Recensione

Nioh Collection, la luce del samurai e l’oscurità degli Yokai

Che i periodi legati all’entertainment siano abbastanza canonici di anno in anno è ormai noto: abbiamo passato la fase post-apocalittica, abbiamo visto come ogni tanto il tema Cyberpunk cerchi di risalire la china, ma se c’è un tema che ora funziona meglio di altri quello è sicuramente il Giappone. Non parliamo ovviamente dell’isola ma della sua cultura, comparsa negli ultimi anni un po’ ovunque. Mai quindi fu momento più giusto quello di pubblicare una collezione di due titoli che fanno vanto delle loro origini, ovvero Nioh e Nioh 2. Sebbene il capitolo più recente sia uscito poco tempo fa, il primo dell’iterazione invece ha i suoi anni e, purtroppo, le sue mancanze tecniche. La Nioh Collection propone questi due capisaldi del genere completi di DLC (tutti e sei) e di funzionalità per la next-gen, in un pacchetto unico.

Gli sviluppatori hanno sempre fatto vanto dell’accuratezza storica – nonostante ovviamente il gioco abbia tinte fantasy – ed entrambi i capitoli si prestano molto bene verso giocatori che, vogliosi di un soulslike (chiaramente ispirato a Dark Souls), vogliono discostarsi dalle opere di Miyazaki e provare qualcosa di diverso. Se infatti molti tentano invano di replicare questo genere, Nioh è tra i pochi ad esserci riuscito con coraggio, proponendo anche dinamiche originali.

Dal punto di vista pratico, il vero stacco tra versione originale e Remastered è molto più evidente nel primo Nioh: i colori sono molto più vibranti, i dettagli più ricchi e le modalità di gioco (120 FPS, 4K e Standard) riescono a superare quei limiti che il gioco originale, pensato per PlayStation 4, non riusciva a valicare. Lo stacco si nota soprattutto tra cutscene e gioco: se quest’ultimo infatti ha subito un restauro eccezionale, i video invece sono migliorati di poco, mostrando qualche debolezza (ovviamente non dovuta alla console).

Nioh 2 invece subisce di meno l’effetto meraviglia: il gioco era già stato pensato per PlayStation 4 Pro e per questo motivo il distacco, seppur presente, è meno evidente. Le modalità grafiche sono le stesse, e per i neofiti l’esperienza sarà di altissimo livello; la peculiarità però rimane in come i due giochi, se portati a pari per quanto riguarda la parte tecnica, sembrino simili sotto molteplici aspetti. Ovviamente il criterio principale che li rende figli dello stesso concetto è la loro connessione con il Giappone e la sua storia.

Per quanto riguarda la trama, Nioh propone una storia molto lineare: al comando di William, inglese arrivato in Giappone durante l’era Sengoku, il titolo racconta un intreccio non troppo originale, ma utile quanto basta nello spingervi in avanti verso la fine del titolo. Non cambia la pratica con Nioh 2, che stavolta racconta di Hide e della sua storia (nonostante il personaggio sia completamente personalizzabile).

Parlando proprio di gameplay invece, i due giochi si distinguono per la loro attenzione ai dettagli: il modo di combattere, le armi usate e persino lo stile di gioco influenzeranno la partita, spingendo il giocatore a non seguire le regole dettate dal gioco, ma dandogli la chance di crearne di proprie. Potrete allora scegliere se sfruttare gli attacchi ravvicinati, i contrattacchi o se semplicemente, puntare tutto su mosse speciali e quant’altro. Nioh 2 aggiunge qualche novità: intanto il personaggio sarà completamente personalizzabile, sia per quanto riguarda l’estetica che la build data da equipaggiamento. Inoltre, Hide potrà far uso anche di poteri Yokai: essendo metà umano infatti, potrà sfruttare i nemici sconfitti per carpirne i poteri e utilizzarli durante la lotta.

INFO UTILI

Ho giocato a Nioh Collection su PlayStation 5 grazie a un codice recensione inviato da Sony PlayStation Italia.

Scheda Gioco
  • Nome gioco: Nioh Collection
  • Data d uscita: 5 Febbraio 2021
  • Piattaforme: PlayStation 4, PlayStation 5
  • Lingua doppiaggio: Inglese
  • Lingua testi: Italiano

The Nioh Collection infine propone i 6 DLC, tre a gioco, tutti dedicati alla storia e con una longevità più alta della media dei classici contenuti aggiuntivi: per questo motivo questa collezione è il miglior modo per approcciare il gioco nel caso in cui non aveste mai messo mano sulla saga. Al contrario, se avete già giocato tutti i contenuti, la scelta sarà valida solo se siete grandi fan della serie, altrimenti quello che avrete è una collezione di due giochi usciti su PlayStation 4 con qualche miglioria, nulla di più.

Ovviamente l’offerta diventa golosa anche per chi non ha messo mano ai DLC o non ha spolpato per bene i due capitoli: per questo tutto sommato la scelta di questa The Nioh Collection è vincente.

Simone Lelli

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