Editoriale

Cyberpunk 2077 è tra i miei giochi più attesi dell’anno

Non mi interessano le opinioni negative e derisorie che sono dilagate negli ultimi dodici mesi, io attendo Cyberpunk 2077 con la stessa trepidazione riservata a pesi massimi come God of War Ragnarock e Starfield. Come sottolineato da numerose voci di corridoio provenienti dalla stessa casa di sviluppo, CD Projekt Red, l’anno venturo doveva essere quello ottimale per ultimare lo sviluppo dello sconfinato GDR open-world ambientato nel mondo del gioco carta e penna ideato da Mike Pondsmith, Cyberpunk 2020.

Forte di questa convinzione, non ho avuto dubbi nell’aspettare a mettere mano al gioco, cosa che farò solo quando sarà uscita la patch next-gen e, idealmente, la prima vera espansione. Vi spiego perché sono (quasi) sicura che la mia attesa non sarà delusa.

Cyberpunk 2077 potrebbe essere una sorpresa del 2022

La cura delle quest

I racconti di Sapkowski sullo strigo Geralt di Rivia si sono rivelati essere materiale ideale da confezionare in quest e i designer di CD Projekt Red hanno sviluppato una vera e propria maestria nel massimizzare il contenuto narrativo ed emotivo di ogni singola storia, primaria o meno, che contribuisce a caratterizzare il mondo di gioco.

In tal senso, il compito di costruire da zero un’intera città, Night City, sembra essere perfettamente nelle corde degli sviluppatori polacchi, già autori di Novigrad, centro cittadino traboccante di vita, persone e cose da vedere, visitato in The Witcher 3 Wild Hunt.

Novigrad in The Witcher 3, un prototipo della Night City di Cyberpunk

Immagino ogni puzzolente angolo della metropoli fantascientifica pieno di piccoli segreti e ricompense per premiare la curiosità del giocatore. Immagino ogni missione incorniciata da un contesto interessante e ben scritto.

Poco male se la storia principale dovesse risultare meno appassionante di quella di Geralt alla ricerca della propria famiglia, perché sulla lunga distanza gli open world vincono o perdono sulla base dei contenuti secondari, che devono tenere incollato il giocatore per almeno un centinaio di ore.

Night City di Cyberpunk 2077, un posto poco raccomandabile

Il potenziale inespresso degli immersive sim

Si parla molto di come siano rari i giochi che riescano ad innovare nei rispettivi generi di appartenenza, basti guardare ai numerosi open world che ancora oggi seguono il modello Ubisoft messo a punto ben dieci anni fa per Far Cry 3 (o addirittura quello quasi ventennale di GTA 3). Si potrebbe dunque pensare che i principali canoni con cui siamo abituati a classificare i giochi abbiano già prodotto il meglio di se.

Tuttavia, tra tante formule stantie, gli immersive sim sembrano ancora pregni di potenziale e, seppur con cadenza limitata, producono regolarmente giochi capaci di portare ritocchi significativi alla ricetta in vigore, ad esempio Prey del 2017 oppure i due Deus Ex di Eidos Montreal.

Come Cyberpunk, Prey prova ad essere un immersive sim moderno

Il motivo principale per cui gli immersive sim sono difficili da replicare con lo stampino è che sono giochi intrinsecamente complicati che demandano al giocatore la personalizzazione sia dello stile del gameplay sia dei passaggi fondamentali della narrativa. In tal senso, Cyberpunk sembra promettere una varietà di gameplay veramente ampia, consentendo per ogni missione una gamma di approcci diversi: furtivo, frontale, diplomatico, e cosi via.

La semplicità del combattimento di The Witcher 3 è stata sostituita da una complessa ramificazione delle abilità che, attraverso l’elaborazione delle statistiche secondo i dettami dell’omonimo gioco di ruolo carta e penna, consente al giocatore di fare un po’ quel che vuole. Questa libertà ludica rappresenta un territorio di conquista per CD Projekt Red, che ha sempre puntato sulla varietà di storia più che di gioco.

Eppure, stando alle opinioni diffuse nell’ultimo anno, sembra che il lavoro fatto per garantire il multipath sia andato a segno. 

Grande scelta di build e, conseguentemente, di gameplay in Cyberpunk 2077

Le critiche

Intelligenza Artificiale ed un open world poco reattivo alle azioni del giocatore: le principali due critiche mosse a Cyberpunk 2077 sembrano suggerire che vagare per Night City sia come passare del tempo in un open world ‘alla GTA’ che non riesce a mascherare i propri limiti di design nello stesso modo in cui ci riusciva il mondo meno denso e più statico di The Witcher 3.

Posto che queste osservazioni sembrano essere indubbiamente ben fondate, non intaccano la value proposition per cui attendo il gioco CD Projekt Red perché sono certa che nel momento in cui si entra in un microcosmo contenuto nel mondo, sia esso un bar, un magazzino o altro, la cura nei dettagli aumenti sensibilmente, fornendo il perfetto sfondo per una quest.

L’open world in Cyberpunk desta (giustamente) dubbi

Le espansioni

Nel lontano 2016, fu molto azzeccata la scelta di attendere le due espansioni per giocare a The Witcher 3. Blood and Wine e Hearts of Stone non si limitavano ad espandere il già ricco gioco di base, bensì riuscivano a sublimarne la formula attraverso una serie di missioni che offrivano persino più varietà di quelle principali.

Allo stesso modo, non dubito che le espansioni di Cyberpunk 2077 possano rappresentare quanto di buono il gioco ha già espresso, migliorato dalla consapevolezza di qualche lezione imparata.

Tirando le somme

Non vedo l’ora che CD Projekt comunichi la data per la patch next gen: ad oggi, il target è Q1 2022. A quel punto, non avrò dubbi a gettarmi a capofitto nei meandri di Night City. Qualora l’attesa dovesse prolungarsi… nessun problema: avremo già molto da giocare nei primi mesi di quest’anno.

A oggi, è nell’interesse degli appassionati di videogiochi che CD Projekt Red trovi la quadra per il suo prodotto più recente e ambizioso, perché non sono molte le case di sviluppo in grado di prendersi dei rischi notevoli per un’opera principalmente single player (anche se il multiplayer risulta previsto in un secondo momento) e appartenente ad un genere raro e complicato come gli immersive sim open world.

Io resto fiduciosa, non abbiamo nulla da perdere.

gmg215

Videogiocatrice a vita, fin dal giorno in cui Psycho Mantis ha provato a controllarmi la mente.

View Comments

  • devo essere onesto , con il lancio deludente è un po calato il miointeresse verso questo titolo, ma se con la patch migliora di botto non è detto che non potrei rivalutarlo

Recent Posts

10 videogiochi da godersi in completo relax

Se state cercando un po' di sollievo dallo stress quotidiano e volete immergervi in mondi…

9 mesi ago

Pizza e Videogiochi come strumento di condivisione

Ho sempre visto la pizza come mezzo di aggregazione e condivisione, oltre il piacere estremo…

10 mesi ago

The Last of Us Parte II Remastered: la Recensione

Sono passati tre anni e mezzo dall'uscita della grandiosa Parte II di The Last of…

10 mesi ago

5 videogiochi da giocare durante il periodo Natalizio

Le festività natalizie sono il momento perfetto per scartare regali e rilassarsi con una sessione…

11 mesi ago

Kojima Productions e A24 confermano l’adattamento live-action di Death Stranding

Kojima Productions ha confermato che l'adattamento cinematografico live-action del gioco Death Stranding dello studio è…

11 mesi ago

The Game Awards 2023: la lista dei vincitori nelle rispettive categorie

The Game Awards 2023 ha svelato una lista di vincitori molto interessante, con Alan Wake…

12 mesi ago