Recensione

Gareggiare in salotto con Mario Kart Live Home Circuit!

Per otto capitoli e vent’otto anni, la saga Kartistica di Mario e soci ha fatto capolino, dal Super Nintendo in poi, su tutte le console Nintendo, sfrecciando senza sosta dalle portatili a quelle casalinghe. Tra Mario Kart 8 Deluxe (riproposto da WiiU a Nintendo Switch) e il capitolo “apocrifo” per Smartphone, Mario Kart Tour, il totale dei giochi sulle corse sale a dieci.

In ognuna di queste uscite, Nintendo ha sempre saputo rimaneggiare con cura la formula di gioco, dando nuova vita al prodotto, proponendo di volta in volta piccole o grandi rivoluzioni in grado di mantenere costantemente Mario Kart nella pletora di giochi imperdibili, imprescindibili e dalle vendite vertiginose (e durature nel tempo) per ogni sua incarnazione.
Se si vuole parlare di differenze tra capitoli però, sicuramente questo Mario Kart Live Home Circuit è quello che sorpassa in gran velocità tutti i suoi antenati, sfrancobollandoli alla grande.

La prima accensione, scaldiamo i motori

Annunciato durante il Direct dedicato ai prodotti e agli eventi che avrebbero caratterizzato il trentacinquesimo “compleanno” del baffuto idraulico, Mario Kart Live Home Circuit ha da subito catalizzato l’attenzione del piccolo e grande pubblico. Io stesso ero esaltato al pensiero di mettere mano su quella macchinina che mi avrebbe permesso di trasformare la mia umile dimora in un kartodromo in grande stile. D’altra parte ero anche convinto di trovarmi di fronte a una possibile delusione, un gioco divertente e nulla più, capace solo di sorprendermi e trainarmi più per la novità ed il nome che porta, che per sua la qualità. In sostanza, ho speso centonove euro sicuro di aver fatto un altro bel regalo a Nintendo, premiando più che altro la loro capacità di reinventarsi e di sorprendere gli appassionati. Praticamente un nuovo gingillo costoso da far sfrecciare giusto un paio di volte sul mio pavimento in laminato di Leroy Merlin.

Trasformare casa mia in un kartodromo: si può fare!

Aperta la preziosa confezione del gioco, la prima cosa che salta all’occhio è la qualità dell’oggetto in sé: una piccola macchinina piena di dettagli, dai colori sgargianti e dai materiali visibilmente robusti e di qualità. Nella parte destra della scocca del Kart, trovano spazio il pulsante di accensione/sincronizzazione e il bocchettone USB-C per il rifornimento, ben nascosto da un’antina scorrevole. Il dettaglio più evidente è una telecamera posta proprio sopra la testa di un Mario, seduto comodamente al volante della vettura.

Una volta messo il Kart a terra e sincronizzato con la console (e dopo aver scaricato “gratuitamente” il software di gioco dallo shop online), la telecamera si accende e mostra ciò che inquadra direttamente sullo schermo della TV, o di Switch qualora lo si utilizzi in modalità portatile. Sbrigate le pratiche per la patente, siamo liberi di sfrecciare per casa a nostro piacimento. Inutile negare di quanto sia stato sorprendente vedere come il Kart reagisse bene ai comandi e quanto possibile divertimento si stava man mano profilando all’orizzonte.

Il Rodaggio

Presa confidenza con comandi e tipo di visuale – dopotutto non si era mai vista l’on-board camera in Mario Kart – anzi, a ben ricordare, in Mario Kart 7 per Nintendo 3DS era possibile passare alla visuale in soggettiva ma si trattava chiaramente più di un vezzo stilistico o di un esperimento legato al controllo giroscopico. Comunque, una volta stabilizzata la reazione di sorpresa e di spaesamento e dopo essermi abituato al vedere casa propria al di là del testone di Mario, è arrivato il momento di fare sul serio.

Un altro elemento celato all’interno della confezione del gioco sono le quattro “porte” in cartone: probabilmente, forti dell’esperienza di Nintendo LABO, l’idea di fornire questi elementi (non solo scenici) in cartone anziché in plastica, ha sicuramente permesso a Nintendo di poter contenere il prezzo già piuttosto importante del pacchetto, non rinunciando così né alla qualità né tantomeno alla durabilità del prodotto, trattandosi di cartone piuttosto robusto.

Disponendo queste quattro porte per la stanza, si ha la possibilità di creare il primo percorso della nostra nuova carriera da piloti/architetti/ingegneri. Per creare ogni tracciato sarà necessario passare per le quattro porte numerate e tornare alla porta di partenza, la numero uno. Spetta al giocatore inventarsi il tragitto e come passare da una porta all’altra, quale tipo di percorso fare e quanto complesso renderlo. Una volta completato il giro e tracciato il circuito, si potrà finalmente gareggiare.

Il Warm-Up

Trovo tutt’ora incredibile come il software traduca e conservi il tracciato, rimanendo fedele a quanto disegnato e riconoscendo alla perfezione le varie porte disposte per la stanza, anche se le si inquadra e le si raggiunge da angolazioni scomode (tutto ovviamente fino ad un certo limite). Come da tradizione, Mario Kart Live Home Circuit propone anch’esso una serie di Gran Premi da affrontare per vincere i diversi trofei, ed è proprio affrontando le singole gare dei vari trofei che ci si rende conto di quanta cura ci sia dietro questo ‘ennesimo’ e costoso gingillo Toys-To-Life.

Non soltanto circuiti casalinghi ma anche Gran Premi

Ogni gara ha infatti un tema diverso e ogni tema cambia in modo significativo ciò che la telecamera traduce sullo schermo. Gareggeremo sempre in casa in un circuito da noi creato, ma al posto di vedere nitidamente e senza ostacoli le nostre pareti e il nostro pavimento, ciò che vedremo a schermo saranno Funghi Scatto in mezzo alla carreggiata, Banane lanciate da noi o dagli avversari, Ghiaccioli vaganti pronti a congelare e quindi fermare fisicamente la vettura, piante Piranha pronte a inghiottire il malcapitato pilota o addirittura raffiche di vento che, di fatto, spostano fisicamente il Kart, rendendo un semplice rettilineo un vero ostacolo da superare, col rischio di finire fuori strada e sbattere contro una sedia. Insomma, sin dalle prime gare i “temi” che caratterizzano le piste sapranno anche donargli un’inaspettata varietà all’esperienza e quindi una certa profondità al titolo.

LA GARA!

Le gare non sono particolarmente difficili o impegnative. I quattro Bowserotti che ci si trova a sfidare non sono agguerriti come accade con gli avversari dei Mario Kart classici, e anche nelle classi più avanzate a dar maggior “fastidio” al giocatore sono più che altro gli elementi di disturbo presenti nel tracciato. Vero, è anche possibile barare spudoratamente; il gioco infatti non prevede nessuna penalità per chi prende una scorciatoia o chi omette un’intera porzione di percorso e si può addirittura saltare il passaggio di una porta. Ammetto che mi sono avvalso di questo trucchetto per togliermi facilmente di mezzo i primi trofei e sbloccare così le classi più avanzate. Sta quindi al giocatore la correttezza e la sportività di guidare pulito anche perché, così facendo, si perde tutto il gusto della gara.

Ma non finisce qui! Se è pur vero che ogni elemento a schermo inficia fisicamente sulla gestione del veicolo, a far crescere l’entusiasmo e la voglia di sfida è la suddivisione delle classi che, come consuetudine, si divide in: 50cc, 100cc, 150cc e 200cc. Come nei giochi tradizionali, anche in questo caso si avverte una reale differenza di velocità, che in Mario Kart Live Home Circuit si traduce in una macchinina sensibilmente più veloce e difficile da controllare.

Mario Kart Live Home Circuit riesce incredibilmente a ereditare dagli altri Mario Kart anche la derapata e relativo scatto. Sebbene il Kart fisico non vada in controsterzo, ciò che vediamo a schermo una volta premuto il pulsante adibito al saltino, è assolutamente in linea con gli altri Mario Kart, ovvero un veicolo da tenere in curva controsterzando a dovere per ottenere lo scatto turbo. Per ricreare questa sensazione il Kart fisico regola in maniera intelligente la sterzata ovvero svolta leggermente, mentre a schermo il Kart è di traverso e in pieno controsterzo. Pura magia!

Oltre ai tornei classici, questa volta composti da tre corse anziché quattro, trova spazio una modalità libera (utile per testare spazi e piste), una modalità multigiocatore e una modalità Time Attack.

Come facilmente deducibile, giocare in compagnia prevede un dispendio economico significativo. Per quanto far girare per casa due Kart sia un’esperienza assai divertente, la spesa per godere di questa divertentissima alternativa è decisamente proibitiva, soprattutto se affrontata da una singola persona. Avere uno o più amici in possesso di un Kart e di un Nintendo Switch, porta il livello di divertimento a vette impensabili. Ogni gara viene così caratterizzata da sportellate degne del peggior Demolition Derby, sorpassi al limite dello stipite della porta e gusci rossi virtuali che invadono mezza casa.

A bypassare questo seccante ostacolo economico, ci viene in contro la già citata modalità di Attacco al Tempo, che riesce ad essere di per sé un ottima componente multigiocatore, spingendo gli sfidanti a gare sempre più al limite del battiscopa e circuiti più complessi e impegnativi. Il gioco tiene inoltre traccia del fantasma del giocatore che detiene il record sulla pista, riuscendo anche a darci informazioni sui tempi e sul distacco sul giro.

Con la vincita dei trofei ci sono tutta una serie di sbloccabili gustosi, come la patente che si arricchisce di titoli di cui vantarsi e adesivi squisitamente Mario Kartiani. Durante le corse e gli attacchi al tempo sarà invece possibile collezionare monete, utili a sbloccare scocche, costumi e clacson. In più, ogni trofeo vinto, sbloccherà i temi dei percorsi presenti, così da poter personalizzare ogni circuito a proprio piacimento, includendo gli ostacoli (o i bonus) da applicare ad ogni porta o la stazione radio da ascoltare.

INFO UTILI

Un Toys-To-Life che fa della realtà aumentata il suo punto focale, correre i vari gran premi in pieno stile Mario Kart schivando sedie e gatti trasmette sensazioni tanto familiari quanto stranianti e inaspettate. A impreziosire il pacchetto ci pensa un modellino di ottima fattura e visibilmente solido e duraturo. Ho giocato diverse ore da solo e con amici, sfruttando a dovere ogni centimetro di casa.

Durata
  • Completare i vari Gran Premi (e quindi sbloccare tutte le classi e le personalizzazioni delle piste) non richiede molto tempo. La durata del gioco viene messa in mano al singolo giocatore: può durare mesi se si vogliono sperimentare percorsi sempre nuovi (e se c'è qualcuno con cui gareggiare, anche in Time Attack), oppure può durare poche settimane, quando passata l'euforia iniziale passa anche la voglia di mettersi a spostare mobili per ideare piste.
Struttura
  • Toys-to-Life ispirato alle gare tra droni. La telecamera posizionata sul Kart trasmette il segnale a Switch (utilizzabile sia in modalità TV, sia in modalità portatile) e il Software di gioco arricchisce quelle immagini in un inedita versione casalinga di Mario Kart.
Collezionabili e Extra
  • Collezionando le monete sparse per casa, pardon, sulla pista, si sbloccano le scocche virtuali del Kart, costumi per Mario e suoni alternativi per il clacson
Scheda Gioco
  • Nome gioco: Mario Kart Live Home Circuit
  • Data d uscita: 16 Ottobre 2020
  • Piattaforme: Nintendo Switch
  • Lingua doppiaggio: Assente
  • Lingua testi: Italiano

La Pagella del Terruzzi

Come ho già accennato, il prezzo del biglietto di ingresso non è certo una bazzecola. Considerando il pezzo di tecnologia che c’è dietro e ciò che il gioco riesce incredibilmente a fare, non ci si sente presi in giro dalla spesa e quindi questa risulta consona alla tecnologia che ci si porta a casa. Ciononostante 110 euro rimangono un cifra significativa per molti, specie se rapportata al periodo che stiamo vivendo o se, soprattutto, non si possiede Switch e lo si voglia comprare proprio per giocare a Mario Kart Live Home Circuit. La telecamera, pur non risultando di qualità sopraffina in termini di definizione, restituisce a schermo una buona immagine, resa ancora più piacevole dai mille colori e da tutto ciò che succede attorno.

Personalmente l’unico limite che ho trovato, abitando in una casa con stanze strette (oltre al salotto) è la portata del segnale non certo ottima. C’è da dire che da una stanza all’altra ci sono anche diversi centimetri di muro, quindi anche un telefono satellitare potrebbe avere qualche problema. Fortunatamente però il salone è abbastanza grande da permettermi diverse soluzioni di circuito: in ogni caso, la caratteristica principale di Switch va ad ovviare questo problema, permettendo di posizionarsi in altri punti della casa e sfruttando la modalità portatile.

Per cui, nonostante si riesca a giocare anche in ambienti ristretti, è innegabile che un monolocale o una casa con stanze particolarmente piccole non si prestino bene alla causa.
Anche la batteria si assesta su buoni livelli, variando sensibilmente la propria durata in base alla classe scelta. Nel corso delle mie sessioni di gioco non sono comunque mai arrivato a scaricarla del tutto.

Velan studios, dichiarando di essersi ispirata alle gare tra droni, confeziona un giocattolo assolutamente godibile e inaspettatamente divertente, pronto a far la felicità di grandi e piccini. Nonostante i miei trentatré anni appena scoccati, mi sono ritrovato a giocare con una macchinina telecomandata per casa, immaginandomi ogni volta soluzioni alternative per il design dei circuiti, sorprendendomi della tecnologia sotto il cofano del veicolo e di come il gioco trasformi il segnale della telecamera in qualcosa di così complesso e allo stesso tempo accurato.

Al netto dei limiti di abitazione e fantasia e dal prezzo d’ingresso non invitante, Mario Kart Live Home Circuit scardina in parte il preconcetto del giochino da una partita e via da sfoggiare davanti a qualche amico o qualche nipotino, riuscendo a convincere per qualità e quantità. Se mentre lo portavo a casa pensavo a quei 110 euro come immolati per un giocattolo pronto a perdere polvere, mi sono invece ritrovato a divertirmi proprio come un bambino, creando piste impensabili, sgommando per casa e, soprattutto, stuzzicando in ogni modo possibile i gatti, incuriositi dal nostro eroe baffuto a bordo di un kart tutto rosso.

Oscar

Videogiocatore a tutto campo da quando aveva un Amiga500 in casa. Senza curarsi della mancanza di tempo cronica, si dedica anche al disegno ed allo scrivere di videogiochi.

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