore varietà – e per questo si porta dietro alcuni difetti: la storia rimane poco ispirata soprattutto sul piano narrativo, il design dei livelli è piatto e le scorciatoie non raggiungono l’eccellente realizzazione della serie Souls mentre permangono alcune mancanze strutturali come il mancato mantenimento dei progressi all’interno di una missione, nel caso si decida di abbandonarla per potenziare prima il proprio personaggio altrove.

Complessivamente Nioh 2 mi è piaciuto non poco tenendomi impegnato per decine di ore (e lo farà ancora) divertendomi, ma c’è da dire che rappresento il target perfetto per le produzioni Team Ninja avendo già apprezzato il primo capitolo, essendo suscettibile al loot costante e piacendomi gli Action-RPG, dunque se da un lato Team Ninja si conferma un ottimo sviluppatore, non possiamo non considerare Nioh 2 come un’occasione sprecata per il salto di qualità alla serie.

Tanzen

Patron di Gameplay Café, Senior Editor Dissapore.com, ex Multiplayer.it. Direttore culturale videogiochi Napoli COMICON / Sommelier 🍷/ dispensatore di capate in bocca!

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