Negli ultimi giorni sono stati annunciati i rinvii di alcune tra le più attese produzioni triplaA inizialmente previste per la fine di questo inverno. Se da un lato Final Fantasy 7 Remake è stato posticipato soltanto di una manciata di giorni, Cyberpunk 2077 è stato ritardato di ben cinque mesi, Project Avengers è finito a settembre e Dying Light 2 è stato addirittura rimandato a data da destinarsi.
Negli ultimi giorni molte produzioni triplaA sono state rinviate
I rispettivi comunicati ufficiali sono stati stringati e perentori nel ribadire la necessità dei ritardi; l’unico briciolo di sorpresa, per chi ha seguito la genesi dei titoli sopra menzionati, è riservato al Remake di Square Enix, il cui mini-posticipo ha un sapore squisitamente commerciale anzichè tecnico-produttivo. Tuttavia, al netto dell’amaro in bocca lasciato dai rinvii, è importante riconoscere che la complessità disarmante di questi progetti rende molto difficile il compito degli sviluppatori di stimare con anni di anticipo una data di uscita plausibile da dare in pasto alla stampa internazionale; eventuali esigenze legate agli anni fiscali ed al marketing contribuiscono ad ingarbugliare ulteriormente la scelta di una finestra di lancio. Dunque il rinvio in sè, perlomeno a giudizio di chi vi scrive, non dovrebbe essere giudicato con particolare asprezza. D’altro canto, quasi tutti i giochi rimandati (ad eccezione di FF7) si trovano ora in una posizione resa molto delicata dall’incombere della next gen durante le prossime festività natalizie: saranno inevitabilmente giochi cross-gen. Vediamo dunque i possibili scenari che si prospettano all’orizzonte.
In una giornata di metà settembre, supponiamo di avviarci baldanzosi ad acquistare una fiammante copia per console di Cyberpunk 2077 dal negozio di fiducia (oppure acquistiamo la versione digitale dagli store). Portiamo a casa un gioco etichettato PlayStattion 4 o Xbox One e ci godiamo la nuova opera targata CD Projekt RED comodamente seduti sul nostro divano. Passano a malapena due mesi ed arriva il fatidico giorno di uscita delle nuove piattaforme, che acquistiamo sull’onda dell’entusiasmo.
Per la prima volta con PS5 la retrocompatibilità interessa anche l’ecosistema Sony Playstation
A questo punto, non possiamo non inserire il nostro Cyberpunk 2077 PS4/Xbox One nel nuovo hardware per vedere cosa succede. Infatti, grazie alla diffusione delle architetture PC e del malcontento degli utenti Sony, tutti quanti possono ora beneficiare della retrocompatibilità. Dunque sorge spontanea la seguente domanda: cosa giocheremo inserendo un gioco old-gen nella piattaforma next-gen? Probabilmente, potremo scegliere di scaricare una patch in grado di ottimizzare il vecchio software per il nuovo hardware, consentendoci così di giocare a tutti gli effetti a Cyberpunk 2077 per PS5/Xbox Series X.
Cosa giocheremo inserendo un gioco old-gen nella piattaforma next-gen?
Tuttavia, sarà gratuita o a pagamento questa patch? Inoltre, con le nuove console uscirà anche un Cyberpunk 2077 targato fin da subito PS5/Xbox Series X, bramato da tutti coloro che hanno stoicamente aspettato le nuove piattaforme per lanciarsi in Night City? Se si, come pare probabile, allora quanto costerà? Infatti, le versioni old-gen, datate metà settembre, potrebbero essere calate di prezzo durante i saldi natalizi: sarà dunque possibile fare i furbetti e pagare meno una versione old-gen da usare su new-gen? Sebbene sia difficile immaginare uno scenario simile, in cui si invogliano gli utenti all’acquisto delle vecchie versioni dei giochi rispetto alle nuove, rimane da chiarire quale strategia commerciale possa essere messa in atto.
Ci saranno patch a pagamento?
La patch sopra citata potrebbe essere disponibile solo a pagamento, tuttavia ciò solleverebbe con tutte le probabilità un polverone di polemiche circa il significato stesso di retrocompatibilità, poiché sarebbe richiesto ai giocatori un supplemento di pagamento rispetto al prezzo originale del medesimo gioco. La scelta di far pagare o meno la patch potrebbe ricadere nelle mani delle singole case di sviluppo, di cui solo una parte potrebbe privarsi a cuor leggero del supplemento di ricavi generato dal salto generazionale.
Il cardine del problema è la presenza o meno di una differenza di prezzo tra versioni old- e new-gen del medesimo gioco. Propendendo per l’assenza di tale discrepanza, che sarebbe difficile da giustificare visto che il prodotto in vendita è lo stesso, rimane ancora da chiarire come saranno etichettate le versioni fisiche dei giochi. Prendendo in esame il caso Playstation, il quale risulta particolarmente spinoso poiché storicamente non avvezzo ad un ecosistema multi-generazionale unificato, non è impossibile immaginare le scatole con la doppia etichetta PS4/PS5. Sarebbe certamente una prima volta, tuttavia è evidente che viviamo in un tempo di cambiamenti tumultuosi per il mercato dei videogiochi e perciò è lecito anche aspettarsi l’inaspettato.
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Io aggiungerei anche quanti non compreranno tali giochi proprio in previsione dell'acquisto della nuova console, per poteresi godere "l'esperienza" su un hardware più performante. CD projekt si trova nella scomoda situazione di avere (a mio avviso) un ritardo molto grosso sul gioco ma di dover farlo uscire su questa gen ormai al tramonto per una questione di costi che sono certamente lievitati rispetto ai piani iniziali. La scelta forse più coraggiosa sarebbe stata rinviare tutto su ps5 xbox series x; in ogni caso si stanno giocando il collo con questo davvero davvero ambizioso. Non vorrei essere nei panni egli sviluppatori da qui all'uscita.
Beh non è una gran figura annunciare un gioco per una generazione e poi farlo uscire per quella dopo. Ormai è impossibile prevedere la durata di sviluppo di un gioco enorme come CP2077
Personalmente per Cyberpunk (complice il fatto che non lo aspetto con molta ansia) attenderò di vedere che sviluppi si avranno su next-gen.. anche perchè solitamente i giochi di lancio non è che siano così profondi. Almeno mi ritroverò questo da giocare con delle, spero, importanti migliorie tecniche!
Aggiungerei anche che persino The Witcher 3 all’uscita era pieno di bug!