Recensione

Unexplored: Unlocked Edition

C’è stato un tempo in cui i giochi non duravano decine e decine di ore, e i salvataggi non esistevano. Si avviava la partita e si cercava di arrivare fino alla fine, incrementando il proprio punteggio destreggiandosi tra i mille pericoli posti per strada. Sensazioni legate ormai a un modo diverso di giocare, che al giorno d’oggi rivive nelle dinamiche dei cosiddetti roguelike, o roguelite per indicare elementi più leggeri in termini di morte permanente, generazione casuale dei livelli e tipologia dei combattimenti rispetto al canone classico avviato da Rogue nel lontano 1980.

Un filone abbastanza popolato, dove a nomi come The Binding of Isaac e Don’t Starve, giusto per citarne un paio, si è aggiunto un annetto fa su PC anche Unexplored. Dopo aver raccolto pareri abbastanza positivi, la fatica di Ludomotion è ora disponibile anche per Nintendo Switch, dove arriva insieme ai suoi tre contenuti aggiuntivi per formare la Unlocked Edition che viene venduta a quindici euro. A quest’ultima è dedicata la recensione che state leggendo.

Unexplored si assicura che ogni tentativo di recuperare il prezioso artefatto non sia uguale al precedente

Senza troppi fronzoli, Unexplored ci mette nei panni di un avventuriero determinato a entrare nel dungeon in cui il gioco è ambientato, con l’obiettivo di recuperare l’Amuleto di Yendor e uscire per ricoprirsi di ricchezze e gloria. Una volta sottoterra, Unexplored si assicura che ogni tentativo di recuperare il prezioso artefatto non sia uguale al precedente, generando in modo dinamico i livelli che compongono la discesa verso di esso. Lo fa in modo atipico rispetto al classico design procedurale, creando una struttura circolare che offre al giocatore vie differenti per raggiungere il proprio obiettivo.

La morte permanente resta parte del discorso messo in piedi da Unexplored, che alla fine di ogni partita ci mostra tramite una lista di obiettivi il punto in cui siamo arrivati rispetto ai tentativi precedenti. In realtà tra una partita e l’altra non si perde proprio tutto quello che si raccoglie: viene infatti conservato l’oro raccolto, permettendoci di comprare equipaggiamento nella taverna da cui inizia l’avventura o ottenere da uno degli avventori indicazioni sul dungeon che stiamo per affrontare.

Una volta scesi giù, come da tradizione troviamo ad aspettarci enigmi e strane creature. I primi sono composti essenzialmente da chiavi e leve che aprono porte, mentre le seconde possono essere combattute con le armi di vario tipo che abbiamo a disposizione. All’inizio si può contare su una spada a una mano e un pugnale da lancio, per poi passare eventualmente ad asce, archi, spade a due mani e così via. È quindi possibile combattere sia a distanza ravvicinata che da lontano, spendendo un po’ di tempo per familiarizzare col sistema di lotta studiato da Ludomotion.

Si tratta infatti di un sistema un po’ particolare, che in me ha suscitato sentimenti un po’ contrastanti. Da un lato è infatti carina l’idea di avere l’arma sempre puntata verso una direzione da parte del nostro personaggio, facendo quindi in modo che il giocatore si concentri sui movimenti del protagonista per colpire i nemici. Premendo l’apposito bottone si può in realtà tentare anche portare l’affondo, cercando così di infliggere un danno maggiore, ma il rischio è quello di distogliere la propria attenzione dall’aspetto tattico del posizionamento in combattimento. A essere meno convincente è invece il tempo di cooldown che ha ogni arma, probabilmente concepito dagli sviluppatori per evitare di trasformare Unexplored in una specie di hack’n’slash. La scelta si rivela però un po’ frustrante quando gli avversari da affrontare sono tanti, forzando chi ha il controller in mano a puntare su una costante alternanza tra attacco e fuga per riuscire a eliminare tutti i nemici.

Come suggerisce lo stesso nome Unexplored, il gioco ci incoraggia ad andare in giro e ficcare il naso in tutto quello che troviamo, compresi oggetti i cui effetti non sono specificati. Accade quindi di usare una pozione senza sapere che effetti abbia, ottenendo così bonus o malus a seconda della volontà della sorte: messa in questi termini la cosa suona un po’ paurosa, ma bisogna dire che da questo punto di vista Unexplored è abbastanza indulgente, permettendo così al giocatore di divertirsi in run un po’ meno serie dove provare sulla propria pelle gli oggetti sconosciuti. Non mancano incantesimi di vario tipo e pozioni curative classiche, che Unexplored ci fa usare in modo automatico quando il nostro personaggio ha un basso quantitativo di punti vita.

In termini grafici Unexplored si presenta in modo abbastanza semplice, forse anche troppo. A partire dal personaggio principale, personalizzabile in alcuni suoi aspetti che però risultano poco visibili nella visuale dall’alto messa a punto dagli sviluppatori. Il nostro avventuriero appare come una specie di blob con un occhio solo e un naso a punta: una trovata utile per riuscire a muoversi senza confondere la direzione verso la quale si sta andando. In generale, comunque, non si tratta di un titolo che rimane particolarmente impresso per il suo stile.

INFO UTILI

Ho giocato a Unexplored: Unlocked Edition su Nintendo Switch in configurazione mobile, provando a portare a termine diverse partite.

Durata
  • Molto variabile nella singola partita, a seconda dello stile di gioco. Potenzialmente infinito per chi vuole sempre tentare di migliorarsi.
Struttura
  • Possibilità di scelta tra sette classi nelle fasi avanzate.
  • Testi interamente in inglese.
  • Tre livelli di difficoltà, più altre opzioni legate a boss ed enigmi.
Collezionabili e Extra
  • Mithril Run: dungeon dedicato alla raccolta di oro e ricchezze.
  • Ripley Run: dungeon dalle dinamiche survival, dove uccidere quanti più nemici è possibile.
  • The Dark Ritual: sfida a tempo.
Scheda Gioco
  • Nome gioco: Unexplored: Unlocked Edition
  • Data d uscita: 9 Agosto 2018
  • Piattaforme: Nintendo Switch
  • Lingua doppiaggio: Inglese
  • Lingua testi: Inglese

Se siete alla ricerca di un gioco estivo da portare in giro insieme alla vostra Nintendo Switch e il genere rogue (like o lite che sia) vi piace, Unexplored può fare al caso vostro. Dopo un periodo d’ambientamento iniziale, la fatica di Ludomotion è infatti abbastanza fresca da poter risultare godibile al riparo di un’ombrellone o comunque mentre non siete a casa vostra ma non ne volete sapere di separarvi dal vostro passatempo preferito.

Rosario Salatiello

Padre fondatore di Gameplay Café, pizzaiolo casalingo autodidatta. Forza Napoli.

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