Videogiochi istruzioni per l’uso. Oggigiorno si gioca online. Sarebbe meglio dire che c’è stato un aumento considerevole di videogiochi pensati per essere goduti e utilizzati collegandosi in rete e partecipando a partite comuni con altri giocatori. In questi ultimi dieci anni l’esplosione del multiplayer online nel mercato e nel business videogioco ha creato parallelamente una proliferazione di sistemi e applicazioni che servono per far interagire i giocatori tra di loro in tempo reale: le chat vocali e testuali per intenderci. Prima di continuare è bene chiarire che stiamo parlando di servizi e applicazioni pensate per il gaming e non di quelle che, ad esempio, si usano per cercare nuove amicizie in rete (anche se alcuni dei suggerimenti che si trovano qui potrebbero essere applicati anche in quei casi). 

Oramai la quasi totalità dei giochi multiplayer odierni possiede le funzionalità di chat che permettono a chiunque impugni il controller di avviare anche una conversazione con i propri compagni di team, gli avversari o con altre persone.Esistono anche tutta una serie di applicazioni esterne, per lo più gratis, per collegarsi ad un gruppo o canale e iniziare a comunicare con altri in quelli che possono essere considerati come dei circoli virtuali. Va sottolineata la parola chiunque poiché l’inclusività e il facile accesso a queste conversazioni può offrire tante possibilità ma anche alcuni rischi.

Come sempre il consiglio è di non demonizzare a priori questi aspetti e di andare a scavare oltre quelle che possono essere le facili valutazioni approssimative. Vedere ragazzi e bambini fermi su una sedia a giocare e a parlare (o in certi casi urlare) con altre persone collegate virtualmente o a scrivere freneticamente sulla tastiera può spaventare qualunque genitore, ma il Bugiardino Videoludico ha proprio l’obiettivo di far superare queste paure e provare ad affrontare situazioni complesse e/o sconosciute del mondo dei videogiochi.

A cosa serve una chat vocale nei videogiochi? E come ci si accede?

Perché si parla e si scrive nei videogiochi online? Una domanda scontata per alcuni, molto meno per quei parenti/conoscenti che non hanno confidenza e familiarità con il controller. Nei giochi online che coinvolgono più persone la comunicazione serve a dare ordini o informazioni rapide ai propri compagni di squadra, in maniera simile a come avviene in una partita di calcio o in altri sport. Inoltre per partecipare, organizzare partite amichevoli e allenamenti con altre squadre è utile poter contare su questi canali di comunicazione. Per rapidità di invio e ricezione dei messaggi, organizzatori di eventi e partecipanti usano spesso le chat gaming per organizzare e gestire tornei o appuntamenti di gioco.

Alle chat vocali dedicate al gaming è facile accedere, con molti pro e contro

Uno degli aspetti più comuni di queste chat è, come detto, la facilità con cui si può accedere al loro interno. Nonostante esistano più tipologie diverse di accesso, di solito basta un nickname (soprannome) collegato ad un indirizzo email e una password per entrare. Molti videogiochi su console sfruttano direttamente l’account già creato per giocare e fare acquisti online. In altri casi esistono applicazioni esterne, disponibili per PC o smartphone che fanno tutto questo. Una delle più famose è Discord. Con questa applicazione si accede a gruppi, chiamati canali, o addirittura se ne può creare uno personale gratis per invitare i propri amici. Una procedura relativamente facile con conseguenti aspetti positivi e negativi. Basta infatti avere una connessione internet e crearsi un nickname per entrare, parlare e interagire con amici o anche perfetti sconosciuti.

Vantaggi del parlare online

Perché parlare in chat può avere degli aspetti positivi? Tralasciando i già elencati motivi pratici di comunicazione in partita che permettono di potenziare le capacità di lavoro in gruppo e di comando, le qualità migliori delle chat restano quelle classiche di internet, prima tra tutte la possibilità di comunicare con persone altrimenti irraggiungibili. Le chat hanno il potere di abbattere barriere territoriali o perfino sessuali e razziali. Si è tutti uguali (anche se con alcune differenze di cui parleremo più avanti). Dentro le chat si può di dare una nuova immagine di sé e esaltare magari alcuni lati della propria personalità che non si riesce a trasmettere a livello visivo o ad un primo impatto all’interno della propria sfera di conoscenze della vita reale. In chat si trovano persone che condividono una passione comune e quindi esse possono diventare luoghi entro i quali provare a sentirsi a proprio agio e, in certi casi, superare timidezza, introversione.

Proprio per questo motivo, le chat possono aiutare a combattere la solitudine poiché si può entrare in empatia con persone con le quali ci sono argomenti in comune con i quali rompere il ghiaccio e dei quali parlare per ore. Durante la pandemia molti hanno sperimentato il grosso vantaggio di sentire persone amiche e farsi coraggio a vicenda nei mesi di lockdown (chi scrive in primis ha apprezzato le lunghe chiacchierate e partite insieme ad amici e colleghi lontani, ndr).

Nelle chat dei videogiochi si può avere anche la possibilità di entrare in contatto con persone di regioni e in molti casi anche nazioni diverse. Questo permette di accrescere la propria consapevolezza del mondo e di conoscere persone con abitudini e background diversi con i quali nella vita di tutti i giorni sarebbe difficile entrare in contatto. Parlare con persone di nazionalità diverse può essere perfino uno stimolo a potenziale le proprie capacità con la lingua inglese e a superare in certi casi i pregiudizi razziali e di genere. Una volta c’erano gli “amici di penna” (quanto sono vecchio), oggi ci sono questi contatti virtuali.

I rischi delle chat

Ovviamente le chat online dedicate ai videogiochi possono nascondere rischi e criticità come qualunque altro strumento di comunicazione. In realtà è giusto dire che tutto quello che segue (e quello che abbiamo detto finora di positivo) può essere applicato a molti altri tipi di comunicazione online e social network. Il discorso complesso e critico delle identità fittizie è parte integrante delle chat anche in ambito videogiochi e quindi comporta tutti i rischi del caso. Far credere di essere qualcuno che non si è può essere veicolo di molti comportamenti negativi e deleteri che non vanno taciuti.

Il cyberbullismo è un rischio, così come il poter incappare in tutti quelli che sono i comportamenti ad esso collegati. La sensazione di intoccabilità che uno schermo e una tastiera danno spesso fa sentire protetti e può lasciare spazio a discorsi (scritti o verbali) molto denigratori, finendo per far sentire forti abbastanza da rivalersi sugli altri delle proprie insicurezze o frustrazioni e tramutare la chat in una valvola di sfogo piena di rabbia e odio. Questo discorso è di natura psicologica e meriterebbe molto più spazio di quello che il Bugiardino Videoludico può offrire in questa occasioni. Per ora possiamo solo dire che molti psicologi sono concordi che la sensazione di onnipotenza e di filtro protettivo delle comunicazioni virtuali permette di andare oltre un certo limite di tirare fuori alle volte la parte più oscura e violenta del proprio io.

Dietro uno schermo e una tastiera ci si sente al sicuro e celati nell’identità. Un bene, ma anche un male.

Anche perché nelle chat esistono delle regole particolari che possono comportare delle situazioni di disagio o anche qualcosa di peggiore. Da una chat, un luogo che per alcuni soggetti particolarmente sensibili può essere considerata un’isola felice, si può essere silenziati, cacciati temporaneamente o addirittura esclusi in maniera permanente. E nelle applicazioni come Discord questi compiti di far rispettare le “regole interne” – che non sempre sono dichiarate – spetta ai moderatori che non sono nient’altro che i creatori della chat o altri utenti ai quali sono stati conferiti i permessi. Persone quindi che possono avere antipatie o simpatie così come una qualunque persona e che possono sbagliare. Essere espulsi da un gruppo sociale, anche se virtuale, può generare sentimenti diversi fino a raggiungere nei casi più estremi depressione o rabbia. Spesso i poteri di moderatori conferiti ad alcuni li rende particolarmente arroganti e superbi. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità che non tutti sono capaci di gestire.

All’interno delle chat online, e quelle dei videogiochi non fanno eccezione, è difficile riconoscere le persone positive da quelle negative e rischiose. I rischi di incorrere in sconosciuti pericolosi c’è. Le storie di persone che in chat inseriscono materiale non adatto o tentano di adescare bambini o adolescenti sono rare ma presenti tra le pagine di cronaca e non possono essere taciute. A queste si aggiungono alcune criticità tipiche di chi passa troppo tempo all’interno di una chat – che sia essa testuale come i gruppi Facebook o Whatsapp – o vocale con rischi di alienazione e perdita di contatto con la realtà.

Chat vocali, istruzioni per l’uso

Delle chat vocali non bisogna aver paura, ma bisogna sapersi tutelare dai rischi e trarre il massimo vantaggio da esse. Per questo motivo il Bugiardino Videoludico consiglia alcuni accorgimenti che potrebbero aiutare.

Evitare che i più piccoli possano accedere alle chat con troppa facilità. Sono i minorenni i soggetti più a rischio che possono incappare in situazioni spiacevoli o subire influenze ed effetti poco positivi dalle chat. L’ideale è sempre quello di lasciarsi guidare dalle fasce d’età per accedere alla tecnologia e ai videogiochi ed evitare di affrettare i tempi d’inserimento su internet. Non c’è fretta. L’alternativa, se si vuole dare più libertà ai propri figli è quella di monitorare le attività e i contatti cercando di invadere in maniera non eccessiva gli spazi personali dei ragazzi e facendo comprendere i pericoli delle singoli situazioni.

Altro suggerimento, che potrebbe valere un po’ anche fuori dall’ambito videogiochi, è non abusare delle chat perché esse non devono sostituire la vita sociale “faccia a faccia”, il contatto umano. In chat si possono trovare amicizie anche profonde non lo si può negare, ma non si deve dimenticare che in rete tutte le relazioni interpersonali scorrono velocemente, con meno tempo di maturare e più facilità nel rompersi. Non vanno quindi date per certe e profonde tutte le “amicizie” fatte in chat. Meglio non affezionarsi con troppa facilità e attendere prima di rivelare troppo di sé.

Anche per questo è sempre meglio in chat preferire contatti con amici già conosciuti (anche dal vivo) e non esclusivamente con persone completamente sconosciute. Meglio entrare in una chat nella quale si conoscono già un po’ di persone piuttosto che andare da soli in una di perfetti estranei. Il consiglio è anche quello di scegliere gruppi e community grandi e note piuttosto che andare in quelle più piccole e meno controllate dai moderatori o addirittura in quelle private di singoli utenti.

Delle chat vocali non bisogna aver paura, ma bisogna sapersi tutelare dai rischi e trarre il massimo vantaggio da esse.

In ogni caso, qualunque sia la community in cui si entra, è consigliato fare sempre attenzione alle persone negative, agli inviti strani o poco chiari e lasciarsi scorrere addosso insulti e minacce, comunicando a chi di dovere (moderatori) i comportamenti deleteri e inopportuni. Finire in un giro di contatti dalle abitudini e inclinazioni negative è più facile di quello che si pensi soprattutto per gli utenti più fragili e facilmente suggestionabili.

Va comunque ricordato che in casi gravi si può ricorrere alle forze dell’ordine e agire per vie legali per arginare fenomeni di bullismo e adescamento. Non si è soli in chat, ma non lo si è neanche fuori dalla rete. Il Bugiardino suggerisce di essere sempre prudenti, coscienziosi e non prendere sottogamba i rischi, ma anche di essere coraggiosi nello sperimentare i vantaggi di questo metodo di comunicazione.

Bisogna sempre tenere in considerazione, infine, che si può uscire da una chat quando si vuole e che questo non incide sulla propria vita. Il gruppo sociale della propria esistenza non è mai fisso, ma si evolve e i cambiamenti spesso diventano uno stimolo ad ampliare i propri orizzonti personali.

Francesco Pagano

Dalla sua Mansion nel Sannio ha percorso l'universo in Tuta Phazon, visitando regni brulicanti di Koopa e Pietre Sheikah. Cinema, borad game e birra artigianale le altre passioni.

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  • Un articolo che fa riflettere Francesco. Dal mio punto di vista di quarantenne che ha vissuto l'evoluzione tecnologica in maniera introversa e fin troppe volte solitaria, non riesco proprio a entrare in un contesto di chiacchiera costruttiva. Per quanto i social o i gruppi legati alle mie passioni (per quanto non punti focali del tuo articolo) mi piacciano, ci trovo un buon 10/1 di persone che usano questa possibilità solo per sfogarsi e essere maleducati a priori, senza alcuno scrupolo a chiunque si trovino di fronte. Chissà, magari un giorno troverò un gruppo che mi faccia sentire a casa e questo sproloquio me lo butterò alle spalle con una grassa risata. Chissà... 😉🍻

    • Ammetto che da over 30 ho sempre avuto problemi a interagire con semplicità con i nuovi metodi di comunicazione digitale. Tuttavia, credo che non funzionino molto diversamente dai rapporti dal vivo: Entri in un gruppo/luogo pieno di persone; ti capita di scambiare parole con alcune persone; fai una cernita di quelle con cui riesci a interagire eliminando le tossiche; crei un microgruppo (canale discord) in cui inviti solo loro e in quello continui a inserire altre persone con cui entri in empatia.

      I gruppi social (FB ad esempio) funzionano in maniera diversa, non puoi fare cernita, ti becchi tutto. Ovviamente il leone da tastiera lo trovi anche in discord stanne certo.

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