Popolo di Gameplay Café, popolo di antropologi, di scienziati (o aspiranti tali), di fini palati videoludici e, soprattutto, di inguaribili curiosi: bentornati sulle pagine de Il Giocatore Tipo, l’unica rubrica che va a vivisezionare ogni categoria di giocatori, esponendone i pregi e distribuendo copiose ed abbondanti razioni di ironia sui suoi difetti più evidenti. Quest’oggi, il menu del giorno porta alla nostra attenzione una delle specie di giocatore più appassionate e, al tempo stesso, infide che siano mai comparse sull’orbe terracqueo. Si tratta di un esemplare che non bada a spese, che sarebbe letteralmente disposto a tutto per compiacere la sua casa produttrice, o la sua software house preferita. Stiamo parlando del fanboy.

Fanboy: tra videogame, moda e… religione!

Questa immagine è frutto di fantasia: due fanboy non andranno mai d’accordo!

Questa immagine è frutto di fantasia: due fanboy non andranno mai d’accordo!

Per iniziare ad addentrarci nel meraviglioso mondo dei fanboy, occorre innanzitutto rispondere ad una domanda tanto semplice quanto essenziale: che cos’è un fanboy? Qualora non siate avvezzi al gergo del mondo dei videogiochi, proveremo a spiegarvelo con un semplice esempio. Ricordate quando, ai bei tempi andati del liceo, tra i vostri compagni di scuola, spiccava sempre quello con i vestiti firmati? Quel losco figuro, paragonabile ad una griffe ambulante, capace di spendere il PIL di una nazione africana per comprare solo ed unicamente abiti ed accessori delle migliori marche?

Ebbene, provate a trasportare quanto ora detto in ambito videoludico, ed avrete così ottenuto una descrizione piuttosto accurata del giocatore tipo che stiamo analizzando, a cui c’è però da aggiungere un unico quanto importante particolare: il fanboy venera un solo Dio.

Esatto, avete capito bene: il nostro eroe è un compratore seriale, ma di un unico marchio! Alcuni dei più insigni studiosi hanno anche affermato di avere prove documentali che testimonino, in maniera inoppugnabile, l’esistenza di fanboy devoti a più “divinità videoludiche”, ma sono tutti concordi nell’affermare che si tratti di mosche bianche, destinate a non fare statistica.

Se state accostando il giocatore ora descritto ad un qualsiasi modello e/o fashion blogger intento a reclamizzare un singolo marchio, fatevelo dire: siete completamente fuori strada! Il nostro fanboy non agisce per il vil danaro, ma per qualcosa di molto più nobile e, sotto certi aspetti, patologico.

L’amore del fanboy per i videogame

Certe volte, il nostro eroe si spinge a comprare persino le cose più inutili e dannose…

Certe volte, il nostro eroe si spinge a comprare persino le cose più inutili e dannose…

Come sottolineato anche in apertura di articolo, il nostro giocatore tipo è mosso da un sentimento a metà strada tra l’amore e la venerazione per il suo marchio di riferimento. Il fanboy avverte la vocazione sin dai primi anni di età, venendo folgorato sulla via di Damasco (o del Gamestop più vicino) e finendo con lo sperperare le sue paghette (prima) ed i suoi stipendi (poi) per una singola casa produttrice, o addirittura per un singolo franchise.

Prendiamo ad esempio la specie più diffusa di fanboy, quelli Nintendo. Non ci sarà gioco che non compreranno (spesso anche in duplice o triplice copia), metteranno le mani su qualsiasi edizione dell’ultima console uscita, anche su quelle più rare e costose; tuttavia, il nostro da il meglio di sé nell’acquisto di una particolare tipologia di beni: gli accessori.

Nonostante gli accessori spesso stiano al gaming quanto una fetta di ananas sulla pizza (e se amate questi strani abbinamenti, forse finirete su queste pagine prima di quanto pensiate), il fanboy riempirà il proprio spazio vitale di qualsiasi oggetto riguardante il suo eroe videoludico preferito, quasi come se si trattasse di un ex voto rivolto ad una divinità in pixel.

Arrivati a questo punto, una domanda sorge spontanea…

Come si riconosce un fanboy?

Rispondere a questo interrogativo non è affatto semplice. Molti potrebbero immaginarlo come una mascotte ambulante del suo franchise o della sua casa produttrice di riferimento, ma la realtà è completamente diversa: per riconoscere il nostro eroe, dovrete fare molta attenzione ai particolari.

Se vedete un giocatore che in piena estate, con quaranta gradi all’ombra, si ostina ad girare con un cappuccio in testa, probabilmente avete identificato un fanboy di Assassin’s Creed; se invece, guardando nel portafogli del vostro migliore amico, trovate una foto della principessa Peach, saprete di aver appena scoperto il suo lato più oscuro: quello nintendaro! Qualora, infine, doveste imbattervi in un imponente signore barbuto con un’ascia a tracolla, o siete davanti ad un fan sfegatato di God of War, oppure avete incrociato chef Cannavacciuolo alle prese con la nuova stagione di Masterchef.

Un luogo ideale per riconoscere i fanboy è, manco a dirlo, Facebook. Da sempre poco avvezzo agli scambi di vedute, il nostro giocatore andrà ad iscriversi in community blindatissime, in cui troverà altre persone che, come lui, venerano Mario, Link, Master Chief ed altri marchi, ma mai più di uno alla volta. Come fare a capire di essere finiti in un gruppo di fanboy? Semplice: se la maggioranza dei post presenti nella community consiste nello sbertucciare fanboy di altri marchi e se la maggioranza degli utenti fa a gara a dimostrare quanto ami il proprio idolo più degli altri, state sicuri: siete nel posto giusto… o in quello più sbagliato!

Chiuso, acido, poco aperto al dialogo… ma ha anche dei difetti!

Ecco il nostro giocatore tipo nel pieno della sua adorazione videoludica.

Ecco il nostro giocatore tipo nel pieno della sua adorazione videoludica.

Dopo tutto quello che avrete letto finora, l’immagine che avrete dipinto nelle vostre teste è quella di un accumulatore seriale in fissa con un singolo franchise, o con un singolo marchio, spinto solo da un irrefrenabile collezionismo. Ebbene, anche in questo caso, peccheremmo di superficialità.

Il fanboy è l’equivalente di un giovane innamorato alla prima cotta della sua vita: disposto a tutto per soddisfare quella ragazza bella ed inarrivabile che, nonostante tutti gli sforzi profusi, non gli si concederà mai. Ma il nostro eroe non si arrenderà mai del tutto, diventando una vera e propria vestale moderna, una groupie contemporanea che, alle rockstar, preferisce Mario e soci.

Non importa quanti soldi si troverà a spendere, non importa il fatto che tutti quegli Amiibo siano poco più che dei “prendi polvere”, a nulla serve sapere che tutte le magliette brandizzate non lo aiuteranno mai a rimorchiare. Il nostro fanboy è stato colpito da un amore platonico da cui sa bene che non potrà mai liberarsi, ma che costituisce la sua più grande forza: non importa quanto in basso possa spingersi la sua software house o il suo marchio preferito, lui non smetterà mai di essere in adorazione… e di comprare!

Proprio per questo, ci sentiamo di dire: ode a te, o fanboy, maestro della console war e dei flame, tu sei il sale di un mondo che non ti apprezzerà mai abbastanza. Grazie di esistere!

Claudio_Albero

Gioco da quando ne ho memoria, alimentando la passione che mi ha portato a scrivere. Rifuggo ogni tipo di "normalità", e non c'è niente che un videogame non possa risolvere.

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  • Ed anche questa l'abbiamo scampata. Le mie idee sono piuttosto liberali in ambito videoludico e non ho interesse a promuovere né console, né titoli, né software house di alcun tipo. Se, a mio avviso, è giusto elargire complimenti lo faccio, nel caso contrario idem. In fondo sono semplici opinioni personali... 😉🍻

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Claudio_Albero

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