Quanto è bello, in un mercato indie sempre più rivolto al perfezionamento grafico e alla competizione con i prodotti AAA, tornare indietro nel tempo per godersi un titolo dallo stile retrò e forte di una grande (e geniale) idea di fondo?!
Se la vostra risposta è “un sacco” allora state leggendo la recensione giusta, perché, dopo essere uscito su PC il 4 giugno, Reventure approda finalmente su Nintendo Switch! Siete pronti a vestire i panni di un nobile eroe per salvare la principessa di turno e sconfiggere le forze del male?! Scoprite assieme a noi il perché, se Link e Super Mario esistessero nel mondo ideato dai ragazzi di Pixelatto, sarebbero sicuramente morti o, nel migliore dei casi, feriti gravemente!
La storia di Reventure è quanto di più classico e stereotipato si possa pensare, con il nostro eroe (del quale potremo scegliere il nome) che si troverà costretto a salvare la principessa dal malvagio rapitore di turno e, nel corso del suo viaggio, tentare di debellare le forze oscure che attanagliano il Regno. Quello che risulta essere geniale, però, è il metodo con il quale la software house spagnola ha deciso di raccontare le nostre gesta, prendendo gli stereotipi del genere e rovesciandoli come il più sporco paio di calzini.
Una volta impugnati i nostri Joycon, infatti, avremo totale libertà di scelta su come muoverci all’interno del semplice canovaccio narrativo. Potremo tornare a letto, lasciando il Regno al suo triste destino. Potremo uccidere il re e usurpare il trono. Potremo (ma qui la cosa rischia di farsi banale) seguire gli stereotipi e, spada alla mano, lanciarci alla ricerca dell’amabile fanciulla rapita. La libertà, nel titolo Pixelatto, è la chiave di tutto e i cento finali disponibili sono il risultato di tale attenzione da parte del team di sviluppo. A far da collante a questa varietà di situazioni è il graffiante umorismo che permea l’intera produzione. Questo elemento, per nulla da sottovalutare, riesce a proiettare un sorriso costante sul volto del giocatore, che, come nella miglior raccolta di strisce comiche a fumetti, non vedrà l’ora di “leggere” la situazione successiva pensata dagli autori.
Realizzare un prodotto videoludico con una forte connotazione umoristica non è per nulla un lavoro facile, ma possiamo dire che il team spagnolo ci è riuscito alla grande, dimostrando non solo una grande abilità di scrittura, ma anche una notevole conoscenza dei topoi narrativi del genere fantasy.
Per quanto, a una prima occhiata, Reventure possa sembrare un titolo Roguelike, in verità ci sono degli aspetti che non lo fanno rientrare in questo genere videoludico. Per prima cosa, non è detto che raggiunto un finale il protagonista rimanga ucciso, ma soprattutto l’ambiente di gioco non viene generato in modo procedurale, facendo prendere una piega al titolo più simile a quella di un assurdo puzzle game, dove provare e riprovare a superare un determinato ostacolo. Per andare oltre determinate aree, infatti, talvolta sarà necessario sacrificare una delle proprie partite, in modo da attivare degli eventi che, all’iterazione successiva, vi daranno la possibilità di procedere verso la zona successiva. Ci rendiamo conto che possa sembrare un po’ criptico, ma non vogliamo entrare maggiormente nel dettaglio per non rovinarvi l’esperienza di gioco, che risulta davvero appagante soprattutto quando ci si trova di fronte a determinati “puzzle ambientali”.
Se nel paragrafo dedicato alla narrazione abbiamo elogiato i 100 finali per la raffinatezza della scrittura, ci sentiamo di replicare i complimenti per le splendide idee di gameplay che si nascondono dietro alcuni assurde conclusioni della nostra storia. Conclusioni che, se completate al 100%, non solo daranno accesso al vero finale del gioco, ma che possono essere considerate anche una sorta di collezionabili, aggiungendo un aspetto ludico alla produzione e spingendo i giocatori a “collezionarli tutti”.
Non nascondiamo, infine, che visto lo stile di gioco vicino ai platform 2D, Reventure si sposi perfettamente con la natura ibrida di Nintendo Switch. Se giocare sul televisore può risultare a volte straniante, vista la dimensione dei pixel, è in modalità portatile che il titolo Pixelatto regala le più grandi soddisfazioni.
Da un punto di vista tecnico, Reventure è un prodotto dallo stile semplice, ma perfettamente funzionale con il linguaggio che utilizza. I pixel che compongono ogni singolo aspetto del gioco, infatti, sono sempre nel posto giusto, nel momento giusto, riuscendo non solo a dare un tocco unico alla produzione in certi momenti, ma sfruttando il bagaglio culturale degli sviluppatori per mettere in scena delle citazioni e dei riferimenti ad altri titoli che risultano estremamente godibili.
Stesso discorso per il comparto audio, che funziona, non annoia mai e riesce a trasmettere l’atmosfera tipica dei tempi di The Legend of Zelda: Link’s Awakening (non il remake, ovviamente). Interessante precisazione: Reventure è totalmente tradotto (e perfettamente adattato) in italiano, risultando comprensibile a chiunque decida di avvicinarsi alle suo folle mondo fantasy.
Reventure è una piccola perla, che ci sentiamo sinceramente di consigliare a tutti gli appassionati di videogiochi dagli anni Ottanta in poi. L’idea di fondo è da considerarsi al limite del geniale e si sposa magnificamente con un lato ludico tanto semplice quanto divertente. Se poi adorate la pixel art, ecco che il titolo targato Pixelatto risulterà essere un must have per voi. Visto il costo contenuto (9.99€), Reventure è quel tipo di prodotto che dovrebbe trovarsi all’interno di qualsiasi Nintendo Switch, che sia per farci una rapida partita ogni tanto o per dare in mano la console ai vostri amici, sfidandoli a trovare il modo più divertente per porre fine alla quest del nostro eroe leggendario.
Abbiamo giocato a Reventure per ore e ore, sia in modalità portatile che in quella docked, preferendo di gran lunga la prima. Come già segnalato nel corso della recensione, Reventure è disponibile per PC e per Nintendo Switch al modico costo di 9.99€.
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