Gli sviluppatori indipendenti italiani C.I.N.I.C. Games, insieme a Mixedbag Games, hanno preso la saggia decisione di pubblicare la loro avventura grafica su PC e Nintendo Switch, la console ibrida della grande N. Il parco titoli è veramente prolifico, ma scarseggia di avventure grafiche del Bel Paese. Qualche giorno fa abbiamo pubblicato la recensione di Detective Gallo, arrivata su PC e che Adventure Productions porterà anche sulla console di Nintendo, segno che il mercato nostrano si sta muovendo verso una conquista della nuova piattaforma che risulta interessante per gli sviluppatori, in modo da poter afferrare un nuovo bacino d’utenza. The Wardrobe è realizzata da tre persone ed è fortemente ispirata a grandi classici come Monkey Island e Day of the Tentacle, presentando un nuovo sistema di gameplay che riprende dai vecchi generi ma lo trasforma a proprio piacere.
Il pretesto narrativo di The Wardrobe ha a che fare con prugne e scheletri nell’armadio. Ci ritroviamo in un picnic all’aria aperta e Ronald, il nostro coprotagonista nonché oggetto del desiderio, offre delle prugne a Skinny, l’alter ego da noi controllato. Quest’ultimo è allergico a quel tipo di frutta, tanto da morire, diventare scheletro e il suo amico se la dà a gambe. Ronald non è consapevole del fatto che per i cinque anni successivi Skinny vivrà nel suo armadio per sorvegliarlo. Fin quando un giorno lo scheletro dovrà rivelare il crimine al suo amico, altrimenti rimarrà dannato per sempre. Peccato che oggi è proprio il giorno del trasloco e toccherà a noi trovare la nuova casa per rincontrare Ronald. Le varie sequenze narrative giustificano il motivo per cui il protagonista si muova da un’ambientazione all’altra, passando dalle fogne fino a cimiteri. Gli scenari sono stati realizzati apposta per creare situazioni esilaranti con il mondo che ci circonda, gli strambi personaggi che incontreremo e prendono in giro il protagonista, facendogli compiere azione che lui stesso ci ammonisce di non voler svolgere. Davvero notevole è proprio la caratterizzazione di Skinny, un personaggio più cinico di Guybrush e sempre pronto a rompere la quarta parete per interagire con noi e farci sentire stupidi e più parte di ciò che stiamo controllando. Skinny è proprio un, passatemi il termine, bastardello. Si divertirà a prendersi gioco dei tanti personaggi con cui interagisce, notevolmente stereotipati per creare delle condizioni tragicomiche rese dal dialogo con il nostro scheletro preferito. Il giocatore si muove per una città, passando da scenario in scenario e facendo nuove conoscenze, ma il rapporto con Ronald viene solamente presentato all’inizio e la loro relazione viene poco approfondita, così da lasciare poca empatia con i personaggi e l’amaro in bocca sul finale: davvero un peccato.
Oltre al dialogo e al cinismo, una delle parti più succose di The Wardrobe è il gameplay. Il giocatore viene spinto a prendere parte al gioco dall’esplorazione dell’ambientazioni, poiché ricche di citazioni della cultura popolare. Non solo vengono ripresi elementi dagli anni ’80 e ’90, come le vecchie avventure grafiche (Grim Fandango) o i film di culto (Ritorno al Futuro), ma anche opere dei giorni nostri come Una Notte al Museo o Stranger Things. Il citazionismo contraddistingue la maggior parte dei dialoghi e delle ambientazioni del titolo, poiché sono presenti negli scenari, quadri e oggetti che richiamano la cultura dei nostri tempi, quindi chi non dovesse conoscere questi elementi sicuramente potrà godere della storia e del gameplay, tuttavia la sua esperienza verrà troncata in buona parte. Se avete vissuto appieno le varie forme di intrattenimento moderne e del passato, allora è proprio il titolo che fa per voi, riprendendo dai classici e riproponendoli in una nuova salsa. o. Il giocatore può osservare, raccogliere, usare e discutere (farlo con le cose inanimate darà spazio a Skinny per le sue battute nei nostri confronti) con l’elemento selezionato dello scenario. Per poter proseguire nel gioco, oltre a dover selezionare linee di dialogo per parlare con gli altri e scoprire cosa fare per risolvere, ad esempio, un loro problema, bisognerà risolvere puzzle come nei più classici dei giochi.
La longevità del titolo dipende fortemente dal vostro acume e dall’intuizione che presterete nel risolvere le situazioni che vi si pareranno davanti. Anche con Monkey Island ho dovuto sbattere la testa per poter proseguire, tuttavia The Wardrobe presenta troppi enigmi che sfociano nel non sense. Nella gabbia toracica Skinny nasconde tutti gli oggetti raccolti e li utilizzerete unendoli ad altri o porgendoli alle persone giuste, peraltro è arduo comprendere la logica per risolverli e, come dice il protagonista stesso, in questa avventura grafica non bisogna unire tutto con tutto, ma vi ritroverete più e più volte a spremere le meningi e utilizzare questa pratica poco condivisa dal vostro scheletro. In linea con la comicità di Skinny è la direzione artistica, presentando uno stile cartoonesco con colori accesi e oggetti della cultura pop facilmente riconoscibili. Skinny si muove, con animazioni non proprio delle migliori, attraverso ambientazioni gradevoli e ricche di dettaglio. Fin troppo anonime risulta la colonna sonora, ben contestualizzata, ma non propone brani memorabili.
The Wardrobe è un’avventura grafica ideale per un pubblico nostalgico che vuole rivivere le stesse sensazioni del passato. I più giovani difficilmente si approderanno a un’opera che fa del suo punto forte il citazionismo, elemento che ho particolarmente apprezzato, e si basa su meccaniche di gameplay non proprio innovative. Purtroppo nonostante la presenza su Nintendo Switch del touch screen che rende la navigabilità più comoda, l’interazione con gli elementi è quasi impossibile. In conclusione, C.I.N.I.C. Games ha realizzato un’avventura grafica vecchio stile davvero divertente e con una comicità sorprendente, dando ampio respiro a uno stile artistico veramente gradevole. In poche parole si tratta di un prodotto ben confezionato, coraggioso e che potrebbe incantare il mercato estero.
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