Giochi da riscoprire

Giochi da riscoprire: Star Wars Knights of the Old Republic

Tanto tempo fa, in una galassia molto lontana (Canada), Bioware portò sui PC di tutti gli appassionati uno dei più grandi RPG mai sviluppati fino a quel tempo. Stiamo parlando di Star Wars: Knights of the Old Repubblic.

ONCE UPON A TIME

Torniamo con la mente all’ormai lontano 2003. Un anno molto importante da un punto di vista videoludico (e non solo), costellato dall’uscita di giochi che hanno segnato la storia del medium e i cui seguiti continuano ancora oggi ad essere bestseller. Esempio: Call of Duty, il cui primo capitolo uscì proprio a ottobre di quell’anno, Deus Ex: Invisible War, Need for Speed: Undergorund o Beyond Good and Evil, il cui seguito è stato protagonista nella conferenza Ubisoft all’E3 2018.

Lo sviluppatore canadese Bioware era considerato come il punto di riferimento per quanto riguarda i videogiochi di ruolo occidentali. Neverwinter Nights, uscito nel 2002, era stato acclamato da pubblico e critica come capolavoro assoluto, erede dei RPG classici con vista isometrica stile Baldurs Gate (anche questo creatura di Bioware), ma al tempo stesso portatore di una carica innovativa che faceva ben sperare per il futuro del genere. Infatti negli anni avvenire Bioware sfornerà altri capolavori del calibro di Dragon Age: Origins e Mass Effect, prima di incappare in una crisi creativa e di contenuti che probabilmente non ha ancora avuto fine e che, si spera, possa interrompersi con il prossimo Anthem.

TANTO TEMPO FA, IN UNA GALASSIA MOLTO LONTANA

Knights of the Old Repubblic catapulta il giocatore nell’universo di Star Wars 4.000 anni prima degli eventi narrati nel film Una Nuova Speranza (Ep.4). In tale remoto contesto, ci verrà chiesto d’impersonare un misterioso avventuriero privato della memoria. Dopo aver scoperto un insolito legame con la forza decisamente fuori dal comune, il nostro alter ego verrà incaricato dal consiglio Jedi di sventare un massiccio attacco da parte dei Sith (in quel periodo all’apice del loro potere), nei confronti di una Repubblica indebolita da anni di sanguinosa guerra contro il feroce popolo dei Mandaloriani. Durante tutto l’arco narrativo scopriremo sempre più dettagli riguardanti il nostro passato, fino ad un twist inaspettato che ribalterà tutto il corso dell’avventura e gli eventi, fino a quel momenti accaduti.

PUNTI DI FORZA

Indubbiamente la trama, seppur lineare, è il vero punto di forza della produzione Bioware. Altri giochi hanno tentato, invano, di riprodurre le atmosfere e, soprattutto, le emozioni suscitate dalla prima trilogia di George Lucas. KOTOR ha il merito di incollare il giocatore davanti allo schermo, proiettandolo al centro di un universo tanto vasto quanto epico, nel quale sta a noi forgiare il proprio destino. Tutto questo grazie a dialoghi molto ispirati e con numerose scelte multiple. Infatti le abilità apprese dai personaggi nel corso dell’avventura, sbloccano determinate risposte altrimenti non disponibili, le quali possono semplificare la risoluzione di una quest o fornire nuovi approcci. Fondamentale a tal proposito, è il ruolo della persuasione, grazie alla quale saremo in grado di strappare informazioni preziose, risolvere pacificamente i momenti di tensione o manipolare i sentimenti dei PNG.

Padroneggiare il lato chiaro o diventare temibili maestri di quello oscuro non sarà però una scelta da prendersi troppo alla leggera

Ogni enigma o situazione, dunque, potrà essere affrontata seguendo diversi approcci, da prediligersi in funzione delle caratteristiche del nostro personaggio e di quelle dei suoi compagni. Le combinazioni di poteri/abilità/talenti sono potenzialmente infinite, rendendo così il bilanciamento del party fondamentale per l’economia del gameplay in quanto ci permetterà di affrontare ogni singola situazione con la strategia che riterremo di volta in volta più appropriata.

Un altro elemento cardine della produzione Bioware è il sistema etico che ci pone davanti a scelte multiple che condizionano pesantemente l’allineamento del nostro alter ego. Seguiremo le orme di Luke abbracciando i dettami dell’ordine Jedi, o ci lasceremo sedurre dal lato oscuro della forza, bramando il potere dei Signori dei Sith?

Padroneggiare il lato chiaro o diventare temibili maestri di quello oscuro non sarà però una scelta da prendersi troppo alla leggera. Infatti, oltre ad alterare significativamente il corso degli eventi (e quindi l’accesso ad uno dei possibili finali), le nostre scelte incidono pesantemente anche sul nostro stile di combattimento. Ciascun potere collegato alla forza possiede, infatti, un proprio allineamento. In generale quelli di supporto e guarigione appartengono al lato chiaro, mentre quelli offensivi all’oscuro. L’apprendimento di poteri non affini al proprio schieramento non viene comunque precluso, anche se il loro utilizzo è fortemente scoraggiato da un costo in termini di punti forza notevolmente più elevato.

Molto interessanti sono anche le quest legate al passato dei nove compagni disponibili. Ognuno di essi ha la sua storia passata, le sue opinioni e piccoli compiti da portare a termine. Fra di loro ci saranno battibecchi o simpatici scambi di battute e, progredendo nell’avventura, si sbloccheranno nuovi dialoghi che riveleranno le precedenti esperienze del vostro equipaggio attivando nuove quest. Portandole a termine, per alcuni di loro si sbloccheranno anche bonus permanenti alle statistiche. Ecco quindi che sarete stimolati a girovagare per la Ebon Hawk, la nave stellare molto simile al Millenium Falcon che vi traghetterà per tutta la Galassia e vi farà da rifugio durante i momenti di tregua, per interrogare continuamente i PNG riguardo le loro sensazioni ed esperienze. Inoltre bisogno notare come, le scelte operate dal nostro alter ego, possano condizionare fortemente i rapporti con i nostri compagni, portando, in alcuni casi, a dei risvolti inaspettati.

Menzione d’onore infine per la colonna sonora che, pur rimanendo nel solco tracciato da John Williams, riesce a riprodurre in maniera perfetta l’immersività e l’epicità tipica della serie.

PUNTI DI DEBOLEZZA

Passiamo ora alle, seppur poche, note dolenti. Prima di tutto il comparto grafico. Già al tempo KOTOR non risultava essere un capolavoro da un punto di vista tecnico e, il passare degli anni, non ha fatto altro che acuire questa sensazione. Lo stile molto realistico della produzione, infatti, non ha giovato al titolo, rendendolo poco appetibile da un punto di vista estetico negli anni successivi, nonostante le ambientazioni dettagliate ed evocative.

Fin dalle prime battute di gioco si capisce che un blaster al fianco (parafrasando Han Solo) conta ben poco

L’interfaccia di gioco è poco chiara e accattivante, così come l’inventario. In particolare la gestione di quest’ultimo è decisamente macchinosa per via della limitazione a tre del party che costringe il giocatore a frustranti e continui cambi nel gruppo per poter scambiare o ottimizzare equipaggiamento e risorse.

Il sistema di combattimento, seppur profondo e variegato, risulta fortemente sbilanciamento verso le armi bianche. Ciò probabilmente nasce dalla volontà di fornire un’esperienza Jedi il più possibile immersiva e appagante.

Fin dalle prime battute di gioco si capisce che un blaster al fianco (parafrasando Han Solo) conta ben poco rispetto ad una vibrolama che, oltre ad infliggere molti più danni, possiede un set di mosse ed animazioni più variegato che rendono il combattimento sicuramente più spettacolare. Inoltre, nonostante sia previsto anche un approccio stealth, questo diventa sostanzialmente inutile dato che ogni situazione può essere risolta con uno scontro frontale, dando pochi e semplici ordini al nostro party.

Infine, come da tradizione, Bioware pone anche l’accento sulle romance, due disponibili legate al sesso del personaggio creato dal giocatore, che però rimangono sempre molto semplici e abbozzate e somigliano più ad un esperimento che a una feature creata in maniera approfondita.

PERCHE RIGIOCARLO

Il miglior titolo di Star Wars, nonché una delle esperienze più immersive che il mondo dei videogiochi possa offrire. Un viaggio nell’universo di Lucas come non lo si era mai fatto prima, dove ogni giocatore avrà la possibilità di scegliere da che lato della forza stare, attraverso ogni singola azione o dialogo.

Perché per quanto la scelta sia tra luce e oscurità, il viaggio sarà tutt’altro che bianco o nero.

Fabio Bitetto

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