Una cosa che ho sempre amato dei videogiochi fantasy è la loro colonna sonora. Le musiche medioevali hanno un certo fascino, questo è innegabile e personalmente le ritengo perfette per scrivere, leggere e talvolta anche viaggiare. Ho percorso centinaia di chilometri nella mia Alfa Romeo con le colonne sonore dei vari giochi in riproduzione. World of Warcraft è uno di quei titoli che nel corso degli anni ha avuto la capacità di appassionare milioni di giocatori grazie a un mondo variopinto, ben strutturato e davvero profondo. Ovviamente, un mondo cosi grande e possente ha dalla sua una colonna sonora di tutto il rispetto. Come avrete ormai capito che in questo articolo parlerò proprio di questo gioco, che con le sue musiche mi ha regalato moltissimi momenti magici e che ultimamente ho riscoperto grazie a WoW Classic.
World of Warcraft ha tantissime colonne sonore diverse, che cambiano di espansione in espansione e assumono tematiche differenti. C’è però una parte delle colonne sonore che mi ha sempre affascinato più delle altre ed è quella riguardante le taverne. Sarà forse anche la mia passione verso i pub vecchi, ma le musiche in questione hanno un fascino senza eguali. Per fortuna esiste un albun contente proprio i brani che troviamo nelle varie taverne dell’enorme mondo di gioco. Ogni brano rappresenta un luogo specifico e rappresenta un piccolo punto fermo della mia immaginazione.
I 19 brani sembrano ogni volta voler farci bere un buon boccale di birra e di farci sognare tra i tavoli di legno di un qualche pub. “Lion’s Pride” insieme a “Stone Fire” sono due brani che mi riportano nel nord Europa e in particolare ad Amsterdam. Vengono in mente pub come Chris Cafè o l’ancora più suggestivo Cafè de Wetering, che consiglio a tutti di visitare in inverno. Il gigantesco camino scalda una sala abbastanza piccola e i vecchi tavoli di legno accolgono gli avventori come se fosse il medioevo. Sembra infatti di fare un tuffo nel passato con le voci che si mischiano alle risate e con il gatto di casa che passeggia tranquillamente, saltando anche sui tavoli.
Viaggiamo veloci attraverso i brani, altrimenti non faremo in tempo alla Fine del Mondo. “Hunter’s Refuge” e “Salty Sailor” sono dei brani particolari, che con il suono del mare e dei gabbiani riesce a trasportarmi in un altro luogo splendido che ho avuto il piacere di visitare, Vladivostok. La piccola cittadina marittima situata sul confine con la Cina, la Corea e in parte il Giappone è stata una piccola scoperta piacevole, che poi proseguì con un lungo viaggio nella Transiberiana. Questa è un’altra storia però.
“Pig and Whistle” chiude questo breve cerchio, ma ovviamente è solo0 uno dei tanti brani dell’album. Le sue sonorità allegre e velocità riportano in mente altri pub e bar, ma almeno per l’aspetto, il prefetto è Ungelt Jazz & Blues Club situato a Praga nel quartiere vecchio. Bisogna scendere in una lunga cantina per entrare nel vero e proprio pub, dove la musica dal vivo si unisce con l’alcool, tanto divertimento e nuove amicizie.
Ascoltare questi brani è quindi per me come un lungo viaggio attraverso i luoghi che ho visitato e le ore che ho passato seduto ai vari tavolini. Sicuramente non è l’ultimo articolo che vi scrivo riguardante World of Warcraft e le sue tantissime espansioni.
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