Nelle scorse settimane avevamo già abbondantemente parlato dell’ultima grande IP del maestro Miyamoto, Pikmin. Proprio sulle pagine di Gameplay Café vi avevamo raccontato la nascita e l’evoluzione dell’ultima grande IP single player targata Nintendo. Dopo aver passato qualche settimana in compagnia dei simpatici animaletti colorati, siamo pronti a dirvi la nostra su Pikmin 3 Deluxe. Vale davvero la pena reimmergersi in questo peculiare strategico anche su Nintendo Switch?
La saga di Pikmin è a tutti gli effetti uno strategico in tempo reale. In un futuro distopico in cui l’umanità è costretta ad affrontare una problematica mancanza di scorte alimentari, tre scienziati partono alla scoperta di pianeti lontani. Un atterraggio di emergenza costringerà i tre protagonisti a dividersi, dando il via ad una prima parte dell’avventura in cui dovremo essenzialmente ricongiungere i tre malcapitati. In queste prime fasi avrete tutto il tempo per familiarizzare con le meccaniche di gioco, in quello che possiamo definire un tutorial mascherato. Le meccaniche da assimilare sono tante ma mai soverchianti e la curva di apprendimento è perfettamente bilanciata e mai frustrante. Il ciclo giorno/notte scandisce il ritmo di gioco, ma Pikmin 3 non è un videogioco frettoloso. Il giocatore ha tutto il tempo di programmare le sue mosse, potendo tranquillamente rimandare al giorno dopo alcune di esse.
Per chi non avesse mai sentito parlare di questa saga, ricordiamo che i pikmin altro non sono che delle piccole creature estraibili dal terreno. Oltre ad ammaliarci con i loro simpatici versi, questi esserini dalla fragile apparenza sono il fulcro dell’esperienza di gioco. Ne esistono di svariati tipi: dai pikmin rossi resistenti al fuoco, a quelli gialli resistenti all’elettricità, fino a quelli viola in grado di volare. Ogni situazione richiede ovviamente il tipo di pikmin giusto, che sia uno scontro con un boss o la risoluzione di un piccolo puzzle ambientale, magari per attraversare un ponte o una strada sbarrata.
I pikmin sono l’attrazione primaria di un gameplay unico.
La terza iterazione della saga Nintendo ci pone continuamente di fronte a situazioni nuove, stupendo ad ogni singolo passaggio. Delle volte, però, questo continuo inserimento di nuove meccaniche fa sì che il gameplay non trovi mai una vera e propria stabilità. Tra la scoperta dell’ultimo tipo di pikmin e la conclusione dell’avventura passeranno appena un paio di ore, lasciandoci con una piccola sensazione di amaro in bocca. La percezione che si ha è quella di un’avventura principale forse leggermente troppo corta anche puntando al 100%. L’obiettivo principale, oltre a indagare su degli strani ritrovamenti per cercare di riparare la propria navicella, è anche quello di raccogliere frutti disseminati per tutto il pianeta. Ne esistono di svariati tipi, dai più piccolini ai più giganteschi, e vanno trasportati sulla nostra casa volante per poter accumulare risorse e poter restare a esplorare il pianeta un giorno in più. Anche raccogliendo ogni singolo frutto, l’avventura principale non durerà più di sette ore.
Abbiamo completato Pikmin 3 al 100% conquistando tutti i trofei in poco più di venti ore, giocando due volte la campagna e completando tutti i contenuti extra.
DurataQuesta nuovissima versione deluxe, però, riserva più di qualche sorpresa. Un nuovissimo livello di difficoltà denominato “ultra piccante” farà la gioia dei videogiocatori più estremi. In questa modalità – sbloccabile soltanto una volta completata la modalità avventura (o in alternativa completando la demo) – la sfida diventa decisamente più elevata. Il numero massimo di pikmin arruolabili sul campo si riduce a 60 (dai 100 della modalità normale) e il ciclo giorno notte si accorcia notevolmente costringendoci a programmare le nostre mosse in maniera più oculata. Grazie a questo ulteriore livello di sfida, il gameplay di Pikmin 3 esplode letteralmente regalandoci diversi momenti esaltanti. Saper coordinare i tre capitani diventa fondamentale e bisognerà prendere ben più di qualche rischio se si vuole portare a casa il cibo.
Questa nuova versione deluxe è ricca di contenuti aggiuntivi.
Ma le aggiunte non finiscono qui. Una volta completata l’avventura principale verranno sbloccate due storie extra legate alle avventure del capitano Olimar (protagonista assoluto dei primi due capitoli) sul pianeta appena visitato. Si tratta sostanzialmente di sfide a tempo su porzioni di mappa predefinite in cui gli obiettivi possono essere svariati: dalla raccolta di frutti, al recupero di parti di navicella, fino all’eliminazione di ogni singolo nemico. Anche in questo caso il limite del tempo per ogni singola missione spinge il giocatore a coordinarsi con i due protagonisti di queste avventure aggiuntive per poter aumentare l’efficienza delle proprie azioni e guadagnare la tanto agognata medaglia di platino.
Questa versione definitiva di Pikmin 3 non si limita ad arricchire la modalità single player. Ripropone un’interessante modalità PvP già presente nell’edizione per Wii U, ovvero la modalità “Bingo”, in cui due giocatori devono riuscire a recuperare certi oggetti, scelti in maniera casuale, prima dell’avversario. Dove però l’offerta si arricchisce in maniera interessante è nella possibilità di affrontare la campagna in modalità cooperativa. Questa nuova e gradita aggiunta, purtroppo solo in locale, conferisce un ulteriore grado di rigiocabilità al titolo. Nel caso se ne avesse la possibilità, affrontare l’intera avventura al fianco di un amico rende l’esperienza ancora più profonda da un punto di vista cooperativo. Infine, a infiocchettare il pacchetto completo, Nintendo ha pensato bene di aggiungere una lista di trofei, per chi volesse davvero completare ogni singolo aspetto, e di introdurre una sorta di enciclopedia per ogni creatura e frutto presenti nel gioco.
Lì dove la nuova reincarnazione dello strategico Nintendo risulta deludente è senz’altro dal punto di vista tecnico. Badate bene, lo stile artistico e la realizzazione tecnica della versione Wii U erano e restano eccellenti, con una coerenza artistica che ha pochi eguali in campo videoludico. Il titolo è sgargiante nei suoi colori, ricco di dettagli e presenta un character design dei boss e dei nemici che lascia letteralmente senza fiato. La varietà degli scenari sublima una ricerca per il dettaglio che confeziona uno splendido mondo in miniatura, impreziosito anche da un sonoro di tutto rispetto. Il problema di fondo è che le prestazioni tecniche del titolo non sono state minimamente aggiornate, senza quindi sfruttare la maggiore potenza di Switch.
Avremmo gradito uno sforzo maggiore dal punto di vista tecnico.
Eppure, sarebbe bastato aumentare la risoluzione e aggiungere un po’ più di anti-aliasing per far sembrare il titolo, che ha sulle spalle ben sette anni, un prodotto dei giorni nostri. Fortunatamente, però, Nintendo ha messo mano in maniera profonda al sistema di controllo, migliorando in tutto e per tutto la caotica gestione di Wii U. Selezionare nemici e oggetti (o frutti) verso i quali lanciare i propri pikmin è ora molto più semplice e intuitivo. L’esperienza di gioco ne risulta quindi più fluida, trovando la sua consacrazione definitiva.
Al netto di qualche “pigrizia” tecnica, Nintendo è riuscita a conferire una forma definitiva al piccolo gioiellino uscito su Wii U. I contenuti aggiuntivi prolungano di molto l’esperienza originale, risultando anche più fruibili grazie a interventi mirati sul gameplay e sui controlli. Inutile dire che, per chi ha giocato il titolo originale, l’acquisto di questa nuova edizione dipenderà soltanto dalla voglia di ritornare in questo splendido mondo, nella speranza magari di poter vedere un nuovo capitolo già il prossimo anno. Chiunque invece non abbia mai giocato Pikmin 3 non avrà migliore occasione di questa per recuperarlo al meglio.
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