Recensione

Uncharted: L’eredità perduta

Sono passati 10 anni abbondanti dalla comparsa della serie di Uncharted sulle piattaforme Sony: quattro capitoli principali sono stati sfornati e milioni di appassionati sono rimasti conquistati (la rima è puramente accidentale).

Chi ha familiarità con la combriccola di Nathan Drake, conoscerà per filo e per segno cosa aspettarsi da questo DLC di Uncharted 4: La fine di un Ladro. Tutti gli altri i quali, nonostante posseggano una Playstation 3 e/o 4, non hanno mai accompagnato questo scanzonatissimo ladro nelle sue avventure, certamente non troveranno ragioni di cominciare ora.

Infatti L’eredità perduta cristallizza tutte le caratteristiche principali della saga: ambientazioni mozzafiato, sceneggiatura hollywoodiana di grande qualità in cui la caratterizzazione psicologica dei personaggi assume un ruolo di primo piano (come quasi mai succede nei videogiochi), sequenze di azione da sparatutto in terza persona che si alternano abilmente a lunghe fasi di esplorazione a piedi o in jeep. Tutto è eseguito in maniera pressoché impeccabile dal punto di vista tecnico, in particolar modo i filmati interattivi, in cui viene richiesto di premere a tempo i tasti opportuni, sono genuinamente spettacolari e rimangono impareggiati nell’universo videoludico.

La principale novità del gioco è il protagonista, anzi la protagonista: essendosi felicemente conclusa la parabola narrativa del ladro Nathan Drake, i riflettori sono ora puntati sulla ladra Chloe Frazer, una vecchia ed amata conoscenza dei fan della saga introdotta in un ruolo di supporto in Uncharted 2: Il covo dei Ladri. Senza timore di essere smentiti, si può affermare che l’aspetto più riuscito di questa Eredità Perduta, ed al contempo uno dei pochi spunti originali tra tanti déjà-vu, sia proprio il carisma di Chloe, la quale inizia con la medesima spavalderia di Nate per poi mostrare una personalità sfaccettata e tenera: giocando, viene naturale fare il tifo per lei.

Gli artisti Naughty Dog hanno fatto un lavoro eccezionale nella caratterizzazione dell’espressività facciale (non a caso la modalità foto può dare risultati davvero divertenti, come riportato da Kotaku), come pure superba è la performance dell’attrice Claudia Black, la quale è una veterana dell’industria videoludica (gli appassionati di GDR saranno curiosi di sapere che si tratta della Morrigan di Dragon Age).

Un altro aspetto in cui L’Eredità Perduta riesce a brillare di luce propria, emancipandosi dai precedenti capitoli, è il rapporto tra Chloe e Nadine Ross: quest’ultima, nonostante avesse un ruolo da antagonista in La fine di un Ladro come capo della Shoreline, riesce anch’essa a porsi come figura empatica nei confronti del giocatore. Il rapporto tra le due colleghe di lavoro prima (Chloe assume la mercenaria Nadine per avere supporto nella sua ricerca della Zanna di Ganesha) e amiche poi è ben scritto, ben strutturato e genuinamente divertente. Il co-autore della sceneggiatura, Josh Scherr, ha reso pubblica la sua presentazione al recente GDC2018 di San Francisco, proprio su questo interessantissimo argomento.

Ovviamente non è la prima volta che Naughty Dog da ampio sfoggio della sua capacità nello sviluppare le relazioni fra i personaggi principali: Chloe e Nadine ne danno ampia prova in questo gioco ma l’apice assoluto rimane ovviamente quello di Joel ed Ellie in The Last of Us, dove si racconta con tatto e qualità straordinari come l’ostilità e la freddezza dell’inizio, lascino pian piano posto alla fiducia e all’affetto.

Dal punto di vista del gameplay, questo Uncharted non aggiunge molte novità rispetto al passato: le fasi di esplorazioni consistono ancora in lunghe scalate intermezzate dalle familiari esplosioni che costringono il giocatore a brusche deviazioni di percorso. Qui il gioco mostra la sua proverbiale rigidezza piegando le leggi della fisica per assicurare al giocatore di completare con successo quasi tutte le acrobazie. Infatti, coerentemente con il resto della serie, il livello di sfida non è alto: Uncharted è escapismo allo stato puro.

Le fasi d’azioni sono caratterizzate da un gunplay buono per un gioco d’avventura ma leggermente inferiore a quello di uno sparatutto d’alto livello. A brillare in questi casi è piuttosto il level design: complesso, brillantemente organizzato quasi sempre su più livelli e che consente di rendere molto dinamici e divertenti gli scontri.

A differenza de La fine di un Ladro, questo DLC è ambientato interamente in un unico paese, l’India: qui, dopo i capitoli iniziali, il giocatore è munito di una mappa dove sono segnati i punti di interesse. Visto che non vi è alcuna pressione per intraprendere le varie attività proposte, opzionali e non, in un particolare ordine, si può affermare che questa sia la prima volta che Naughty Dog si confronta con una formula tipicamente open-world. Tuttavia, si tratta di un accenno davvero poco sviluppato: sembra quasi che gli sviluppatori abbiano voluto tastare il terreno per poi, eventualmente, approfondire la questione in progetti futuri.

INFO UTILI

Ho giocato Uncharted: L'Eredità Perduta con copia digitale acquistata su Playstation Store. Ho portato a termine l'avventura in nove ore. Il gioco è stato completato con una PS4 Pro collegata ad un Samsung 40MU6120. Ottima resa audiovisiva. Il gioco era in versione italiana: doppiaggio di livello ottimo.

Durata
  • Il gioco si finisce tra le 7 e le 10 ore, a seconda del livello di difficoltà scelto e della quantità di attività opzionali portate a termine.
Struttura
  • Cinque livelli di difficoltà, selezionabili da subito
  • Supporto HDR
  • Doppiaggio in italiano
Collezionabili e Extra
  • Tesori Nascosti
  • Monete Hoysel
  • Luoghi dove Chloe può scattare foto sul suo smartphone
  • Conversazioni extra
Scheda Gioco

La sensazione che pervade L’Eredita Perduta è quella che Naughty Dog si sia limitata al minimo sforzo per confezionare un prodotto che, seppur di alta qualità, non aggiunge nulla di nuovo alla saga di Uncharted. La maestria tecnica, al limite del virtuosismo, maschera la consueta linearità narrativa della serie e, soprattutto, i costanti déjà-vu, i quali appaiono inevitabili se si considera che l’ultimo capitolo che ha aggiunto sostanziali novità all’ossatura del gioco è stato Uncharted 2: Il covo dei Ladri.

Nota positiva è la nuova protagonista Chloe e la sua compagna di scorribande Nadine: l’evoluzione del loro rapporto è l’aspetto più riuscito ed interessante del gioco. D’altra parte, l’accenno alle meccaniche open-world risulta davvero poco sviluppato e consiste solo in una manciata di attività opzionali.

gmg215

Videogiocatrice a vita, fin dal giorno in cui Psycho Mantis ha provato a controllarmi la mente.

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