Recensione

Return of the Obra Dinn, capolavoro imperdibile

Capisco che molti di voi saranno impegnati a rapinare banche, devastare saloon, strigliare l’amato ronzino o vagare senza meta nel vecchio West. Lo capisco e non vi biasimo. Tuttavia, questo articolo vuole essere un invito a non farvi scappare l’occasione di giocare ad un capolavoro geniale che, data la sua natura indie ed il delicato periodo di uscita, potrebbe facilmente passare sotto traccia.

Non fatevi scappare questo gioiello indie!

The return of the Obra Dinn è un’avventura investigativa interamente ambientata a bordo di una nave della Compagnia delle Indie Orientali, l’Obra Dinn appunto, la quale, dopo essere misteriosamente scomparsa nell’anno 1802, riappare in seguito a cinque anni passati alla deriva. Senza alcun membro dell’equipaggio a bordo.

Vestiamo i panni di un agente assicurativo ed il nostro compito è esaminare il relitto allo scopo di identificare le sessanta persone scomparse e ricostruire quale sia stato il loro fato. Per fare ciò abbiamo a disposizione due oggetti: un diario ed una bussola molto particolare. Il primo raccoglie i nomi dei dispersi ed una foto in cui possiamo osservare i loro volti, non sapendo ovviamente chi è chi.

Il secondo ci consente, quando siamo nelle vicinanze di un cadavere,  di risalire nel tempo ai pochi secondi antecedenti alla morte. Possiamo dunque ascoltare le ultime parole del morituro e delle persone che lo circondavano ed osservare un fermo immagine dell’istante della morte, muovendoci liberamente nello spazio.

Il gioco si svolge passando di cadavere in cadavere, cercando di ricostruire il flusso degli eventi i quali, ovviamente, vengono mostrati in ordine casuale, a seconda di quale corpo osserviamo per primo. Alcuni cadaveri, per giunta, sono accessibili solamente attraverso altri cadaveri, secondo il meccanismo del sogno dentro il sogno descritto nel film Inception di Christopher Nolan. Dai pochi dialoghi casuali, dalle pose, dagli abiti e dagli accenti, dobbiamo dedurre le informazioni richieste.

Come avrete intuito, The return of the Obra Dinn non è un gioco semplice: confidando nella nostra abilità deduttiva ci dà in pasto le informazioni necessarie a risolvere il mistero. Lo stretto necessario, non di più: perdere un dettaglio, pertanto, equivale a rimanere bloccati. Non vi è mai un momento in cui veniamo presi per mano ed accompagnati verso la soluzione: il gioco si limita a confermare le identificazioni corrette a gruppi di tre.

Se proprio volessimo mettere in evidenza un aspetto delicato del gioco (seppur nulla che ne scalfisce minimamente la godibilità) diremmo che, dovendo scegliere le cause della morte da una lista predefinita, alle volte vi sono dei termini che si somigliamo. Ad esempio: “Tizio è morto perforato” è simile a “Tizio è morto colpito da un arpione lanciato da Caio”. Ad ogni modo, di quisquilie trattasi.

Da un punto di vista della produzione, The return of the Obra Dinn è, incredibilmente, l’opera di un sol uomo: Lucas Pope, già creatore di Papers, Please e, precedentemente, membro della squadra di sviluppo di Naughty Dog che ha dato vita ad Uncharted 2: Il covo dei Ladri.

Il gioco veicola in maniera magnetica ed appassionante la concezione di intrattenimento del suo creatore, Lucas Pope.

Dall’interfaccia grafica, originale e preziosamente retro, agli intermezzi musicali che accompagnano ogni passo dell’avventura, il gioco veicola in maniera magnetica ed appassionante la concezione di intrattenimento del suo creatore. L’intrinseca genialità dell’idea portante alla base del gioco viene coadiuvata dalla straripante perizia con cui le meccaniche sono concepite ed implementate.

Contrariamente alla moderna nozione di game design secondo cui il tempo speso dentro i menu e gli inventari vada minimizzato, Obra Dinn invoglia il giocatore a passare molto tempo sfogliando le pagine del diario. Ciò è reso piacevole e soddisfacente grazie ad un’astuta gestione delle scorciatoie che punta a riprodurre il flusso di pensiero logico che è necessario per la risoluzione di un enigma complesso. In altre parole, il gioco riesce a proporsi come una simulazione investigativa reale e profonda: sempre libera, mai guidata.

Obra Dinn riesce a proporsi come una simulazione investigativa reale e profonda: sempre libera, mai guidata.

Da ciò scaturisce l’aspetto più straordinario di The return of the Obra Dinn, ovvero l’immensa soddisfazione che si prova quando si compie un passo verso il chiarimento del mistero. Ogni piccola conquista è genuinamente una conquista: ce la siamo guadagnata.

INFO UTILI

Ho giocato a Return of the Obra Dinn su PC. Doppiaggio in inglese e sottotitoli in italiano, tutto di ottima fattura.

Durata
  • Sono state necessarie quindici ore circa per identificare tutte e sessanta le persone scomparse.
Struttura
  • Nessun livello di difficoltà selezionabile. Unica opzione di gioco presente.
Scheda Gioco
  • Nome gioco: Return of the Obra Dinn
  • Data d uscita: 18 Ottobre 2018
  • Piattaforme: macOS, PC
  • Lingua doppiaggio: Inglese
  • Lingua testi: Italiano

Se state leggendo questa recensione e magari siete indecisi sull’acquisto del gioco, sappiate che vi invidio. Perché avete ancora la possibilità gustarvi per la prima volta questo gioiello.

gmg215

Videogiocatrice a vita, fin dal giorno in cui Psycho Mantis ha provato a controllarmi la mente.

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