SUPER HOT, SUPER HOT, SUPER HOT, SUPER

A sorpresa, nel bel mezzo del caldo estivo, sul Nintendo eShop è stata pubblicata la versione Switch di SUPERHOT, il peculiare sparatutto ideato da Piotr Iwanicki che ha spopolato, negli scorsi anni, prima su PC e poi su console. Una conversione pressoché perfetta per un gioco tanto semplice quanto esaltante, originale e divertente che adesso può essere affrontato anche in portabilità, con tutta la comodità che contraddistingue il gioco su Nintendo Switch. Ti stanno venendo a prendere, vendi cara la tua pelle: impugna l’arma, prendi la mira e fai fuoco!

In virtù del successo travolgente che il piccolo progetto ha innescato – a oggi è diventato piuttosto raro trovare un giocatore che non si sia mai approcciato a questo titolo o che addirittura non ne abbia mai sentito parlare – nel corso del tempo il gioco è stato reso disponibile un po’ in tutte le salse, tra PC, console e realtà aumentata. E allora qualcuno potrebbe chiedersi: perché produrre anche una versione per Nintendo Switch? La risposta a un tale quesito – perfettamente legittimo – è da ricercarsi non tanto in un pacchetto di contenuti o funzionalità inedite quanto piuttosto nel voler offrire al pubblico una nuova declinazione di un’esperienza di gioco di una così rara genuinità.

Un porting equilibrato di ogni singolo pixel del gioco.

Nei fatti, la versione per la console Nintendo è l’unica completamente portatile e giocabile in movimento, dovunque vogliate. Il gioco, che comunque rende molto bene anche su tablet in 720p, sembra pensato appositamente per le sessioni mordi e fuggi tipiche di Switch sul treno, in aereo e così via. Ogni livello è affrontabile più volte se siete alla ricerca di un risultato più soddisfacente e una volta conclusa l’avventura invece – che vi terrà impegnati giusto una manciata di ore – potrete cimentarvi in alcune sfide piuttosto intriganti e in una nuova modalità di gioco.

Per quanto riguarda il gameplay, al netto di una novità di particolare rilievo che vedremo tra poco, non c’è molto altro da dire. Lo stile di gioco è esattamente lo stesso che abbiamo imparato ad amare e che vi abbiamo raccontato in questo pezzo qualche tempo fa. Parlare di FPS è riduttivo in questo caso perché il titolo esula dai canoni tipici che contraddistinguono quel tipo di prodotto. In particolare, la meccanica dello scorrere del tempo è legata a doppio filo con quelle che sono le azioni del nostro personaggio. Se non ci muoviamo, il flusso temporale scorre quasi impercettibilmente mentre a ogni nostro movimento, sparo o attacco corpo a corpo corrisponde un’accelerazione temporale significativa. In questo senso, possiamo prenderci qualche secondo per programmare ogni nostra mossa, schivare i proiettili in arrivo o lanciare degli oggetti addosso ai nemici per guadagnare tempo.

Chi ha detto che il tempo non si può toccare?

L’unica novità sostanziale in questo miscuglio creativo di animazioni e meccaniche di gioco è rappresentata dalla possibilità di utilizzare il giroscopio dei Joy-Con per gestire i movimenti del personaggio. In ogni momento, è possibile passare dai comandi classici a quelli di movimento e riprendere immediatamente il controllo dell’azione. Al prezzo di una minore precisione, frutto di una calibrazione automatica piuttosto grossolana che invece potrebbe essere migliorata, questo nuovo stile di gioco amplia il senso di immedesimazione nel giocatore, offrendo un’esperienza di gioco a metà tra quella classica e quella in VR.

Senza dubbio uno dei titoli più originali che mi ha colpito negli ultimi anni, finalmente SUPERHOT è arrivato anche su Nintendo Switch. Il prezzo di lancio a dire il vero non è particolarmente basso – 22,99 euro – e questo potrebbe spingere qualche utente a preferirgli la versione PC o console che si può portare a casa a una cifra decisamente più vantaggiosa ma in ogni caso, ciò che più mi interessa, è che SUPERHOT venga conosciuto e giocato da sempre più utenti nel mondo. E questo non solo perché egoisticamente parlando auspico l’arrivo di un seguito ma proprio perché credo fermamente che le idee, la voglia di innovare, il talento e il voler mettersi gioco debbano sempre essere ricompensati in questo, come in qualsiasi altro mercato.