Il Bugiardino Videoludico

Giocare da grandi: dieci consigli per chi non ha più tempo per i videogiochi

Videogiochi istruzioni per l’uso. Come giocheremo quando saremo genitori adulti e responsabili? Quanto tempo avremo per i videogiochi? Sono due domande che facilmente possono tormentare i più giovani e anche chi è alla soglia di un passo importante della vita come quello di crearsi una famiglia o di iniziare a lavorare in maniera più stabile e intensa.

Tutti sappiamo che il cambio di vita comporta ritmi diversi, impegni sempre più incalzanti, tempo libero ridotto, persone nuove di cui avere cura e soldi da investire in modi diversi. Come fare quindi a tenere ancora viva e soddisfare la propria passione da videogiocatori da “grandi”?

Sogni ad occhi aperti

Il Bugiardino Videoludico non può dare una risposta univoca a questo dilemma poiché ogni persona ha i suoi problemi e ogni vita ha le sue variabili. Quello che questa guida strategica per giocatori e genitori può fare è dare alcuni consigli dettati dall’esperienza personale per gestire i videogiochi quando esigenze finanziarie, coniugali e lavorative sembrano togliere opportunità per giocare.

Mai più di una console

Prima regola, banale per molti, è evitare le spese superflue e tra queste non può che esserci il moltiplicarsi delle console. Pare quindi giusto rassegnarsi all’idea di comprare e usare una sola piattaforma di gioco. Inutile avere due o più dispositivi: non si avrebbe il tempo di seguire e godersi tutte le lineup e ci si priverebbe di fondi per comprare almeno tre o quattro videogiochi. Meglio quindi concentrarsi su una sola console scegliendo quella che offre un parco titoli più ampio o che punta su serie che sono maggiormente nelle proprie corde.

Fare una wishlist e che sia corta

Quanto è difficile fare una wishlist dei videogiochi imprescindibili?

Il mercato dei videogiochi è notevolmente ampio e in questo periodo di giochi in uscita se ne trovano a bizzeffe. Con poco tempo e denaro a disposizione meglio stilare a inizio anno una wishlist dei giochi dei propri desideri. L’elenco dovrebbe essere quasi una classifica di gradimento, o di hype, per capire quali sono i titoli imprescindibili e quali quelli possono essere sorvolati. Ovviamente la raccomandazione ulteriore è di non dilungarsi troppo con le voci in elenco. Il motivo è presto detto: nel corso dell’anno vengono annunciati sempre altri videogiochi che finiranno in lista e quasi sicuramente questa si allungherà mettendo in difficoltà su chi tenere fuori. Le scelte saranno difficili ma ce la si può fare.

Collezionismo? Meglio di no

Inutile girarci intorno, un aspetto del mondo dei videogiochi da mettere da parte quando le spese per la casa incombono è quello del collezionismo. Le edizioni da collezione vanno lasciate sullo scaffale del negozio a meno che non si abbiano le possibilità economiche da investire in questo hobby. Riempire le stanze di gadget, action figure e scatole colorate non sarà certamente facile e il rischio è anche quello di trovarsi sepolti in casa. Per di più con l’arrivo dei figli tenere al sicuro la propria fetta preziosa di storia del videogioco sarà alquanto difficile.

Tempo di gioco e tempi dei videogiochi

Il tempo da poter dedicare ai videogiochi diventerà una variabile pesantissima

Per comporre la wishlist basta scegliere tra i propri preferiti? Non è del tutto corretto. Va tenuto conto del tempo che si può dedicare al videogioco, che sarà sempre meno, c’è da farsene una ragione. Messo a bilancio questo, è il caso di domandarsi quali giochi possono essere completati in quel lasso di tempo. Esempio pratico: cinque ore di gioco alla settimana permettono di giocare un gioco da venti ore al mese o un titolo da sessanta ogni tre. Sembra un calcolo troppo metodico per una passione, ma può salvare il portafoglio e darvi la possibilità di scegliere i videogiochi in base alla loro durata. Non si tratta di privarsi dei titoli dei propri desideri ma di trovare i giusti incastri per avere qualità e quantità giuste di esperienze ludiche. Per sapere quanto dura un gioco si può puntare dare un’occhiata al sito howlongtobeat.com.

Meglio aspettare l’offerta giusta

Una volta scelti i videogiochi per la lista della spesa, è il caso comunque di non fiondarsi subito in negozio o sullo store appena il videogioco viene reso disponibile. Meglio completare quelli già acquistati in precedenza e attendere di avere tempo per il prossimo arrivo. Se il desiderio è forte è giusto cedervi, ma chi saprà attendere potrà trovare una bella offerta per risparmiare altro denaro e avere comunque il gioco dei propri sogni pronto per essere avviato senza lasciarne altri in sospeso. Questo permetterà anche di attendere che il gioco riceva le patch e aggiornamenti necessari per essere completo e perfetto. Evitare i bug dei giorni subito successivi al lancio non è mica una cosa da poco.

Alla ricerca di videogiochi gratis o in abbonamento

E se si potesse giocare senza spendere un euro? Non è impossibile. I giocatori che usano spesso e volentieri il PC come piattaforma di riferimento sanno che i vari store dei publisher offrono spesso giochi gratuiti. Uplay, Origin, Steam e soprattutto Epic Games sono soliti proporre giochi gratuiti di tanto in tanto. Anche Twitch Prime è un ottimo bacino da cui attingere per trovare giochi gratis. Non si tratta quasi mai di grossi calibri, ma sono occasioni queste per scoprire titoli meno conosciuti o un po’ più vecchi.

Servizi come Xbox Game Pass offrono un catalogo vasto con un abbonamento tutto sommato moderato.

In alternativa ci si può affidare ai vari programmi di abbonamento che offrono giochi gratis mensilmente, nel caso di servizi come PlayStation Plus e Xbox Live Gold. In alternativa ci sono gli abbonamenti come Xbox Game Pass, Uplay+ o EA Access che offrono un catalogo di videogiochi a noleggio in stile Netflix con una spesa mensile spesso conveniente. Questi servizi sono un’ottima alternativa per spendere poco, ideale per chi fosse indeciso su quale titolo comprare e/o volesse provare più software prima di scegliere quello giusto da completare.

Riscoprire il backlog

Tutti abbiamo un quantitativo più o meno considerevole di videogiochi, fisici e digitali, comprati e mai avviati oppure soltanto provati. Come scritto dal mio collega Giuseppe, ci sarebbe da naufragare nell’enorme backlog di titoli che ognuno possiede. Da giocatori più maturi, saggi e attenti alla spesa, è quindi il caso di andare a riscoprire le perle del proprio archivio/collezione lasciate a prendere polvere per troppo tempo. Può accadere che dopo qualche anno un gioco poco apprezzato in gioventù possa trovare terreno fertile nei gusti di un uomo non più ragazzo. Facendo così ci si troverà sicuramente a non spendere altri soldi e a giustificare quelli spesi da giovani chiudendo capitoli della propria esperienza da giocatore lasciati indietro.

Multiplayer ed esport: riduzioni necessarie

Pad alla mano, è il caso di fare una parentesi dovuta al multiplayer online, che è oramai un elemento imprescindibile della vita di ogni giocatore. La mia esperienza personale mi porta a consigliare ai giocatori più maturi di lasciar perdere il competitivo e gli eSport se non si ha il tempo per poter stare loro dietro. Ci vogliono allenamenti giornalieri per poter rivaleggiare degnamente con i campioni.

Competitivo ed eSport meglio lasciarli a chi ha molto più tempo

Meglio giocare per divertimento e basta. E anche qui un piccolo consiglio è dovuto: uno o due videogiochi multiplayer online sono sufficienti per riempire le serate con amici lontani. Stare dietro a più di due titoli multigiocatore è complicato perfino per un universitario, figuriamoci per chi deve gestire anche figli e affetti vari. Se se ne sceglie uno nuovo è necessario mettere da parte uno di quelli che si stanno giocando.

Uno spazio proprio

Gli ultimi due consigli sono vincolati più strettamente a quelli che possono essere gli stratagemmi per creare un solido rapporto di coppia e un sereno ambiente familiare. Il primo riguarda gli spazi personali: in una coppia di giocatori o in una in cui solo uno dei due partner è amante dei videogiochi è giusto che ognuno abbia gli spazi, fisici e temporali, da dedicare a sé stesso. La postazione di gioco è bene che sia lontana dagli spazi comuni, se possibile. Condividere i videogiochi fa bene, ma ogni uomo o donna ha bisogno qualche volta di stare un po’ da solo.

Condividere con i figli

Può essere appagante condividere e trasmettere la passione per i videogiochi ai figli.

Completamente opposto al consiglio appena dato c’è la condivisione con i propri figli, una delle occasioni più importanti, a mio modo di vedere, che i videogiochi possono offrire nell’ambiente familiare. Essendo un medium trasversale può essere un tramite perfetto per stare insieme ai propri figli partecipando ad un’attività comune con le stesse regole e le stesse opportunità per tutti. Usare i videogiochi con tutta la famiglia permette non solo di stare con loro, ma anche di tenere sotto controllo le loro attività in questo capo e gettare delle basi di educazione per prevenire l’eventuale insorgere di una dipendenza da videogiochi.

Ribadisco ancora una volta che questi sono consigli e non dogmi universali. Ogni percorso di vita ha le sue regole e i suoi bisogni che non sempre collimano con un modello generalizzato.

Francesco Pagano

Dalla sua Mansion nel Sannio ha percorso l'universo in Tuta Phazon, visitando regni brulicanti di Koopa e Pietre Sheikah. Cinema, borad game e birra artigianale le altre passioni.

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  • Sembra un vademecum scritto appositamente per me :D Negli ultimi 10 anni per mia scelta non ho mai voluto una seconda console da affiancare alla principale. Mi è già difficile stare al passo con tutti i titoli meritevoli PlayStation, figuriamoci seguire le uscite e le line-up di più console (anche se una Switch mi fa sempre gola). Ho smesso con il Collezionismo dalla scorsa gen, sono riuscito a "disintossicarmene", soprattutto causa donna e spazio. In questa generazione mi ero ripromesso di non acquistare Limited Edition come un ossesso ma di acquistarne solo di quelle delle mie serie preferite: Metal Gear Solid (pace all'anima sua), i titoli Naughty Dog e quelli di Hideo Kojima. Quasi alla fine della generazione - e con l'edizione ultra-limitata di The Last of Us Part II bella che prenotata - posso dire con un pizzico di fierezza che sono riuscito nel mio intento. Ho anche smesso di acquistare troppi titoli al day-one. Col tempo (e l'esperienza) ho notato che ormai i giochi si svalutano nel giro di un anno e con i miei tempi riesco a giocare ciò che voglio spendendo davvero poco, 20/30€ a titolo. A volte addirittura meno per qualche Special Edition...e proprio in questo periodo, dopo aver finito in ordine Death Stranding, Star Wars Jedi Fallen Order e Life is Strange 2, mi sto dedicando al mio backlog in vista delle uscita primaverili. Sono contento perchè finalmente sto giocando al mitico remake Resident Evil 2. Ho ancora Marvel's Spider-Man appeso allo scaffale con una ragnatela e l'accoppiata Rise/Shadow of The Tomb Raider.
    Anche riguardo ai titoli Multiplayer - che a dispetto dell'età riesco ancora ad apprezzare e giocare con discreti risultati - il consiglio di Francesco è ottimo. Mi piace avere SEMPRE un titolo online da affiancare a quello in single-player, ma mai più di uno. Attualmente, ad esempio, gioco con un paio di amici a The Division 2. Senza impegno ma ci si diverte alla grande a girare per i sobborghi di Washington. Infine, per chiudere (volevo essere esaustivo ma mi scuso per questo wall of text) ho sempre a portata di iPhone la mia wishlist in ordine di preferenza/priorità. È quasi infinita e pare aumentare ogni settimana di più ma ormai riesco a tenere a bada l'acquisto compulsivo che è in me.
    PS: ottima guida, Francesco. Soprattutto per i più attempati come me :D

  • Da genitore non posso che confermare e sottoscrivere questo articolo davvero ben fatto e che mi dà anche conforto nel sapere che come me anche altri hanno il “problema” di dover sacrificare il tempo che prima avremmo dedicato alla nostra passione per stare magari più tempo con le nostre famiglie, ma penso anche che questo tempo verrà ripagato in futuro quando potrò giocare insieme a mio figlio e potergli trasmettere questa passione nel modo più sano e responsabile possibile.

  • Sicuramente ci sono tanti spunti interessanti in questo articolo, ma punterei più sul gestire al meglio il tempo che cambiare il proprio videogamer lifestyle. Si rischierebbe di ottenere un'astinenza che non gioverebbe alla salute mentale.

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