Editoriale

Che fine hanno fatto gli action RPG fantasy?

Quanti anni sono passati dall’uscita di The Witcher 3 e Dark Souls 3? Rispettivamente cinque e quattro anni. E dopo, quali altri titoli hanno immerso i giocatori, tra azione frenetica e senso di progressione, in mondi immaginari ad ambientazione medievale? Tranne Shadow Of War, sequel poco efficace di un primo interessante capitolo ambientato nell’universo di Tolkien, nessuno di particolare rilievo. Un quadro in forte controtendenza con la scorsa settima generazione che ha visto un parco titoli piuttosto ampio ed una cadenza annuale di capolavori pubblicati: da Oblivion e Skyrim, appartenenti al collaudato universo di The Elder Scrolls, a proprietà intellettuali nuove di zecca entrate subito nel cuore di molti giocatori come i souls (nella variante dungeon crawler), The Witcher, Dragon Age (anche se la svolta action parte dal secondo capitolo). Ed ancora Kingdom of Amalur che ha visto la collaborazione del celebre scrittore R.A. Salvatore e Dragon’s Dogma, a mio avviso, il titolo più sottovalutato dell’intera lista.
Il periodo di carestia sembra destinato a durare anche se questa generazione potrebbe concludersi con qualche sorpresa. Analizziamo i futuri titoli più promettenti, tra nuove I.P. e graditi ritorni.

Annunciato per la prima volta al Tokyo Game Show 2018, Project Awakening si presentò alla conferenza con un sorprendente trailer, in cui un cavaliere affrontava un gigantesco rettile sulle rovine di una costruzione edificata in un’area rurale.
Da allora, il titolo sviluppato da CyGames ha fatto perdere le sue tracce fino all’E3 2019 dove sono stati rilasciati ulteriori dettagli: un open-world con modalità multiplayer cooperativa, fortemente incentrato su aspri combattimenti contro gigantesche creature. Durante l’intervista rilasciata nei giorni dell’evento losangelino, il produttore Kenichiro Takaki ha inoltre dichiarato che il gioco è ancora in fase di intenso sviluppo ed il team è principalmente concentrato sulle meccaniche di bilanciamento tra gameplay e narrativa. Takaki non esclude, tuttavia, l’uscita entro la fine del 2020. Lo scorso agosto si vociferava l’imminente pubblicazione di una demo per PlayStation 4, unica piattaforma indicata finora. Purtroppo la demo non è ancora arrivata e dai primi di settembre su questo ambizioso progetto è calato nuovamente il silenzio.

Il gioco forse più atteso dagli amanti del fantasy e del gameplay ostico ma gratificante è sicuramente Elden Ring, ma non ci sono ulteriori novità in merito dal primo annuncio, durante la conferenza di Microsoft dello scorso E3 (questo è il nostro articolo in merito). Molti si aspettavano nuovi dettagli durante il recente The Game Awards che ha visto, tra l’altro, Hidetaka Miyazaki ed i suoi collaboratori trionfare con Sekiro, premiato come gioco dell’anno. Le voci di corridoio riguardanti una demo di Elden Ring mostrata all’evento sembravano assai convincenti, ma si sono rivelate purtroppo infondate. Vedremo sicuramente qualcosa al Taipei Game Show di febbraio, dato che la nuova opera nata dal connubio tra From Software e George R.R. Martin è stata inserita nella line-up della presentazione di Sony. Non è assolutamente da escludere una data di uscita, poiché la società giapponese tende a pubblicare i suoi titoli a distanza non troppo remota dall’annuncio. Almeno rispetto alla media degli annunci odierni. L’uscita entro l’anno appare pertanto scontata.

Lontano, anzi lontanissimo, sembra invece il periodo di pubblicazione del quarto capitolo di Dragon Age, che, stando alle recenti dichiarazioni di EA, non arriverà prima del 2022. Visto il periodo non proprio roseo che sta vivendo Bioware ed i suoi recenti prodotti, le prospettive sono tutt’altro che favorevoli e l’attesa da parte dei giocatori si fa meno spasmodica dei capitoli precedenti.
Anche i fan della serie The Elder Scrolls dovranno aspettare un bel pò dato che, a meno di clamorosi colpi di scena, anche Hammerfell (il sesto capitolo) non vedrà la luce prima del 2022. Del gioco abbiamo solo quell’inutile teaser dell’E3 2018, mostrato allo scopo di dare una “scrollatina” (scusate il gioco di parole) ai fan che attendono il successore di Skyrim da più di otto anni.
Procede a gran fatica lo sviluppo di Lords Of The Fallen 2, sequel dell’interessante soulslike sviluppato da Deck13 Interactive. A quanto pare, il publisher CI Games ha deciso di rescindere il contratto con il nuovo team di sviluppo incaricato, i Defiant Studios, a causa di risultati qualitativamente inferiori alle attese. Dichiarazione ovviamente negata dalla controparte. CI Games ha tuttavia precisato che il progetto non è stato cancellato, ma con ogni probabilità lo sviluppo è ripartito da zero.
Durante la scorsa BlizzCon, dopo i dissapori generati da Diablo Immortal, è arrivato l’annuncio del quarto capitolo del popolare hack’n’slash. Lato gameplay, Blizzard sembra intenzionata a tornare alle origini anche se la storia sarà completamente nuova ed ambiziosa.

Tra i titoli scomparsi dai radar non possiamo non segnalare Deep Down. L’interessante proprietà intellettuale di Capcom era stata annunciata nel lontano 2013 come esclusiva Sony, mentre l’ultimo video di gameplay risale al 2017. L’ambientazione oscura al chiuso, la natura dungeon crawler e l’approccio hardcore della demo mostrata, lasciavano intravedere una sorta di erede spirituale di Dragon’s Dogma, in particolare del relativo DLC, Dark Arisen. Il titolo sembra tuttavia ancora in sviluppo, dato che lo scorso giugno Capcom ne aveva rinnovato il marchio.
Mentre Deep Down vaga nel limbo, si sono invece riaccese le speranze per Dragon’s Dogma 2. E’ cosa nota che Capcom avesse messo a disposizione di Hideaki Itsuno ed il suo team risorse sufficienti per realizzare un solo AAA, tra Dragon’s Dogma 2 o Devil May Cry V. Sappiamo benissimo com’è andata a finire, ma ad un anno di distanza dalla pubblicazione del quinto capitolo delle avventure di Dante e compagnia, i tempi sembrano maturi per tornare a Gransys. In alcune recenti interviste, Itsuno ha dichiarato di essere molto legato a Dragon’s Dogma. Lo stesso si può dire di Capcom, vista la quantità di porting realizzati, seconda solo a Skyrim, e la variante MMO di discreto successo in Giappone, purtroppo mai giunta in Europa.

Concludiamo con un sogno un tempo proibito che ha ottime probabilità di diventare realtà, seppur a lungo termine. A pochi giorni dall’arrivo della serie Netflix “The Witcher”, CD Projekt ha annunciato un nuovo accordo con il connazionale Andrzej Sapkowski. Dopo anni di polemiche da parte del padre dello strigo nei confronti della saga videoludica, sembra essere finalmente tornata la pace e con essa una concreta speranza di ritornare a calcare le terre ostili di Velen, Redania o altri reami della celebre ambientazione. Nei panni di Geralt, di Ciri o di un personaggio inedito? Staremo a vedere.

Iacopo Risi

View Comments

  • Vero, c'è stato un bel periodo vuoto di questi titoli.

    Vero pure che dopo titoli del genere, il solco scavato e lo standard settato è talmente elevato in molti aspetti, che poi cimentarsi in opere simili rischi solo di sfigurare.

    Se poi Dragon Age 4 con questa Bioware, è uno di questi titoli... buonanotte.
    Aspettiamo Elden Ring e via.
    Sperando Bethesda non tardi troppo e abbia capito cosa deve fare con i suoi giochi, ormai logori, saturi, e vecchi pure appena usciti.

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