Recensione

South Park: Scontri Di-Retti

Le serie animate americane sono ormai diventate oggetto di culto a livello planetario. Anche se con buona concorrenza, South Park rappresenta con ogni probabilità il picco massimo dell’irriverenza, del politicamente scorretto e un vero e proprio inno alla volgarità, partendo dalla sua accezione più divertente fino a riuscire anche a scandalizzare lo spettatore. I tempi dello stop motion sono ormai un antico ricordo e anche nell’industria videoludica la serie ha ottenuto un discreto successo nel 2014, con il Il Bastone della Verità. Ancora sotto il vessillo Ubisoft ma senza più i ragazzi Obsidian a dirigere, Cartman e compagni tornano con una nuova esilarante avventura, South Park: Scontri Di-Retti (discutibile traduzione di The Fractured But-Whole), disponibile dallo scorso 17 ottobre per PlayStation 4, Xbox One e PC, mentre dal 24 aprile approda anche su Nintendo Switch.

Avevamo lasciato il nostro “Coglionazzo”, appellativo del protagonista affibiato da Cartman, come re indiscusso di Kupa Keep, in uno scenario fantasy-medioevale. È proprio lo stesso Cartman a rimescolare le carte in tavola e spostando l’attenzione di tutti i bambini del quartiere su un tema focalizzato sui supereroi, divisi da subito in due schieramenti, capeggiati rispettivamente da Cartman “Il Procione” e Kenny “Mysteryon”, a contendersi il successo al cinema e su Netflix. Il cambiamento del tema offre il pretesto per azzerare il progressi del povero “Coglionazzo”, che grazie al Procione scoprirà di essere un supereoe in seguito ad un traumatico evento della sua infanzia: aver visto suo padre a letto con sua madre.

Inizialmente è possibile scegliere soltanto una tra tre classi, ognuna delle quali offre tre tipi di attacchi standard e un quarto come attacco speciale. Con l’avanzare del gioco sarà possibile sbloccare fino a dieci classi diverse, che possono essere mescolate a seconda delle proprie preferenze e personalizzare i quattro tipi di attacchi , senza alcun vincolo. Tutto il sistema di combattimento si svolge a turni, ma con una importante differenza rispetto al passato. Con la volontà di aggiungere un po’ più di strategia, gli sviluppatori hanno deciso di utilizzare un sistema a scacchiera per il campo di battaglia, avvicinandosi ad una struttura classica di tipo occidentale. Soprattutto gli attacchi vengono influenzati da questo sistema ed è, quindi, possibile variegare il proprio set di abilità sulla base della portata sia della distanza massima che dell’area di effetto, il tutto ovviamente misurato in caselle.

Importantissimi sono i nostri alleati, con cui formare squadre per un massimo di quattro componenti. Tra questi troviamo, tra gli altri, ovviamente il Procione (The Coon / Cartman), Aquilonman (Human Kite / Kyle), Brico Boy (Toolshed / Stan) ma non solo. Ognuno ha un suo set specifico che non può essere cambiato, tuttavia la varietà è comunque garantita dal numero di alleati e starà al giocatore scegliere come comporre il suo dream team, talvolta preferendo le mere strategie belliche, mentre in altre potrà anche prevalere una squisita simpatia per un personaggio piuttosto che un altro. Una menzione la meritano senza dubbio i loro attacchi speciali. Pur ricordando che queste particolari mosse sono gestite da un’unica barra, comune a tutto il team, cosa che impedisce quindi di abusarne con delle combo a catena, dobbiamo sottolineare che per animazioni e ilarità sono assolutamente fantastiche. Personalmente ho adorato ognuno degli attacchi speciali, chi più e chi meno, e anche dopo decine di utilizzi ho riso come la prima volta. Probabilmente, grazie anche alla caratterizzazione dei personaggi storici della serie, queste risultano molto più divertenti da vedere rispetto a quelle messe a disposizione del personaggio guidato dal giocatore, anche se l’utilità nei combattimenti risulta nel complesso abbastanza equilibrata.

Ritroviamo anche stavolta le evocazioni, gestite essenzialmente da oggetti consumabili ottenibili al termine di alcune quest, sia principali che secondarie, che garantiscono una buona quantità di danno ad area e animazioni sempre spassose. La chicca però sono i poteri anali del nostro personaggio che, con la pressione dei due grilletti combinati con gli analogici, permettono di far perdere un turno avversario e beneficiare di bonus, via via più significativi con lo sviluppo dei propri poteri.

Come accadeva ne Il Bastone della Verità, è possibile di sfruttare l’ambiente a proprio favore prima che lo scontro abbia inizio al fine di ottenere un vantaggio immediato. Questo può avvenire sia utilizzando la modalità detective, che poi consente di usare sia oggetti da lancio che le proverbiali puzzette per colpire, tramortire o addirittura neutralizzare dei nemici prima ancora di affrontarli, oppure garantirsi un piccolo vantaggio di iniziativa colpendoli (utilizzando il tasto quadrato/X del controller per un pugno o triangolo/Y per un peto nauseante), il che porterà istantaneamente tutti gli eroi e sgherri a piazzarsi sul campo e dare via allo scontro.

L’esplorazione della piccola cittadina di South Park, invece, resta sostanzialmente immutata. Il viaggio rapido di Timmy in carrozzella viene ereditato da Jimmy/Fastpass, il bambino su stampelle più veloce al mondo, mentre le aree vengono sapientemente bloccate inizialmente con qualche espediente (come i mattoncini di lego usati a mo’ di lava), che riusciremo ad aggirare solo una volta in possesso di determinati alleati e poteri combinati con il nostro possente deretano.

Signore e signori, ciò che vi troverete tra le mani è al cento per cento South Park. Vivrete ogni minuto come un’unica lunga puntata interattiva, ricca di battute e riferimenti, strizzando quindi l’occhio ai fan della serie

Ludicamente parlando, South Park Scontri Di-Retti rappresenta un passo indietro rispetto al suo predecessore e, probabilmente, non è sbagliato dire che si sente la mancanza di uno studio come Obsidian, che ha molta esperienza nel settore dei giochi di ruolo. Le carenze di notano, e non a caso, sopratuttto nei dettagli di natura meramente ruolistica, come le personalizzazioni, i potenziamenti, gli strumenti e le armi. Alcuni di questi elementi sono stati enormemente semplificati, mentre altri sono stati addirittura del tutto eliminati. Prendendo ad esempio gli oggetti cosiddetti cosmetici, ossia che servono a modificare l’aspetto del nostro personaggio, questi hanno un utilizzo solamente estetico, senza dare alcun tipo di bonus o che al personaggio. Addirittura i livelli, la colonna portante di tutto il mondo dei giochi di ruolo, sono stati pesantemente ridimensionati. Aumentare di livello non garantisce nessun potenziamento diretto del personaggio, quanto al massimo uno slot aggiuntivo nell’apposito menù a tema DNA, con una struttura a doppia elica in cui è possibile attivare manufatti con un determinato punteggio (e piccoli modificatori), che sommati costituiscono il potere totale, sia offensivo che difensivo, di cui disponiamo. Un sistema davvero troppo riduttivo che non solo non mi ha conquistato, ma che mi ha deluso per la mancanza di possibilità di personalizzazione del personaggio e per un sostanziale appiattimento del gameplay rispetto al passato.

Restiamo ancora un attimo in questo tema di confronto, spostando però la nostra attenzione verso i contenuti che il gioco offre all’utenza. Il numero di missioni è abbastanza nutrito, tale da garantire almeno una ventina di ore per essere spolpato in larga parte, anche se tutte le attività secondarie difficilmente riescono a catturare l’attenzione del giocatore e distrarlo dalla storia principale, vuoi per delle ricompense non troppo allettanti, vuoi per la natura un po’ ripetitiva e noiosa che le contraddistinguono.

Per tutto il resto, signore e signori, ciò che vi troverete tra le mani è al cento per cento South Park. Vivrete ogni minuto come un’unica lunga puntata interattiva, ricca di battute e riferimenti, strizzando quindi l’occhio ai fan della serie, come anche giusto che sia. Rispetto al capitolo su old gen, i toni sono ancora più spinti e volgari, laddove possibile. Non era sicuramente facile battere su questo terreno le armate nazizombie e i rapimenti alieni con risvolti sodomitici, eppure si ha l’impressione che, se prima c’era un confine oltre il quale gli autori hanno scelto non avventurarsi, stavolta non si siano posti alcun problema. A dimostrazione di ciò, ogni giocatore di ogni piattaforma o paese ha a disposizione la versione integrale di Scontri Di-Retti senza alcuna censura, mentre in Europa le versioni console del Bastone Della Verità subirono un’importante censura, col taglio di intere sezioni. La narrazione, tuttavia, è sempre esilarante. Il ritmo è ottimo e – soprattutto – la storia non risulta mai veramente scontata, né banale. Si nota tutta la meticolosità di Trey Parker e Matt Stone, la loro esperienza e, come ovvio, tutta la loro volgarità. Forse quest’ultimo aspetto può rappresentare un limite, del videogioco così come del brand intero, poiché un umorismo così scurrile e ricco di scene molto forti può risultare troppo pesante per alcune persone, che purtroppo non potranno godere di un’opera che rimane, nel bene e nel male, di assoluto genio.

Oltre all’avventura, sono stati rilasciati fino ad ora due DLC: Danger Deck e Dal Tramonto Fino A Casa Bonita. Il primo non è altro che una modalità a parte, con sfide dal livello di difficoltà molto alto, che garantisce delle buone ricompense. Tuttavia è il secondo contenuto aggiuntivo a risultare senza alcun dubbio il più interessante, poiché aggiunge una nuova quest, della durata di circa un paio d’ore, un nuovo personaggio sbloccabile (Henrietta) e una nuova classe molto potente, legata ai poteri oscuri. Qui verremo invitati da Mysteryon ad indagare sui bambini “vampiri” che, a suo dire, tengono in ostaggio la sua sorellina. L’esperienza viene focalizzata soprattutto sulla risoluzione di piccoli enigmi, per lo più ambientali, per riuscire ad esplorare tutto il ristorante Casa Bonita e godersi il finale, anche in questo caso pienamente fedele alle sue radici.

INFO UTILI

Ho giocato South Park: Scontri Di-Retti su PC già al dayone, memore delle risate incontrollate che già aveva suscitato Il Bastone della Verità circa un annetto prima. Non ho smesso mai di ridere neanche stavolta.

Durata
  • Il gioco si finisce in circa 20-25 ore. Anche più di 30 se si vuole completare tutte le attività secondarie.
  • Il DLC Dal Tramonto Fino A Casa Bonita è possibile completarlo in circa un paio d'ore.
Struttura
  • RPG tattico di stampo occidentale, a turni e utilizzando il campo di battaglia diviso in caselle, come una scacchiera.
  • Il livello di difficoltà viene selezionato all'inizio, aumentando quanto più scuro si imposta il colore della pelle del proprio personaggio.
  • È possibile cambiare la lingua del doppiaggio dal menù opzioni, mentre i testi sono tutti italiani.
Collezionabili e Extra
  • È possibile aumentare i propri follower attraverso i selfie fatti con altri personaggi, spesso dopo aver compiuto determinate azioni o missioni.
  • Ogni WC utilizzabile nasconde un minigioco ritmico da completare.
  • Tra le missioni secondarie verrà chiesto al giocatore di trovare vari oggetti, quali foto yaoi che ritraggono Craig e Tweek, manifesti, gatti, memberberries ed altri ancora.
Scheda Gioco
  • Nome gioco: South Park: Scontri Di-Retti
  • Data d uscita: 17 Ottobre 2017
  • Piattaforme: Nintendo Switch, PC, PlayStation 4, Xbox One
  • Lingua doppiaggio: Multilingua (Italiano compreso)
  • Lingua testi: Italiano

South Park Scontri Di-Retti è un gioco esilarante ed irriverente. Un must per chiunque sia amante della serie, senza alcun dubbio, ma chiunque non si scandalizzi facilmente dovrebbe dargli una possibilità e non se ne pentirà. L’aspetto videoludico si rivela essere un po’ troppo sottotono, tuttavia è la storia, con tutti i suoi intrecci, i suoi personaggi e le sue battutine, che vi terrà incollati a ridere per tutto il tempo necessario, accompagnandovi certamente fino alla fine con il sorriso e, al massimo,qualche crampo addominale per le eccessive risate.

Flavio Porcaro

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