Recensione

This War of Mine: The Last Broadcast

The Last Broadcast è la seconda storia degli sviluppatori di This War of Mine, gli stessi 11 bit studios che più recentemente hanno dato vita allo splendido Frostpunk. Si tratta di un piccolo DLC che permette di giocare con le meccaniche del titolo originale all’interno di una cornice narrativa ben definita. Nello specifico stiamo parlando di vivere i giorni dell’assedio di Sarajevo con gli occhi di un ex conduttore radiofonico Malik e di sua moglie Esma, intrappolati all’interno di un edificio che ospitava un’emittente radio. Su Gameplay Café non abbiamo ancora avuto modo di proporre una recensione completa di This War of Mine, quindi andiamo con ordine partendo dal trailer.

This War of Mine è un survival bidimensionale a scorrimento orizzontale in cui controlliamo un gruppo di civili che non sono riusciti a lasciare la città all’inizio della guerra e che devono – vogliono – trovare un modo di sopravvivere all’assedio che li sta decimando. Se la toponomastica utilizzata per collocare geograficamente lo svolgersi degli eventi è fittizia, fin da subito è stato chiaro che gli sviluppatori hanno ricostruito gli eventi accaduti a Sarajevo durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina dal 1992 al 1996. Il nostro obiettivo è sopravvivere all’inverno, giorno dopo giorno, recuperando cibo, medicine, beni di prima necessità e materiale grezzo con cui fabbricare stufe artigianali, cucine da campo, utensili, qualche mobile, sistemi di filtraggio per rendere l’acqua potabile, tavoli di lavoro, postazioni per distillare alcolici, assemblare piccole armi e così via.

This War of Mine è un survival bidimensionale a scorrimento orizzontale in cui controlliamo un gruppo di civili sotto assedio

Il gioco è strutturato in due fasi distinte. La prima copre le ore diurne e possiamo assegnare ai vari protagonisti compiti come “prepara da mangiare se ci sono gli ingredienti”, “costruisci un letto improvvisato se hai abbastanza assi di legno”, “sgombra il corridoio dalle macerie ma fallo con le mani se non abbiamo una vanga”. Tutto avviene tramite intuitivi hotspot che si andranno a moltiplicare con il passare dei giorni man mano che “arrederemo” il nostro rifugio. Ogni azione consuma una quantità di tempo e una certa porzione di materie prime… che per la cronaca sono scarsissime. Non avere abbastanza legno significa non poter scaldare la casa quando fuori ci sono 5° sotto zero; non avere gli antibiotici significa che uno dei personaggi non si alzerà più dal letto finché non li avremo recuperati (sempre che gli altri siano riusciti a fabbricarlo, un letto); non avere ingredienti freschi o razioni alimentari in scatola per tutti significa sacrificare qualcuno al digiuno forzato con prevedibili e inevitabili conseguenze sul suo stato di salute. Essere malati, affamati, feriti o stanchi significa non avere le energie di lavorare o fare la guardia al rifugio durante la seconda fase, ossia quella in cui uno dei protagonisti esce durante la notte per andare a recuperare quei beni di prima necessità che permetteranno al gruppo di sopravvivere.

Malik: uno dei protagonisti di The Last Broadcast, secondo episodio delle storie di This War of Mine.

La fase notturna inizia con la scelta del personaggio da inviare in missione e la location da perlustrare. Detta così sembra semplice ma, per fare un esempio su tutti quelli che possono occorrere in This War of Mine, in The Last Broadcast Malik è invalido e non può uscire – nel titolo base potremmo avere qualcuno di ferito o troppo affamato – quindi deve farlo sempre e solo Esma. Per essere efficiente, però, deve riposare durante il giorno, al netto di aver svolto quelle mansioni elementari che il marito non ha la capacità di portare a termine perché appunto impossibilitato a spostarsi tra i piani del rifugio e magari la stufa è al pian terreno e la legna deve tagliarla e darle fuoco la moglie. Possiamo affidare compiti anche a chi resta, come “fare la guardia” per disincentivare eventuali furti operati da altri disperati. Va da sé che se lasciamo un personaggio disarmato o molto stanco a fare da sentinella e il rifugio viene preso di mira da una banda con una pistola il rischio è quello di ritrovare la dispensa vuota e il compagno gravemente ferito, con tutte le funeste conseguenze che ne derivano.

In The Last Broadcast si devono anche recuperare informazioni vitali per la popolazione assediata per farle trasmettere da Malik

La scelta del luogo da perlustrare segue di pari passo questa logica: ci sono edifici abbandonati dove non troveremo resistenza ma nemmeno cose troppo utili, altri sorvegliati ma ricchi di cibo, altri ancora semplicemente abitati da civili disarmati. L’ingaggio con gli altri PNG viene lasciato completamente a noi, che possiamo optare per un approccio à la Robin Hood – ossia rubo ai ricchi ma i poveri li lascio stare – oppure à la mors tua vita mea, laddove non guardiamo in faccia a nessuno e se troviamo un’abitazione con due vecchi disarmati gli rubiamo la qualsiasi per tornare dai nostri carichi di medicine e scorte alimentari. This War of Mine è anche questo: crudo e asciutto, come solo la guerra sa essere, capace di tirare fuori il peggio da chiunque. Nel caso di The Last Broadcast si aggiunge il recupero di informazioni vitali per la popolazione assediata, elemento funzionale allo storytelling poiché Malik si è reinventato cronista e grazie alla radio manda messaggi a chi è in ascolto sulla falsariga di “evitate la piazza centrale perché ci sono i cecchini” o “alla stazione di servizio un carro dell’esercito pieno di provviste è in panne e c’è solo un militare a sorvegliarlo”.

Il baratto è una delle alternative per sopravvivere, ma non sarà mai sufficiente.

Quelle appena descritte sono le meccaniche di base, utili a chi non ha mai provato This War of Mine per capire come funziona a grandi linee il suo gameplay. Al netto di tutto questo, le stringhe di dialogo tra i vari personaggi, il continuo tentativo di tenerli in vita anche rischiando di essere uccisi da un colpo di AK47, durante un’escursione notturna, o da un’infezione che non siamo riusciti a curare perché incapaci di rubare le medicine a quella coppia di anziani in fin di vita trovati in uno dei luoghi visitati, contribuisce a fare del gioco qualcosa che va al di là delle sue dinamiche punta e clicca.

11 bit studios ha infatti sviluppato This War of Mine avendo in mente le conseguenze della guerra viste da chi non la combatte

11 bit studios ha infatti sviluppato This War of Mine avendo in mente le conseguenze della guerra viste da chi non la combatte, arrivando alla collaborazione con War Child, associazione senza scopo di lucro che si occupa di tutelare i minori nelle zone di guerra, pubblicando un primo DLC per introdurre tra i personaggi giocabili anche i bambini denominato The Little Ones. Un secondo contenuto scaricabile, il cui acquisto serve a sostenere il lavoro di War Child, ha aggiunto dei collezionabili, mentre è più recente la pubblicazione delle “stories”, indipendenti e autoconclusive. Si tratta, insomma, di un videogioco complesso, con implicazioni etiche e morali capaci di far discutere molto la comunità, pur rappresentando un valido strumento da opporre a chi crede che questo medium sia qualcosa da regalare a Natale a dei bambini poco cresciuti. Il mio consiglio è inequivocabile: compratelo, giocatelo, regalatelo, parlatene, senza “se” e senza “ma”.

INFO UTILI

This War of Mine si può giocare su quasi ogni piattaforma, anche se per la sua natura farlo su uno schermo grande controllando le azioni col puntatore del mouse non ha eguali.

Durata
  • Considerati i DLC attuali, le MOD e gli scenari personalizzati su Steam, This War of Mine potrebbe durare all'infinito.
Struttura
  • Survival strategico bidimensionale a scorrimento orizzontale.
  • C'è un solo livello di diffcoltà e non è impostato su "facile".
  • Localizzato in italiano con qualche piccolo errore nella declinazione di genere.
  • Adatto anche alle configurazioni PC meno aggiornate.
Collezionabili e Extra
  • Col DLC di War Child si possono trovare 10 graffiti da collezionare sui muri delle location visitabili.
Scheda Gioco
  • Nome gioco: This War of Mine
  • Data d uscita: 14 Novembre 2014
  • Piattaforme: Android, iOS, PC, PlayStation 4, Xbox One
  • Lingua doppiaggio: Non disponibile
  • Lingua testi: Italiano

 

Roberto Turrini

Per 10 anni sulle pagine di The Games Machine ha sognato una vita a tre con Lara T'Sioni ed Elena Fisher; poi ha scoperto che non sapevano cucinare e si è dato all'autoerotismo.

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