Smartphone e tablet fanno ormai parte delle nostre vite, ed è giusto che vengano utilizzati al massimo delle loro potenzialità per garantire produttività, utilità e, ovviamente, divertimento e svago.

Applicazioni e giochi rappresentano il cuore pulsante dei dispositivi mobili. Un ecosistema ricco è fondamentale per la sopravvivenza dei sistemi operativi. App Store di Apple e Play Store di Google dominano incontrastati, Microsoft invece ha abbandonato (almeno per il momento) il mondo degli smartphone per dedicarsi a PC, notebook, tablet e ibridi. Fortunatamente anche Windows 10 può contare su uno store digitale, seppur non all’altezza dei competitors.

Su queste basi inauguriamo una nuova rubrica su Gameplay Cafè, intitolata “Gioco e App della Settimana”. Probabilmente vi risulterà familiare, Apple era infatti solita fino allo scorso anno regalare un’app di norma a pagamento tramite un’iniziativa che prendeva un nome molto simile a questo. Il nostro intento è tuttavia diverso: non regaleremo un’applicazione, ma ve ne consiglieremo due a settimana, che siano gratuite o a pagamento.

Quindi smartphone e tablet alla mano, e preparatevi a scaricare tante nuove applicazioni!

GIOCO DELLA SETTIMANA: HEARTHSTONE

Il primo gioco che vi consiglio è Hearthstone, precedentemente accompagnato dal sottotitolo “Heroes of Warcraft”. Il titolo è firmato Blizzard Entertainment ed è nato dalla mente di Ben Brode. L’aggiunta del sottotitolo era forse necessaria per i primi anni di vita, per sfruttare la notorietà di Warcraft, ma oggi il gioco ha una community che conta milioni di giocatori, diventando uno dei più seguiti al mondo.

Prima dell’avvento di iPhone e iPad, e di tutti i successivi prodotti appartenenti alla stessa categoria, “Magic: The Gathering” deteneva il titolo di gioco di carte collezionabili fisico più famoso al mondo. Blizzard ha saputo raccogliere la sua eredità, riproponendo più o meno lo stesso format sotto forma di gioco virtuale.

Hearthstone si presenta come un gioco semplice e divertente, ma per raggiungere alti traguardi – come il grado “Leggenda” nella modalità Classificata – è necessario studiare adeguate strategie. Lo scopo è quello di ottenere vittorie su vittorie costruendo mazzi competitivi composti da 30 carte (comuni, rare, epiche e leggendarie), scegliendo una delle classi proposte e rappresentate da celebri personaggi di Warcraft: Ladro (Valeera), Paladino (Uther), Druido (Malfurion), Sciamano (Thrall), Stregone (Gul’dan), Guerriero (Garrosh), Cacciatore (Rexxar), Mago (Jaina) e, infine, Sacerdote (Anduin).

PERCHÉ LO CONSIGLIO:

Hearthstone è realmente un gioco divertente e non è assolutamente un pay-to-win. Certo l’acquisto di buste (con soldi reali o monete virtuali) aumenta le probabilità di trovare carte epiche e leggendarie, ma il sistema di crafting interno permette di ottenere comunque – anche se non in tempi brevissimi – le carte più forti. Lo stesso concetto poi di “carta forte” varia in base al meta, e questo è sicuramente un punto a favore del gioco. Insomma, si può essere competitivi anche senza mettere mano al portafogli.

Il fatto che alle spalle di Hearthstone ci sia un colosso come Blizzard garantisce sicurezza. Esteticamente curatissimo, con un doppiaggio che reputo eccezionale, il gioco non è mai abbandonato a sé stesso, anzi. Set di carte e meccaniche di gioco in costante aggiornamento, ben quattro modalità, la continua introduzione di personaggi della lore di Warcraft e l’attenzione rivolta ai feedback degli utenti sono i punti forti del titolo.

Uno dei pochi difetti del gioco è la casualità, ma mi spiego meglio. Alcune carte hanno effetti casuali, che in alcuni casi decidono l’esito di una partita. Proprio la casualità ha fatto storcere il naso a molti giocatori, vedendo minata la strategia di gioco e l’effettiva bravura. Gli sviluppatori hanno ascoltato la “protesta” della community e lavorano costantemente per migliorare Hearthstone sotto questo aspetto.

APP DELLA SETTIMANA: GOOGLE NEWS

In occasione della conferenza Google I/O di quest’anno, il colosso tech ha dato ampio spazio ai risultati raggiunti nel campo dell’intelligenza artificiale. Con lo scopo di offrire servizi al passo con gli ultimi upgrade tecnologici, Big G ha rinnovato le sue applicazioni, tra cui Google News.

Google News è disponibile su App Store e Play Store solo da poche settimane, ed è stata introdotta come aggiornamento di Google Play Edicola, di cui (quasi) nessuno sentirà la mancanza. Qualcuno potrebbe dire che i due citati store offrono già applicazioni di questo genere, come Flipboard e Squid, ma il servizio del gigante tech ha tutte le carte in regola per conquistare, e anche in breve tempo, milioni di utenti.

Il design della piattaforma segue le linee guida del Material Design. È essenziale e pulito, che è quanto basta per un portale che ha lo scopo di proporre notizie. Ma ciò che secondo me rende Google News un’app meritevole di essere consigliata sono i contenuti e la loro gestione.

Come ogni servizio del genere che si rispetti, l’app permette di selezionare gli argomenti preferiti. La ricca rassegna stampa della sezione “Per te” propone cinque principali notizie (contenuti locali, nazionali e mondiali), ma proseguendo nella consultazione del feed, gli articoli sono scelti in base agli interessi dell’utente. Google News necessita infatti di un account Google per funzionare, e in base alle ricerche effettuate e alle notizie consultate dall’utente, la piattaforma consiglia contenuti.

La sezione “Titoli” è sì organizzata per argomenti (Affari, Scienza, Sport ecc…), ma in primo piano troviamo il tab “Più recenti”, con articoli riguardanti gli avvenimenti del momento. Ed è proprio in questo caso che emerge forse la funzione più utile di Google News, ovvero la Copertura Totale. L’applicazione, con un semplice tap sulla voce “Visualizza copertura totale”, propone un elenco di notizie relative all’argomento (ad esempio la formazione del governo in Italia), organizzate in ordine cronologico. Uno strumento ben pensato ed implementato, utilissimo per approfondire.

Google News è un’app con un design che potremmo definire minimale ma gradevole, ma sopratutto è una piattaforma semplice da utilizzare. Un servizio che fa dell’immediatezza il suo punto di forza, utile per consultare le ultime notizie rapidamente anche fuori casa. Lo smartphone serve anche a questo, no?

Pasquale Oliva

27 anni, laureato in Lettere Moderne. Editor di iSpazio (sì, Apple mi ha rubato il cuore), amante di tecnologia, musica e sport.

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Pasquale Oliva

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