Pubblicato in America ben quattro anni fa e in Italia rilasciato poco dopo da Multiplayer.it Edizioni, Console Wars si è fatto strada nel pubblico appassionato del medium videoludico come una vera e propria testimonianza senza eguali della celebre quarta generazione, un periodo che avrebbe finito per definire il mercato moderno nelle sue coordinate e nei suoi protagonisti.
Il lavoro di ricostruzione storiografico di Blake J. Harris è a proposito sinceramente incredibile, corredato da un supporto di più di duecento interviste e una palese enciclopedica conoscenza dell’industry da parte dell’autore. Sebbene non sia esente tuttavia da difetti, Console Wars si presenta senza dubbio come un testo pregno di contenuto e di grande valenza giornalistica, per quanto gli avvenimenti risultino comunque (forse troppo) romanzati e semplificati per garantire una migliore fluidità della lettura.
Dalla battaglia tra SEGA e Nintendo al violentissimo arrivo della prima PlayStation, dal monopolio al libero mercato, sarà riuscito Harris nell’impresa di condensare in sole 500 pagine lo svolgersi di uno dei momenti più importanti del videogioco?
Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare da una lettura di questo genere, Harris non sceglie di rendere centrali nella sua opera le grandi compagnie del tempo, piuttosto glorifica il singolo, gli individui senza i quali nulla di quanto narrato sarebbe potuto accadere. Non a caso, sebbene il libro tratti diverse figure di immenso rilievo, il vero centro dell’esposizione è di sicuro Tom Kalinske, presidente di SEGA of America dal 1990 al 1996 e vero e proprio motore della tempesta che avrebbe finito per abbattersi su Nintendo al seguito della sua nomina.
La figura di Kalinske, al timone del successo americano ed europeo del SEGA Genesis contro il NES prima e contro lo SNES poi, fu difatti in grado di trasformare dal nulla una piccola divisione di una cinquantina di dipendenti nel mostro sacro che avrebbe reso Sonic persino più popolare dell’onnipresente Mario. Dopo aver agevolato la nascita dell’ESRB (l’attuale sistema di rating americano), dell’E3 di Los Angeles e di un mercato fluido e competitivo, Kalinske si ritrovò ostracizzato dallo stesso corporativismo di SEGA of Japan e fu costretto a vendere lo sfortunatissimo Saturn, una console contro la quale si era fermamente opposto, a favore magari di un’alleanza con Sony o Silicon Graphics (compagnia poi responsabile per la GPU del Nintendo 64, n.d.r.).
Nonostante la costante presenza del dirigente SEGA, Console Wars dedica spazio, come già detto, a un folto numero di protagonisti. Parliamo infatti dei geni del marketing SEGA Al Nilsen e Diane Fornasier, senza dimenticare nemmeno l’eccentrica responsabile relazioni Ellen Beth Van Buskirk, lo stoico Shinobu Toyoda e l’indecifrabile presidente di SEGA Enterprises Hayao Nakayama.
Parallela alla parabola di SEGA si dipana per mano di Harris anche una approfondita disamina dell’interessante storia di Nintendo Co.Ltd e Nintendo of America e di come una visione conservativa si sia evoluta, a causa della spietata concorrenza, in quello che oggi viene pubblicizzato come Nintendo difference. Sotto le redini di Yamauchi in Giappone e di Arakawa, Lincoln e Main in America, la grande N avviava un percorso particolarmente cauto in grado di essere arrestato solo dall’incredibile boom commerciale marchiato PlayStation.
Il risultato dell’approccio individualista di Harris spiegato nel paragrafo precedente appare chiaro nell’eccessiva reinterpretazione dei fatti a favore di linee di dialogo in gran parte inventate di sana pianta e mai effettivamente troppo ispirate. Se è vero che la sospensione dell’incredulità è un fenomeno da limitare il più possibile in una presentazione che si presuppone essere espositiva, qui siamo allora decisamente in alto mare.
Certo, non può essere negato il fatto che i continui dialoghi aiutino lettori poco esperti nell’assimilare meglio i movimenti complessi dell’industria di trenta anni fa, ma questo lavoro di finzione rende inevitabile in più di qualche occasione dubitare della veridicità degli avvenimenti privati trasposti.
Al netto dunque di una gigantesca quantità di contenuto e di una prosa piacevole, ben lontana dall’eccellenza, Console Wars soffre pesantemente della volontà da parte dell’autore di rendere il testo accessibile a chiunque, sminuendo l’innegabile impegno giornalistico e rendendo il tutto maggiormente vicino al romanzo che al report.
Detto questo, l’opera magna di Harris si conferma un compendium di informazioni appassionante, senza precedenti e imprescindibile per qualsiasi persona si reputi esperta del mercato videoludico o aspiri a diventarlo. I più pigri saranno poi inoltre felici di sapere che Console Wars avrà a breve un adattamento cinematografico, curato da Seth Rogen ed Evan Goldberg, autori della prefazione al libro e delle pellicole Facciamola Finita e The Interview.
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